Si dibatte da tempo circa gli effetti salutistici del peperoncino nella dieta alimentare e sono numerosi gli studi di biomedicina su questo argomento. Molti sono i risultati a favore, anche se non manca qualche controindicazione, spesso contestata dalla maggioranza degli esperti.
E' accertata la sua funzione antibatterica, ma anche l'elevato contenuto in vitamina C, il suo potere antiossidante ed il ruolo positivo come digestivo, tanto per citare alcune proprietà.
In questo inizio di 2015 è giunta una autorevole conferma del ruolo del peperoncino come antidolorifico.
Come è noto, il peperoncino piccante deve questa caratteristica alla presenza nel suo frutto -fatto unico nel mondo vegetale- di un alcaloide chiamato capsaicina, sostanza che, "ingannando" il recettore TRPV1, ci fa percepire temperature elevate e quindi un forte senso di bruciore.
Science Signaling, rivista scientifica della Società americana per l'avanzamento della scienza (AAAS), ha pubblicato, nel mese di Febbraio 2015, un articolo sul meccanismo di azione di questo alcaloide, riportando i risultati di una accurata ricerca fatta da un gruppo di scienziati appartenenti alla Scuola medica della Rutgers University (New Jersey).
Recent discovery of chili peppers’ analgesic role
According to a study published two weeks ago in "Science Signaling", using chili peppers in the diet results in pain relief, an effect due to capsaicin, the substance that makes pepper fruits spicy hot. Despite being widely used as a topical pain medication, its mode of action has been unknown up to now.
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