Notiziario




Le “mosche” delle giuggiole

I Lotofagi erano gli antichi abitanti della Cirenaica, regione dell’attuale Libia, i quali, secondo Omero, si cibavano delle drupe (giuggiole) del loto Ziziphus jujuba, già noto come Rhamnus lotus.


The Jujube “Flies”

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Sulla gestione delle sanse di oliva

Nei Paesi dell’Unione Europea che si affacciano sul Mediterraneo i sottoprodotti solidi generati dall’estrazione dell’olio di oliva (sia a due che a tre fasi, o attraverso processi intermedi) pongono problemi di natura sia ambientale che socio-economica.

On the olive residue management 

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Ritorno alla semplicità. Agricoltura contro consumismo.

Tornare all’origine, alla semplicità perché “semplice è bello” … Un ritorno al consumo consapevole. In sintesi, il pensiero e l’auspicio del Presidente Maracchi.

Come l’Accademia dei Georgofili può contribuire ad arginare l’era consumistica, valorizzando l’agricoltura?
Oggi il mondo è in crisi. In crisi per i cambiamenti climatici, in ambito economico finanziario, in crisi politica perché il sistema democratico è stravolto. In più il consumismo ha cambiato gli equilibri:se prima, nel ‘900, il 95% delle attività era legato all’agricoltura, dopo la Seconda Guerra Mondiale sono cambiati sia il consumo di materie prime che la coscienza di chi le sfrutta. Valorizzare l’agricoltura è l’unica chiave per risolvere problemi come l’effetto serra, i repentini cambiamenti climatici. Serve un ritorno all’impiego di materie prime di ottima qualità, che perlaltro non compromettono la salute del Pianeta”.

A Return to Simplicity. Agriculture against Consumerism.
Elena Marmugi's Interview with Georgofili president, Giampiero Maracchi
A return to the beginning, to simplicity because "simple is beautiful" ... A return to conscientious consumption. In short, President Maracchi's thoughts and hopes.

(Excerpt from QN, 12/04/2015)

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L’archeogenomica svela la storia delle relazioni uomo/animale

Le analisi del materiale archeologico possono dare un grande contributo agli studi sulla storia evolutiva dell’uomo, degli animali e delle loro relazioni.

Archeogenomics reveals the history of human/animal relations

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La dieta sostenibile

Le abitudini alimentari delle popolazioni e dei singoli dipendono da molteplici fattori geografici, climatici, culturali, ideologici e religiosi che sono difficili da modificare, ma potrebbero essere riconsiderati in una prospettiva “ecologica”.

The sustainable diet

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Quali prospettive per l’export agroalimentare italiano

Expo 2015 è considerato uno straordinario veicolo di promozione del nostro export alimentare: abbiamo alle spalle un decennio di crescita (70 per cento) ed esistono le condizioni  per guardare con fiducia all’obiettivo di 50 miliardi di euro di export nel 2020.
Un recente documento dell’ufficio studi di Sace ci dice che, rispetto ai principali concorrenti europei, la dinamica delle nostre esportazioni è stata particolarmente significativa verso i mercati extra-UE, le aree a maggiore potenziale di sviluppo della domanda. Alcuni di questi Paesi, in particolare USA e Cina, sebbene meno noti per la qualità e la reputazione dei prodotti, sono forti concorrenti in settori di punta del Made in Italy (conserve vegetali e frutta fresca). Una delle possibili condizioni favorevoli per le nostre esportazioni sarà la conclusione del negoziato USA-UE sul commercio transatlantico (il Ttip, accordo di partenariato su commercio e investimenti), di cui l’agricoltura è un importante capitolo. Il tema è l’accesso al mercato, riduzione delle tariffe (che interessa maggiormente i produttori americani) e delle barriere sanitarie e tecniche (che, invece, interessa maggiormente gli europei). Tutto nostro è il dossier relativo alla protezione delle indicazioni geografiche. Sarebbe ottimo un buon negoziato che definisse una strategia comune anche per bilanciare il crescente peso della Cina sui mercati mondiali delle materie prime agricole.

What are the prospects for Italian agricultural and food exports?

Italian exports of food products showed good acceleration in the recent years, with an interesting growth potential. Italy’s performance was particularly good in markets outside Europe. Now is the time to strengthen our competitiveness on all international markets. By focusing on the most important food products,  Italian agrifood exports could be increased to up to 50 billion euros by 2020. 

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Adesso serve un’agricoltura più razionale

Tra le principali preoccupazioni dell’Accademia dei Georgofili, fin dalla sua creazione nel 1753, vi fu la gestione del territorio intesa a creare migliori condizioni di vita delle popolazioni attraverso una agricoltura razionale, una efficace sistemazione dei suoli e una migliore regimazione delle acque sia superficiali sia negli alvei dei fiumi. L’applicazione del metodo scientifico apportò miglioramenti tali, alla produzione agraria, non solo in termini di quantità ma anche di varietà delle coltivazioni e degli allevamenti, che il modello fu studiato a lungo nell’’800 anche dal nascente stato americano, tanto che tre presidenti Usa furono accademici dei Georgofili. Oggi a due secoli e mezzo di distanza siamo di fronte a una nuova sfida imposta dalla globalizzazione, dalle crisi economiche e finanziarie ricorrenti, da una crisi ambientale che riguarda il suolo, l’acqua, l’aria e che si traduce anche in cambiamenti climatici. Peraltro a queste crisi evidenti se ne devono aggiungere altre come quella dei sistemi politici che si dimostrano sempre più inadeguati a risolvere i problemi contemporanei, quale ad esempio l’incremento demografico e la nascita delle megalopoli e non ultima la crisi di valori e di identità. Legiferare oggi sulla gestione del territorio dovrebbe partire da queste considerazioni avendo chiaro in mente che la risposta moderna a molti di questi problemi si trova proprio nell’attività dell’agricoltura e nella promozione di nuovo di un mondo rurale che possa rappresentare un elemento di equilibrio alla forsennata urbanizzazione dell’ultimo secolo.

A more rational agriculture is needed now
Today any legislation on land management should start from considerations which keep clearly in mind that a modern answer to these many problems is found in the business of agriculture and the promotion of a new rural world that could serve to balance the frantic urbanization of the last century. The Swiss Confederation did well to enact an extremely succinct land management law (and this is its prime value) that has among its objectives “the country’s harmonious development, taking into account both natural resources and the economy”. The object lesson of the Georgofili aimed at maximizing agriculture and its sustainability is again today at the head of the present globalization.

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Si rifaranno i processi ai maggiolini?

Lo scarabeo potrebbe diffondersi e acclimatarsi in quei paesi europei nei quali, nel Medio-Evo e nel Rinascimento, per scongiurare le malefatte degli indigeni maggiolini, considerati inviati di Satana sulla Terra, si ricorreva a misure giuridico-religiose (preghiere pubbliche, penitenze, processioni, aspersione di acqua benedetta e, ultima ratio, la scomunica).

Will May-beetles be put on trial again?

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L’aumento dei boschi sarebbe a portata di mano

I boschi sono vivi o morti? Vivi. Devono essere conservati come un museo polveroso o evolvere? Evolvere. Possono far parte dei drivers di sviluppo economico, o devono essere relegati nel paesaggio, nelle fotografie e nei convegni? Al pari della fauna ungulata ancora sottovalutata, possono essere un driver di sviluppo, e proprio in quanto boschi (che tali devono rimanere anzi evolvere) diventare oggetto di investimenti: proprio quelli che languono ora in Italia così prolungando la crisi.

Increasing woods could be within reach

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Perdite di suolo per erosione, contaminazione ed urbanizzazione

La perdita di suolo per cause antropiche è un dato di fatto ben noto da oltre quarant’anni. Infatti già negli anni ’70 i Paesi aderenti all’OECD e alla Comunità Economica Europea avvertivano la comunità internazionale che “Loss of productive soil is one of the most pressing and difficult problems facing the future of mankind“. Le perdite annuali di suolo per erosione erano stimate in 0.3% di area totale Paesi Emergenti (PE), in USA il 30% dello strato arabile era stato colpito da fenomeni degradativi e perdita durante gli ultimi 200 anni, con conseguente riduzione di rese e la necessità di ricorrere a maggiori input energetici in agricoltura. Per aumento di salinità e alcalinizzazione in agricoltura irrigata quarant’anni fa venivano persi 200-300.000 ha annui nei paesi industrializzati, nei Paesi Emergenti veniva perso lo 0.3% della superficie irrigua. Per urbanizzazione venivano persi 0.1-0.8% annuo dei suoli nei Pesi OECD.  Venti anni dopo, l’Agenzia Europea per l’Ambiente censiva 115 milioni di ha colpiti da erosione idrogeologica, 42 milioni di ha per il vento, 85 per acidificazione, 180 per contaminazione da pesticidi, 170 da nitrati e fosfati, 33 per compattazione, 3,2 milioni di ha per perdita di sostanza organica, 3,8 per salinizzazione, 0,8 per sommersione ed asfissia. 

Quantification of soil losses due to erosion, pollution and urbanization
The article is available completely in English at the following link:http://www.georgofili.world/detail.aspx?id=7

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EXPO, l’insostenibile “peso della sostenibilità”

Mettiamo pure il diritto al cibo in Costituzione, purché non finisca come con il pareggio di bilancio dello Stato, pure finito in Costituzione ma solo sulla carta … Mentre si avvicina l’Expo il diluvio, la valanga di chiacchiere e di retorica sta diventando quasi insopportabile.
Però per chi – come noi – fa sempre e comunque il tifo per il proprio Paese, vale la pena di sopportarle purché alla fine tutto finisca per il meglio. Come dicono gli inglesi: right or wrong, it’s my country. Certo che è dura. Non si è ancora capito se a Milano manderemo in passerella le nostre eccellenze enogastronomiche o spiegheremo come coltivare il pianeta con minor impiego di chimica, di acqua, ecc. Nel qual caso bisognerebbe anche parlare di Ogm senza guerre di religione e magari – come invita a fare il prof. Romano Prodi – pensare ad investire di più nelle ricerca in agricoltura. Perché va bene voler sfamare e dissetare il mondo, ma forse bisogna pensare, più che al culatello e all’Amarone, a come produrre più cereali, a coltivare in zone semiaride, a fare carne senza distruggere suolo e sottosuolo, a varietà di frutta più adattabili ai vari climi e più resistenti agli attacchi dei patogeni. Ormai la retorica dilaga senza freni. Sulla sostenibilità non ci si salva più: l’altro giorno una banca parlava di sostenibilità a proposito dei suoi mutui, e persino un grande salone di profumi e cosmesi si dichiarava pienamente “sostenibile”. Per non parlare del vino: al recente Vinitaly non c’era cantina che non proponesse vini “sostenibili”, magari autocertificandosi. Poi va tutto bene. E’ vero che non si possono produrre cose buone in un ambiente degradato e che la nostra vitivinicoltura ha fatto passi da gigante verso metodiche di produzioni ‘pulite’e il più possibile naturali. Dispiace solo vedere che la stessa enfasi non si applica al mondo dell’ortofrutta dove produrre ‘pulito’ ormai è una prassi consolidata da anni (con tutte le certificazioni e controlli del caso) anche se gli sforzi e i costi sopportati dalle imprese non trovano quasi mai riscontro nei prezzi finale dei prodotti. Perché la stessa Gdo, che vuole tutto ‘sostenibile’, quando si tratta di remunerare i produttori si dimostra alquanto “insostenibile”.

EXPO,  the unbearable “burden of sustainability ”
The rhetoric is now spreading like wildfire, with sustainability out of control. The other day a bank was talking about sustainability regarding its mortgages and even a large perfume and cosmetics fair declared itself to be fully “sustainable”. To say nothing of wine, not a single winery at the recent Vinitaly fair offered a wine that was not “sustainable”, not to mention a possible self-certification. Then everything is fine. It is true that good things cannot be produced in a deteriorated environment and that our winegrowing has made great strides towards “clean” production methods that are the most natural possible.
We are just sorry to see that the same emphasis has not been applied to the fruit and vegetable market where “clean” production has been well-established for years (with all appropriate certifications and controls). The effort and costs incurred by businesses are almost never reflected in the final prices of products because the very same retail chains that want everything “sustainable” have shown themselves to be quite "unsustainable" when it comes to paying the producers.


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Modelli di responsabilità sociale e creazione di valore nell’impresa agricola multifunzionale

La creazione di valore ha acquisito crescente rilevanza nel dibattito teorico economico agrario degli ultimi anni, come utile approccio per la formulazione di valide ipotesi scientifiche sul rinnovato ruolo dell’impresa agricola multifunzionale che oggi assume anche una dimensione di responsabilità sociale.

Models of social responsibility and value creation on multifunctional farms 

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Tecniche innovative nella gestione delle chiome di vite. Esperienze su vigneti toscani di Sangiovese

Il lavoro si riferisce a due gruppi di ricerche condotte sul vitigno Sangiovese: il primo gruppo è relativo agli effetti della defogliazione meccanica basale dei germogli in fase di pre-fioritura; il secondo gruppo di indagini si riferisce agli effetti della defogliazione meccanica apicale dei germogli in fase di inizio invaiatura.

Innovative management techniques for grapevine foliage. Experiments in Tuscany’s Sangiovese vineyards

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Al’ICARDA il “Premio Mendel” per le risorse genetiche

Il 19 marzo 2015 l’ICARDA – International Center for Agricultural Research in the Dry Areas,  Centro Internazionale per la Ricerca Agricola in Aree Asciutte - ha ricevuto a Berlino il prestigioso premio Gregorio Mendel, per essere riuscito a curare la salvaguardia delle sue importanti collezioni di risorse genetiche vegetali a Tel Hadia, vicino ad Aleppo in Siria, malgrado le condizioni difficili presenti in quell’area.
L’ICARDA (www.icarda.org) fa parte del sistema internazionale di ricerca del Gruppo di Consulenza per la Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR) e collabora con i Paesi delle zone aride del mondo a sostegno di una produzione sostenibile dei loro sistemi agricoli, miglioramento del reddito dei piccoli agricoltori ed elaborazione ed attivazione di strategie per il miglioramento della nutrizione e della  sicurezza alimentare. Distrutto il centro di ricerca dalla guerra civile, l’unità di salvaguardia delle risorse genetiche vegetali è l’unico settore del Centro che non ha interrotto la sua attività e – grazie a finanziamenti australiani, del Global Diversity Trust e del Fondo arabo per lo sviluppo economico e sociale - è riuscita a duplicare le collezioni e a portarle fuori dalla Siria.

ICARDA receives the “Mendel Prize” for genetic resources 
On 19 March 2015, the International Center for Agricultural Research in Dry Areas (ICARDA) was honored in Berlin with the prestigious Gregor Mendel Prize for successfully securing its important collections of crop genetic resources in Tel Hadya, near Aleppo in Syria, despite the area’s difficult conditions. 
ICARDA is part of the international research system and works with countries in the world’s arid areas to support their agricultural systems’ sustainable production, the improvement of small farmers’ incomes and the preparation and implementation of strategies for improved nutrition and food security.  Although the research centre was destroyed by the civil war, the plant genetic resource conservation unit is the centre’s only sector whose activity has not been interrupted. Thanks to funding from Australia, the Global Diversity Trust, and the Arab Fund for Economic and Social Development, it has been able to duplicate its collections and remove them from Syria.

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Sul futuro del Corpo Forestale dello Stato

In questi ultimi decenni il Corpo Forestale dello Stato è stato posto nelle condizioni di ridurre la sua presenza fisica nel territorio ed il suo impiego nelle funzioni di mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nelle aree rurali e montane.  Piuttosto, il Corpo Forestale viene impiegato anche in attività di polizia giudiziaria in sovrapposizione a quanto già svolto da altre forze dello Stato. 
Con questo si aggrava l’ormai conclamato ritiro della presenza umana da ampi spazi montani e collinari e già se ne vedono le conseguenze. Sicuramente più di un quarto della superficie del territorio nazionale è priva di presidio e aperta a situazioni di pericolo ed anche di possibili attività delittuose.

The future of the State Forestry Corps
In the last few decades, the State Forestry Corps has had to reduce its physical presence throughout the country and its services in maintaining order and public safety in rural and mountain areas. Instead, the Forestry Corps is also used for judicial police activities that are already carried out by different State corps.
This worsens the now obvious human withdrawal from large mountainous and hilly areas, the consequences of which are already apparent. Indeed, more than a quarter of the country’s land area is now unprotected and is consequently open to dangerous situations as well as to possible criminal activities. 



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Segare il ramo che ci sostiene

L’Accademia europea per la scienza, che raggruppa una parte ampia degli scienziati europei, ha inviato una lettera aperta al Parlamento e alla Commissione europea. Gli scienziati protestano contro il piano Junker di investimenti: al fine di recuperare il denaro necessario, sono stati decisi tagli ingentissimi (oltre 1 miliardo di euro) a Orizzonte 2020, il fondo europeo per la scienza

Sawing the branch out from under us 

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La tecnologia LiDAR per l’individuazione di piante monumentali in un’area protetta

Negli ultimi anni il panorama dei sistemi di remote sensing si è notevolmente arricchito con l’introduzione del Laser Scanning (LiDAR - Light Detection and Ranging), tecnologia in grado di acquisire informazioni geometriche e morfometriche tridimensionali su grandi estensioni territoriali con elevata precisione metrica.

LiDAR technology to locate monumental plants in a protected area

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Oleocantale: altro componente salutistico dell’olio extravergine di oliva

I polifenoli dell’olio extra vergine di oliva sono ancora composti di attuale interesse scientifico poiché nel gennaio 2015, sulla rivista “Molecular and Cellular Oncology” sono riporti i risultati di una ricerca“Oleocanthal rapidly and selectively cancer cell death via lysosomal membrane permeabilization (LMP)” con la quale gli studiosi LeGendre O., Breslin P.A.S e Foster D.A. evidenziano l’azione di uno specifico polifenolo, “Oleocantale”, anche per le proprietà antitumorali.
Nell’articolo gli Autori (LeGendre – Chimico, Foster – Biologo e Breslin – Nutrizionista) hanno investigato l’effetto dell’oleocantale su alcune linee cellulari tumorali umane coltivate “in vitro” comparandole con linee cellulari di controllo. La ricerca ha evidenziato che l’oleocantale ha provocato la morte delle cellule tumorali già dopo 30 minuti dalla messa in cultura e che tale risultato, rilevato sia per “necrosi” sia per “apoptosi”, è stato causato dalla permeabilizzazione della membrana dei lisosomi. L’oleocantale, favorendo la permeabilizzazione della membrana lisosomiale e inibendo la sfingomielinasi, destabilizza di fatto l’interazione fra le proteine necessarie per la stabilità della membrana dei lisosomi.

Oleocanthal: another healthy ingredient in extra virgin olive oil
The polyphenols in extra virgin olive oil are again compounds of current scientific interest with the January 2015 issue of the journal “Molecular and Cellular Oncology” reporting research results of “Oleocanthal rapidly and selectively cancer cell death via lysosomal membrane permeabilization (LMP)”. The scientists O. LeGendre, P.A.S Breslin, and D.A. Foster highlight the action of a specific polyphenol, oleocanthal, for its antitumor properties. The research has shown that the oleocanthal caused the death of cancer cells after only 30 minutes from being put in culture and that this result, resulting from both necrosis and apoptosis, was caused by making the lysosomal membranes permeable.

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I lumi di Expo 2015

Fra poche settimane il nostro Paese avrà l'orgoglio di inaugurare Expo Milano 2015. La scelta di questa sede è stata fatta a livello mondiale. Da Milano era intelligentemente partita la proposta di dedicare l' Esposizione allo specifico tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita". E' prevista un' altissima affluenza di visitatori, proprio perché tutti i Paesi sono coinvolti nell'impegno ad affrontare un problema essenziale che investe l'intera umanità.
Nel clima internazionale che ci avviamo a vivere intensamente, questo grande evento può indurci a riflettere e anche ritrovare ottimismo. Tutti potranno partecipare a un ampio dialogo, realistico e di buon senso, sulle più avanzate tecniche disponibili per incrementare le produzioni, ottimizzare l'uso delle risorse e preservare la biosfera rinnovabile dei territori coltivati. Ma Expo 2015 rappresenta anche un grande investimento che potrà procurare diversi vantaggi generali e strategici (a cominciare dal turismo) e potrebbe contribuire a diffondere speranza. Dobbiamo quindi evitare che se ne faccia soprattutto uno strumento di autopromozione, e prevaricante vetrina dei propri migliori prodotti, dimenticando che i propositi non sono quelli di presentare cibi più gradevoli, elaborati per soddisfare consumatori buongustai e amanti della tavola. 

The Teachings of Expo 2015 
In the international climate we are about to experience, this great event may lead us to contemplating and even regaining our optimism. Everyone will be able to participate in a wide-ranging, sensible, and practical dialogue on the most advanced techniques available for increasing production, optimizing resource use, and preserving the renewable biosphere of areas under cultivation. But Expo 2015 is also a huge investment that may provide various general and strategic benefits (beginning with tourism) and help spread hope. Therefore, we must avoid its being used mainly as a self-promotional tool and an overbearing showcase of the best products, forgetting that Expo’s intentions are not to present more enjoyable foods that have been produced to appeal to gourmet consumers and food lovers. 
(The article is available completely in English at the following link:http://geo1.progettinrete.net/detail.aspx?id=24)


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Il BES (Benessere Equo Sostenibile) in Italia: una lettura delle trasformazioni in atto nella nostra società

La sfida lanciata dall’Italia di costruzione di un set di indicatori del benessere oltre il PIL è di grande rilevanza, per il metodo adottato e per i risultati raggiunti.

Equitable and Sustainable Well-being in Italy: an interpretation of the on-going transformations in our society

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Misurare il benessere oltre il PIL. Questioni concettuali e metodologiche

Il cambiamento di paradigma richiede un’attenzione particolare alla definizione sia dei concetti che delle metodologie.

Measuring welfare beyond the GDP. Conceptual and methodological issues

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Messaggio che induce a riflettere

Una intera pagina del Quotidiano Nazionale è stata dedicata ad un' inserzione pubblicitaria, che contiene un messaggio meritevole di qualche riflessione. Ai 4 angoli della pagina sono riportati i simboli di McDonald's, di Expo, del Mipaaf e di Fattore Futuro (progetto giovani agricoltori di McDonald's). In basso, in corpo piccolo, si parla del progetto Fattore Futuro che "McDonald's ha realizzato per i giovani agricoltori, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il progetto si rivolge a imprenditori agricoli italiani con meno di 40 anni che abbiano un progetto di innovazione e sostenibilità per la propria azienda e offre a 20 di loro la possibilità di entrare a fare parte dei fornitori italiani di McDonald's per 3 anni".    
Solo dopo aver letto queste motivazioni, si comprende che si tratta di una costosa, ma banale pubblicità a un'apprezzabile iniziativa. Ma al lettore del Quotidiano rimane soprattutto l'impressione che Expo e Mipaaf siano coinvolte nel lancio del messaggio centrale, pubblicato a grandi caratteri: "Sosteniamo gli agricoltori". La stupefatta impressione suscitata è quella che il Ministero dell'Agricoltura sia impegnato a sostenere gli agricoltori (!) e per giunta proprio quelli italiani (!).


A message that makes you think
A full page of the daily newspaper Quotidiano Nazionale was devoted to an advertisement containing a message that bears consideration. In the four corners of the page are the logos of McDonald's, Expo, MIPAAF, and Fattore Futuro, (McDonald's young-farmer project).  It gives the astonishing impression that the Ministry for Agriculture is committed to supporting farmers (!) and, moreover, specifically Italian farmers (!). Usually hasty readers may be seized by the doubt that so great a financial commitment was necessary to highlight something so utterly obvious.

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Misure sanitarie contro Aethina tumida, coleottero dannoso per le api

La segnalazione del settembre scorso, dell’accertata presenza, in Calabria, del coleottero  nitidulide Aethina tumida, seguita in novembre da quella in Sicilia, apre inquietanti scenari sul futuro dell’apicoltura di quelle regioni italiane ed europee dove le condizioni ambientali (alte temperature e umidità) risulteranno favorevoli al suo stabile insediamento.

Sanitary measures against Aethina tumida, a beetle harmful to bees

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Cambiamenti climatici e protezione del suolo

L’erosione del suolo è il maggior ostacolo alla sostenibilità di ogni forma di agricoltura intensiva in ambiente collinare e montano, arrivando a superare di 30 volte il tasso di sostenibilità (erosione tollerabile). L’innesco dei processi erosivi è spesso favorito da inadeguati modelli impiantistici e da inappropriate tecniche di gestione del suolo.

The article is available completely in English at the following link:

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Balla coi lupi

Il lupo si sta manifestando come una grave avversità per l’esercizio della  pastorizia in Toscana.  Non si sa bene quale importanza  l’assessore all’agricoltura della Regione  voglia dare al settore della pastorizia.  Meglio si è pronunciato l’assessore all’ambiente che è una signora che, forse non a caso,  porta un cognome  inglese. 
A proposito della Gran Bretagna, una cosa che ha sempre meravigliato è che questa nazione, nella sua lunga e articolata storia sia diventata una grande potenza marinara senza avere una ben che minima politica forestale. La Repubblica di Venezia  per quel poco di cabotaggio che faceva  nel Mediterraneo Orientale  aveva leggi e disposizioni per la sana gestione di boschi  che rifornivano l’arsenale. Ancor di più in Francia, nel 1669, Colbert, per produrre tanto legno  da varare una flotta più potente di quella inglese,  elaborò il primo atto organico di  politica forestale di livello nazionale.  Gli inglesi invece no; come se avessero voluto conservare i pascoli per la loro fiorente zootecnica. Non c’è specie di animale domestico, dal cavallo alla gallina, che non abbia razze col nome inglese. Non sempre si ricorda che la brughiera tanto viva nel paesaggio e nell’ambientazione dei romanzi  inglesi  altro non è che una area disboscata, ridotta a formazione arbustiva che per secoli è stata mantenuta bruciando e ribruciando le eriche per favorire il  pascolo. Ma allora, il legno per fare le navi  gli inglesi dove lo trovavano?

Dances with Wolves
As regards food safety, there are reasons to believe that every small arable or pastoral farm has a strategic interest. Needless obstacles must be overcome. Present-day pastoral farming cannot be the same as it was 60 years ago.   Today it would be a mockery to urge shepherds to prevent wolf damage by breeding dogs and keeping watch on the flock by night. Perhaps a few shots are needed. In defending wolves, the Corpo Forestale dello Stato should not return to its ancient and historic struggle against the shepherds as in the days of the Fascist Militia; but rather should turn to supporting those agricultural and pastoral activities located in marginal areas as at the times of the Mountain Laws.

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La Toscana del buon vivere all'Expo 2015. Dal viaggio multisensoriale ai pacchetti mirati sul territorio per gustarne tutte le eccellenze

La Toscana  sarà presente all’Expo con uno spazio all'interno del padiglione Italia  per 4 settimane dal 1° al 28 maggio 2015. I visitatori saranno accolti con la proposta  di un viaggio multisensoriale in Toscana che faccia loro sperimentare  tutte le bellezze e le eccellenze della regione, utilizzando le migliori tecnologie disponibili (video, multi touch, suoni, odori, app). Grazie al web, ed in particolare attraverso i social media e il web marketing, il viaggio multisensoriale in Toscana sarà possibile anche prima dell'inaugurazione di Expo  e proseguirà nei mesi successivi, con l'obiettivo di attirare i turisti e businessman in Toscana. All’interno del Padiglione Italia la Toscana avrà anche un ufficio (uno spazio di 40 mq) che sarà disponibile per 6 mesi per le  aziende, gli enti e le istituzioni per favorire gli incontri economico istituzionali.
Ma oltre gli spazi all'interno di Expo la Toscana avrà anche una location situata in centro a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Si tratta di uno spazio di circa 350 metri con annesso un meraviglioso giardino che si trova a pochi passi da piazza del Duomo. Sarà messo a disposizione dei territori e delle imprese per costruire un palinsesto di iniziative che aiuti a valorizzare al meglio tutte le eccellenze e le progettualità regionali.
La Toscana si presenta come “laboratorio del buon vivere” e per questo è fondamentale accogliere i visitatori sul territorio toscano con proposte ben strutturate e adatte ai diversi target di visitatori, i turisti, ma anche gli uomini d'affari, i buyers e i rappresentati istituzionali delle varie delegazioni straniere in visita ad Expo. Per questo sono stati elaborati 10 percorsi turistici tematici e 8 itinerari business che attraversano tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di integrare e valorizzare il tessuto imprenditoriale correlato alle eccellenze locali, evidenziarne i luoghi di interesse artistico-culturale, definire un calendario di eventi e iniziative che durante Expo aiutino il visitatore a vivere in pieno l’esperienza del “buon vivere toscano”.


The good life of Tuscany at Expo 2015. From a multi-sensory tour to well-organized packages on the region to enjoy all its delights
Tuscany will be at the Expo with a space in the Italy pavilion 1-28 May 2015. Visitors will be welcomed with the offer of a multi-sensory tour through Tuscany to experience all the beauties and delights of the region using the best technologies at disposal (videos, multi-touch displays, sounds, smells, and apps). Thanks to the web and especially through social media and web marketing,  the multi-sensory tour through Tuscany will be available even before Expo opens and will continue over the months ahead, with the objective of attracting tourists and business people to Tuscany. 

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Interessanti e inaspettate resistenze

Interesting and unexpected resistances

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Recente scoperta sul ruolo analgesico del peperoncino

Si dibatte da tempo circa gli effetti salutistici del peperoncino nella dieta alimentare e sono numerosi gli studi di biomedicina su questo argomento. Molti sono i risultati a favore, anche se non manca qualche controindicazione, spesso contestata dalla maggioranza degli esperti.
E' accertata la sua funzione antibatterica, ma anche l'elevato contenuto in vitamina C, il suo potere antiossidante ed il ruolo positivo come digestivo, tanto per citare alcune proprietà.
In questo inizio di 2015 è giunta una autorevole conferma del ruolo del peperoncino come antidolorifico. 
Come è noto, il peperoncino piccante deve questa caratteristica alla presenza  nel suo frutto -fatto unico nel mondo vegetale- di un alcaloide chiamato capsaicina, sostanza  che, "ingannando" il recettore TRPV1, ci fa percepire temperature elevate e quindi un forte senso di bruciore.
Science Signaling, rivista scientifica della Società americana per l'avanzamento della scienza (AAAS), ha pubblicato, nel mese di Febbraio 2015, un articolo sul meccanismo di azione di questo alcaloide, riportando i risultati di una accurata ricerca fatta da un gruppo di scienziati appartenenti alla Scuola medica della Rutgers University (New Jersey).

Recent discovery of chili peppers’ analgesic role
According to a study published two weeks ago in "Science Signaling", using chili peppers in the diet results in pain relief, an effect due to capsaicin, the substance that makes pepper fruits spicy hot. Despite being widely used as a topical pain medication, its mode of action has been unknown up to now.

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