Il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, ha comunicato che “è iniziata in anticipo la raccolta delle olive, che quest'anno vedrà un aumento stimato in oltre il 30% della produzione di olio rispetto al 2014, con una qualità ottima che esprime al meglio le note proprietà organolettiche, antiossidanti e nutrizionali. Il problema è che la scarsa produzione dello scorso anno ha favorito le importazioni dall'estero, con un vero e proprio 'boom' dalla Tunisia. Una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente dopo il via libera annunciato dalla Commissione Europea all'aumento del contingente di importazione agevolato di olio d'oliva dal paese africano verso l'Unione Europea fino al 2017. Una decisione sulla quale è giustamente intervenuto anche il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, affermando che 'non si deve danneggiare l'economia agricola nazionale’. Aumenta infatti il rischio che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di altri paesi. L'Italia è il primo importatore mondiale di oli di oliva che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Le etichette degli oli extravergini a denominazione di origine DOP indicano esplicitamente che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza: nonostante sia obbligatorio indicare per legge l'origine in etichetta dal primo luglio 2009, in base al regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009, sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere è quasi impossibile leggere le scritte 'miscele di oli di oliva comunitari', 'miscele di oli di oliva non comunitari' o 'miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari'. La scritta e' riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull'etichetta che la rende difficilmente visibile. Spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all'italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente, in attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione, per non cadere nella trappola del mercato".
Da Agrapress, 28/09/2015