L’alimentazione dell’uomo e degli animali nel tempo è cambiata in relazione a molti fattori come il progredire delle pratiche agricole e soprattutto con i miglioramenti genetici apportati, con la ricerca, alle piante e animali. Negli ultimi anni si è affacciato un ulteriore problema che influirà fortemente nell’alimentazione e nelle abitudini alimentari: i cambiamenti climatici che già fanno pesantemente sentire i loro effetti. A questo si aggiungono anche i fenomeni migratori che, proprio in questi giorni, stanno attraversando soprattutto l’Europa. Naturalmente sui cambiamenti delle abitudini e contenuti alimentari ci sono anche altre molteplici cause che meriterebbero di essere affrontate (crisi economiche, riduzioni o incrementi delle terre coltivate, inquinamenti degli ambienti, ecc). Tutto ciò dovrebbe portarci a considerare i problemi legati alle nostre produzioni agricole in collegamento alla competitività della nostra agricoltura. Secondo un recente rapporto del CENSIS le nostre esportazioni nell’agri-food verso Europa e USA sembrano essere cresciute del 30% e in parallelo sembrerebbero aumentate le richieste sulla tracciabilità e sicurezza dei nostri prodotti. E’ calcolato che il made in Italy vale ormai 30 miliardi annui ed è tendenzialmente in aumento. Da considerare che i cambiamenti climatici influenzano sempre più gli ecosistemi costringendoci promuovere nuove abitudini generali di vita partendo anche dal fatto che le risorse del pianeta sono diminuite mentre si è accresciuta l’esigenza di “buona e sufficiente alimentazione”. Oggi, soprattutto nei Paesi più industrializzati, viene sprecato tanto di quel cibo che assume dimensioni mai raggiunte nella storia dell’uomo tanto da costringerci a promuovere ed adottare nuovi modelli di sviluppo che portino ad una riduzione degli sprechi che oggi si aggirano intorno al 40% della produzione globale.
Questi e tanti altri problemi vengono affrontati in modo chiaro ed efficace nel libro di Stefano Mancuso e Carlo Petrini (Biodiversi, Giunti Ed. 2015) che a mio modesto parere dovrebbe essere consigliato agli Studenti di molti corsi di laurea. Il libro si definisce “ fertile scambio di idee tra scienze gastronomiche e scienze botaniche” fra due importanti Studiosi “che tracciano scenari da cui ripensare la vita sul Pianeta: il principio che le piante sono organismi complessi e sofisticati si interfaccia con la visione che mette il cibo e l’agricoltura al centro di un progetto di salvaguardia della vita umana e quella vegetale”. Il dialogo fra Mancuso e Petrini “costringe” a far interagire l’intelligenza umana e quella vegetale in modo da promuovere un nuovo progetto tra l’uomo e la Madre Terra. Nel volume sopra citato vengono naturalmente affrontati e sviluppati molti altri concetti, non ultimo la “sostenibilità”, argomento oggi molto abusato sia in agricoltura che in economia ma a molti queste interazioni non appaiono del tutto chiare e compatibili fra loro.
Food and the Future
The diet of people and animals has changed over time in relation to many factors such as the progress in agricultural practices and especially with the genetic improvements research has brought to plants and animals. In the last few years, a new problem has appeared that will strongly influence food and dietary habits: climate change whose effects have already taken a heavy toll. In addition to this are also the migrations that, in recent days, Europe in particular has been experiencing. Naturally, as regards dietary changes, there are many other causes that should be faced (economic crises, increases or decreases of croplands, environmental pollution, etc.). All this should lead us to consider the problems relating to our agricultural production in connection to the competitiveness of our agriculture.