Notiziario








Clima ed abitudini alimentari

Le capacità di adattamento delle popolazioni umane ed animali al clima e agli alimenti sono legate alle risorse naturali che da sempre hanno caratterizzato l’ambiente di vita nel quale si sono evolute. Uomo ed animali hanno perciò proprie esigenze climatiche e abitudini alimentari differenziatesi secondo gli ecosistemi naturali.

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“Ecosistema giardino storico”: è possibile garantire la fruizione e mantenere l’equilibrio ecologico?

Il processo di urbanizzazione, iniziato nel XIX secolo e diventato inarrestabile dopo la Seconda Guerra, ha profondamente trasformato le strutture sociali esistenti, sovvertendo le vecchie politiche, abolendo certi costumi e imponendone di nuovi.

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Difesa delle piante mediante biotecnologie

Giovedì 10 dicembre 2015 alle ore 9.30, nella sede dell’Accademia dei Georgofili, si svolgerà una giornata di studio sulla “Difesa delle piante mediante biotecnologie”, organizzata su proposta del Comitato consultivo dei Georgofili sui problemi della difesa delle piante. 

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Premio Laura Bacci

Mercoledì 9 dicembre alle ore 16 si svolgerà all’Accademia dei Georgofili la cerimonia per il conferimento del “Premio Laura Bacci”, intitolato a una giovane ricercatrice dell'Istituto di biometeorologia del CNR scomparsa nel 2013. Quest’anno alla sua seconda edizione, il premio mette a disposizione due borse di studio, una per tesi di laurea e una per tesi di dottorato discusse nell'anno 2014, che abbiano dimostrato risultati di particolare eccellenza sul tema dell'Innovazione per la sostenibilità in agricoltura.    

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Dal campo al consumatore

Si continua a divulgare con enfasi che l'esportazione attuale dei prodotti alimentari italiani avrebbe raggiunto un alto valore complessivo (circa 34 miliardi di euro) e che si mira a portarlo a 50 miliardi nei prossimi 5 anni. Non si pubblicizza invece il rovescio della medaglia, cioè che la nostra complessiva produzione nazionale di alimenti primari non è più autosufficiente e continua a decrescere. Siamo infatti diventati grandi importatori (a prezzi inferiori ai nostri costi di produzione). Liberamente elaboriamo queste commodities che poi esportiamo come nostro prodotto "agro-alimentare" e anche con l'ormai equivoco e malinteso marchio "Made in Italy". 
Attualmente, il non regolamentato rapporto tra i multiformi anelli delle filiere alimentari tende a mettere in difficoltà le imprese agricole, non pagando loro prezzi adeguati. Già da tempo è stata evidenziata la mancanza di un regolamento generale e di un accordo di compartecipazione fra tutte le imprese che comunque operano in una stessa filiera, “dal campo al consumatore”. Bisognerebbe comunque realizzare un'equa ripartizione del reddito complessivo, quale il valore aggiunto finale. 

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Quale Politica per le foreste italiane?

Da troppo tempo, ormai, non c’è una politica per le foreste italiane. Dagli anni ‘80, infatti, con la Legge 121/81, recante il “Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza”, venne sancito l'inserimento del Corpo Forestale tra le Forze di Polizia dello Stato. Le disposizioni legislative, emanate successivamente, posero le basi per la riforma strutturale e normativa del CFS, concretizzatasi con la nuova legge 6 febbraio 2004 n. 36, per il "Nuovo ordinamento del Corpo Forestale dello Stato"; legge che ribadisce i compiti ad esso affidati, di polizia ambientale e forestale, nonché di polizia giudiziaria, di ordine e sicurezza pubblica e di protezione civile. La scelta di campo viene ribadita e confermata sia dal cosiddetto codice ambientale - D.L.vo 3 aprile 2006 n. 152 recante "Norme in materia ambientale" - sia in particolare dal Decreto del Ministro dell' Interno del 28.04.2006 concernente il "Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di Polizia". 
Sono venuti meno, pertanto, i compiti tecnici e di gestione, che per anni hanno costituito il punto di forza del CFS, lasciando spazio ai compiti di vigilanza e repressione delle violazioni in danno all'ambiente. Tali scelte appaiono opposte a quelle della maggioranza dei paesi avanzati. In essi, infatti, le attività di controllo si sono andate ridimensionando rispetto alle funzioni di supporto, assistenza tecnica, monitoraggio, ricerca e sviluppo, in un rapporto di collaborazione e di coinvolgimento delle diverse espressioni della società civile. Concetti come interfluvio, sorrenamenti, frangiventi sono scomparsi anche dal linguaggio tecnico, quando in realtà sono decisamente importanti ai fini del controllo del dissesto idrogeologico e della salute umana. 

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La politica agricola comune: sfide e indirizzi futuri

Intervista a Vittoria Alliata di Villafranca, direttore presso la Direzione Generale della politica regionale e urbana della Commissione europea. 

The Common Agricultural Policy: challenges and future directions
Interview with Vittoria Alliata di Villafranca, director at the European Commission’s Directorate General for Regional and Urban Policy. 

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Quando le olive sono sulla pianta il problema è trovare chi le raccoglie

La annata del 2014 catastrofica per l’olivicoltura italiana ha segnato la fine anche dell’’ultimo dei quattro eventi annuali, la raccolta delle olive, che insieme alla fienagione, alla battitura ed alla vendemmia, caratterizzavano la società agraria.

When olives are on the tree, the problem is who is going to pick them?

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Maometto, il cibo e la montagna

L’emigrazione di massa riguarda oggi tutta la terra perché anche fuori Europa esistono esodi analoghi, come dal Messico negli USA, in Sudafrica dai paesi confinanti e dalla Nigeria, dalla Cina in Russia con il traghettamento dell’Ussuri; inoltre, ancora dalla Cina, in direzione di ogni continente.
Il pianeta è caratterizzato, oggi più che mai, da squilibri economici e da enormi differenze nel tenore di vita mentre le notizie, che un tempo circolavano in ambienti ristretti, ora sono “mondializzate” grazie a un’elettronica che sta facendo conoscere a tutti com’è fatta la quinta strada a New York, quanto sono invitanti le vetrine di via Condotti o di via Monte Napoleone in Italia,  quali autovetture si usano e quali cibi si mangiano in Europa e negli USA,  ecc.
Orbene, applicando un detto mussulmano, “se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna”, gli odierni profughi per fame (diverso discorso andrebbe fatto per chi fugge dallo sterminio e dalla guerra), non ricevendo più gli aiuti euroamericani che arrivavano fino a qualche anno addietro, lasciano la terra natia per venire nei paesi ricchi, rischiando anche traversate marine pericolosissime. Occorre che i governanti dei paesi sviluppati manifestino più saggezza e considerino scopo primario della loro attività quella di ridurre le differenze di reddito fra i loro stessi cittadini e, naturalmente, fra i loro compatrioti e i popoli dei paesi più poveri. 
Il primo argomento meriterebbe un vero trattato sul significato della concorrenza e sullo strapotere di colossi economico – finanziari che possono, con la loro forza reale, influire in modo addirittura impressionante sulle decisioni dei governi nazionali. Ma non è questa la sede adatta.

The mountain, food and Mohammed
Mass emigration today concerns the whole planet as even outside Europe there are similar exoduses such as those to the United States from Mexico, to South Africa from neighboring countries and Nigeria, and from China to Russia across the Ussuri River as well as towards each continent.
Today more than ever, the planet is characterized by economic imbalances and huge differences in living standards while news that once circulated only in restricted circles has now been globalized thanks to electronics that is making everyone acquainted with what Fifth Avenue in New York is like, how appealing the Via Condotti or Via Monte Napoleone window displays in Italy are, which cars are used and what food is eaten in Europe and the United States, etc.  
However, by applying a Muslim saying “if the mountain won’t come to Mohammed, Mohammed must go to the mountain”, today’s refugees from famine (different from those fleeing war and slaughter), that no longer receive the Euro-American aid that they got until a few years ago, are leaving their native lands to come to wealthy countries, even risking very dangerous sea crossings. The leaders in developed countries should show more wisdom and consider their primary purpose to be reducing income differences between their own citizens and, naturally, between their fellow countrymen and people from poorer countries.

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Accordo tra Agrinsieme e Accademia dei Georgofili per il progresso dell'agricoltura italiana

E’ stato firmato ieri, martedì 24 novembre 2015, presso la sede nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, dal coordinatore Nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino, il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi, il Presidente di Copagri Franco Verrascina e il presidente dell'Accademia dei Georgofili, Professor Giampiero Maracchi, un protocollo d'intesa che impegnerà i firmatari a compiere azioni comuni nel campo dello sviluppo, ricerca e formazione nel settore ambientale, agricolo e alimentare italiano. Il protocollo d'intesa, che legherà per almeno un triennio Agrinsieme – coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative italiane del settore Agroalimentare - con l'Accademia dei Georgofili, verte su azioni comuni per la tutela ambientale, per la sicurezza e qualità alimentare, lo sviluppo del mondo rurale, le competenze tecnico-scientifiche degli operatori, anche attraverso i riferimenti alle tradizioni dei diversi territori nazionali.   “La firma di questo accordo è la naturale conclusione di un percorso comune: con l’Accademia dei Georgofili condividiamo l’obiettivo fondante di promuovere l’agricoltura come volano di crescita del Paese, dal punto di vista economico ma anche ambientale, sociale e culturale - ha spiegato Scanavino - tramite politiche che garantiscano e accrescano allo stesso tempo la redditività alle aziende agricole”.  Sulla stessa linea il presidente della storica istituzione di Firenze: “E’ dal 1753 che l’Accademia dei Georgofili è impegnata a sviluppare e promuovere gli aspetti sempre nuovi del settore", ha detto Maracchi.

Agreement between Agrinsieme and the Georgofili Academy for the Advancement of Italian agriculture
A memorandum of understanding was signed yesterday, Tuesday 24 November 2015, at the national headquarters of CIA-Agricoltori Italiani by Dino Scanavino, Agrinsieme’s national coordinator; Mario Guidi, president of Confagricoltura; Franco Verrascina, Copagri president; and Professor Giampiero Maracchi, president of the Georgofili Academy, which commits the signatories to carry out common actions in the field of research, development and education in Italian environmental, agricultural and food sectors. Agrinsieme (CIA, Confagricoltura, Copagri and the food sector’s Alleanza delle Cooperative italiane) will be bound to the Georgofili Academy by this memorandum of understanding for at least three years, coordinating common actions to safeguard the environment, food safety and quality, rural area development, technical-scientific skills, including references to the traditions of the various domestic areas. 

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Evoluzione delle macchine per la protezione delle colture

Le recenti evoluzioni del quadro normativo in materia di uso delle irroratrici, nate dall’applicazione della Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, prendono le mosse dall’aumento dell’interesse dell’opinione pubblica nei confronti delle problematiche di natura ambientale connesse all’impiego dei prodotti fitosanitari verificatosi negli ultimi anni. 

Evolution of crop protection machinery

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L’origine della razza ovina Gentile

Benché si sia sostenuta per secoli l’origine tutta spagnola della razza ovina Gentile, molti sono gli elementi incontrati nella nostra lunga ricerca che ci hanno convinto dell’esistenza concreta di un’altra possibilità, e cioè che l’ovino gentile sia esistito, proprio in Puglia, molto prima dell’occupazione del Regno di Napoli da parte degli Aragonesi, e quindi prima della presunta introduzione di quella razza nelle terre della Dogana delle Pecore, magistratura di creazione  aragonese che regolò la transumanza organizzata tra Abruzzo e Puglia da metà ‘400 a tutto il ‘700.

The origin of the Gentile sheep breed

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La cultura alimentare odierna: alla ricerca di nuove regole

Ogni tempo adotta pratiche alimentari che interpretano un gusto ed esprimono un’idea di cosa sia una buona alimentazione. E oggi, quale tendenza orienta il nostro rapporto con il cibo?
Alla fine degli anni Settanta di fronte all’esplosione dell’urbanizzazione, al predominio della grande industria alimentare e della distribuzione di massa, gli studiosi esprimevano preoccupazioni per un allontanamento del rapporto tra atto alimentare e natura. Il cibo sembrava diventare “opaco”, in un certo senso non riconoscibile e con ciò fonte di ansia per coloro che lo consumavano. L’assenza di regole sembrava contrassegnare l’alimentazione dell’uomo moderno. 

Food culture today: looking for new rules
Every era adopts eating habits that translate a taste and express an idea of what makes up a good diet.  And today, what is the tendency that guides our relationship with food?
At the end of the 1970s, in the face of the urbanization explosion, with the dominance of large-scale food production and distribution, scholars were worried about a split of the food-nature relationship. Food seemed “dull”, in a certain sense unrecognizable,  and therefore a cause of anxiety for those who ate it. The absence of rules seemed to mark the modern human diet.
Today this behavioral direction seems to be radically reversed. We continue to live in a time focused on haste and inconstancy. To a large extent we eat food outside our homes, dedicating little time to cooking (at least in our daily lives).
However, two things have changed. The first is that we consider food essential to our health and health one of our primary responsibilities. The second is that digital technologies allow everyone to access information and exchange opinions and experiences. These two conditions contribute to our food choices being both more knowledgeable and open-minded.

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Addio contadini, ora c’è il manager. Il futuro della terra è nell’e-commerce.

“La campagna del futuro? Avrà un ruolo centrale, da protagonista. Ci sarà più attenzione alla vita rurale e agli spazi rurali, anche l’Europa passa dal sostegno alla produzione all’attenzione al territorio. Ci saranno più giovani, in un’ottica multifunzionale che vedrà crescere le fattorie didattiche e l’agriturismo come vero turismo di qualità. Si produrrà cibo, ma non solo, e si venderà grazie all’e-commerce. Segnali di una nuova civiltà.” Parola di Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, la massima e più antica autorità in campo agricolo: è il quadro disegnato all’Università di Pisa, al convegno su: “L’agricoltura nel 2050: vecchi e nuovi paradigmi di fronte alla sfida ecologica. Dai precetti agro ecologici di Pietro Cuppari all’agricoltura del futuro”.

Chi sarà per lei, Professore, il “contadino 2.0”?
“Io preferisco parlare di agricoltore, coltivatore, un po’ il farmer inglese. Senza quell’alone di vecchio che evocano certe parole. Il coltivatore del futuro è un imprenditore, vive più felice di chi sta in città e migliora l’ambiente”.

Sbagliato dunque chiamare “Scuola per contadini” quella rilanciata dai comuni del Chianti con la Regione?
“Togliamo quella parola che in italiano suona dispregiativa. I giovani non hanno più nel DNA l’idea che solo l’industria possa produrre felicità e sollevare dalla miseria, e tornano volentieri nei campi”.
Un ritorno che sa di moda?
No, tutto sta alla sensibilità dei giovani rispetto a un mondo alle prese con tante crisi: il clima, il sistema produttivo, l’economia, l’ambiente, le megalopoli. L’agricoltura può dare risposte non solo nel food ma per le fibre tessili, l’energia, i cosmetici”.

Ma non è tutto rose e fiori …
“Anzi: è difficile, malgrado i progetti come quello della Regione Toscana. I finanziamenti sono pochi, la terra costa ancora cara. Ma ci sono attività che possono dare un buon reddito subito, come l’apicoltura. O come le cooperative di raccoglitori di olive, utili per tanti che hanno oliveti di 1-3 ettari”.

Fantasia, insomma. Ma basta?
Eh no. Ci volgiono le competenze. In Italia in questi 50 anni si è più distrutto che creato. C’erano gli Ispettorati agrari, ora non ci sono più. Manca una voce tecnica, salvo pochi servizi regionali. Come Accademia stiamo pensando a un portale tecnico serio. In rete c’è tanto che però non dà nulla, spesso esperienze personali declinate in blog campati per aria. Non cose serie per informarsi su terreni, fertilizzanti, piante come invece sono gli extension services in USA, servizi pubblici che collaborano con l’Università”.



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Dopo EXPO. Ottimismo, pessimismo e realtà

L'Esposizione Universale è una manifestazione internazionale di alto livello culturale che si ripete periodicamente  alternandosi in vari paesi fin dal 1861.  Fino ad ora sono stati sottolineati aspetti  di progresso industriale mentre l'edizione italiana testè terminata è stata indirizzata sull'agricoltura. Che  non tutti siano d'accordo è più che logico, ma non vorremmo che le critiche siano state  indirizzate da una generale superficialità  nel considerare  l'argomento trattato. Valgono a questo proposito anche aneddoti e casi ricorrenti.   Nella ricerca dell'equilibrio conforta la  messa a punto offerta da Giulia Bartalozzi & Matteo Bernardelli nel libro   "A..... COME AGRICOLTURA: DAL NEOLITICO ALL'EXPO 2015" di 200 pagine, pubblicato dall'Editoriale Sometti di Mantova (Telefono 0376.322430). Prezzo 15 euro. Ci si rivolge ai ragazzi, ma anche un adulto o addirittura uno del mestiere può trovare un utile pro-memoria per le tante forme  che hanno l'agricoltura e dei suoi prodotti. 

After EXPO. Optimism, pessimism and reality
A world’s fair is a high-level international cultural event that has occurred periodically in various countries since 1861. Up to now, aspects of industrial progress have been highlighted while the recently concluded Italian Expo was directed at agriculture. The fact that not everybody was in agreement can be understood, but we hope the criticism was not directed by a general superficiality regarding the topic. Periodical cases and anecdotes also apply in this regard.  

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Percezioni sensoriali e profumi dell’olio extravergine d’oliva toscano

L’importanza economica dell’olio extra vergine d’oliva toscano è rappresentata dai 15 milioni di piante che occupano 97 mila ettari, dalle 50 mila aziende olivicole, 400 frantoi, 70 varietà locali d’olivo, 180 mila quintali di olio prodotto ogni anno e da consorzi che ne garantiscono l’autenticità e ne tutelano le origini rendendo possibile a chiunque, via web inserendo il codice d’imbottigliamento, di conoscere chi e dove sono state coltivate le olive, chi le ha frante e chi ha imbottigliato l’olio. 

Sensory perceptions and scents of Tuscan extra virgin olive oil
The economic importance of Tuscan extra virgin olive oil is represented by the 15 million plants that occupy 97 thousand hectares; by the 50 thousand olive growers, 400 oil mills, 70 local varieties of olive trees, 180 thousand quintals of oil produced every year; and by the consortiums that guarantee the genuineness and safeguard the origins, making it possible for anyone, by entering the bottling code on a website, to know where and who picked and pressed the olives and who bottled the oil. Moreover the typical morphology of Tuscan olive trees has a scenic importance in that, since the 7th century B.C., it has represented a world rich in history and tradition.

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Cambiamenti climatici e ruolo del settore agricolo e forestale

Giovedì 19 novembre alle ore 11, si svolgerà nella Sede dell’Accademia dei Georgofili una giornata di studio su: "Cambiamenti climatici e ruolo del settore agricolo e forestale (stato e prospettive  della ricerca in Italia”.
Nell’ambito delle tematiche affrontate da EXPO 2105, la possibilità di gestire il territorio agroforestale in modo sostenibile non può prescindere da considerare il ruolo che i cambiamenti climatici, in atto e previsti per i prossimi decenni, potranno avere. 
In questo contesto si inseriscono due progetti PRIN finanziati nel 2011 (CARBOTREES e IC-FAR) che hanno come obiettivo quello di esaminare, per i settori della produzione di materie prime per l’alimentazione e della gestione del sistema forestale, il ruolo che i cambiamenti climatici avranno in termini di impatti e le strategie di adattamento e mitigazione che potranno essere messe in campo. Con la conclusione del progetto ‘Agro-Scenari’ finanziato dal MiPAAF, questi due progetti sono i soli che al momento affrontano queste tematiche a livello nazionale. 
La Giornata, promossa e organizzata in collaborazione con il Tuscan Food Quality Center, ha l’obiettivo di presentare i principali risultati ottenuti da questi progetti, esaminando in particolare le capacita di mitigazione che i sistemi arborei e forestali hanno ai fini della definizione delle strategie nazionali da adottare e le incertezze che si hanno nella previsione di impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi colturali erbacei. Inoltre, verranno presentate le iniziative progettuali nazionali e internazionali e quelle previste per i prossimi anni. 

PROGRAMMA 

Ore 11.00 – Apertura dei lavori 
Giampiero Maracchi, Presidente Accademia dei Georgofili 

Prima sessione. Presiede: Paolo Nannipieri 

Il Progetto CARBOTREES (Strategie nazionali per la mitigazione dei Cambiamenti Climatici in sistemi arborei agrari e forestali) - Simona Castaldi 
Il ruolo dei sistemi arborei nelle capacità mitigative nazionali: i casi studio di vite e olivo - Marco Bindi 
Analisi di impatti e vulnerabilità ai cambiamenti climatici dei sistemi forestali. Scenari di simulazione sugli stocks, la produttività forestale e il rischio di incendi - Marco Marchetti 
Il potenziale di mitigazione dei suoli dei sistemi agroforestali italiani - Simona Castaldi 

Seconda sessione. Presiede: Concetta Vazzana 

Il Progetto IC-FAR (Sperimentazioni agronomiche di lunga durata e modelli matematici a supporto di strategie di adattamento) - Paolo Roggero 
Esperimenti agronomici di lungo termine: un imperativo per la ricerca sugli agroecosistemi - Antonio Berti 
Risposta delle colture erbacee alla variabilità meteo-climatica: analisi statistiche e modellistiche basate su dataset di lunga durata- Anna Dalla Marta 
Interoperabilità dei dataset agronomici di lunga durata e modellistica colturale - Francesco Danuso 

Terza sessione. Presiede Marco Bindi 

Resoconto altri progetti a livello Nazionale e Europeo - Interventi programmati 
Prospettive future di progetti a livello nazionale su agricoltura e foreste e cambiamenti climatici - Franco Miglietta 

Ore 16.00 – Conclusione dei Lavori


Climate change and the role of the agricultural and forest sector
The Georgofili Academy will host a study day on “Climate change and the role of the agricultural and forest sector (the status of and outlook for research in Italy)” at their headquarters on Thursday, 19 November, at 11 a.m.
In the context of the issues addressed by EXPO 2105, the possibility of the sustainable management of agriforest lands cannot ignore the role, both  ongoing and  foreseen over the coming decades , that climate change will have.
Funded in 2011, the two PRIN projects (CARBOTREES and IC-FAR) have been placed in this context, with the objective of examining the future effects of climate change on the food raw material and forest management sectors, and the adaptation and mitigation strategies available. With the conclusion of the Agro-Scenari project funded by MiPAAF, these two projects are the only ones that are currently tackling these topics at a national level.
Promoted and organized in collaboration with the Tuscan Food Quality Center, the objective of this study day is to present the main findings from these projects, examining specifically the mitigation abilities of arboreal and forest systems in defining which national strategies to adopt as well as the uncertainties in predicting the impact of climate change on herbaceous crop systems. In addition, national and international project initiatives as well as those planned for the next few years will be presented.

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Agricoltura, ambiente, qualità e sicurezza alimentare: Georgofili e Forestale firmano protocollo in Regione.

"La firma di questo protocollo di intesa tra il Corpo Forestale dello Stato e l'Accademia Italiana dei Georgofili rappresenta un impegno istituzionale volto a promuovere il valore strategico delle politiche agricole e agroalimentari. Il progresso dell'agricoltura, la tutela ambientale, la sicurezza e qualità alimentare nonché lo sviluppo del mondo rurale rappresentano obiettivi focali della politica regionale in quanto l'agricoltura e la forestazione sono attività primarie della Regione Toscana da un punto di vista sia economico sia sociale e occupazionale."
Questo il commento dell'assessore all'agricoltura e foreste della Regione, Marco Remaschi, alla firma avvenuta oggi (lo scorso 5 novembre, n.d.r.) in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze del protocollo d'intesa che sancisce la collaborazione fra Accademia dei Georgofili e Corpo Forestale dello Stato.

Agriculture, environment, quality and food security: Georgofili members and Forestry Corps sign a regional-level memorandum 
“The signing of this memorandum of understanding between the Forestry Corps and the Italian Georgofili Academy represents an institutional commitment to promote the strategic value of agricultural and food policies. The progress of agriculture, the safeguarding of the environment, food security and quality as well as the development of the rural world are central objectives of the regional policy as agriculture and forestation are primary activities for the Regione Toscana from an economic as well as a social and employment point of view”.
This was the comment of Marco Remaschi, district councilor for agriculture and forests, at the signing of the memorandum of understanding  that took place today (5 November, editor’s note) at Strozzi Sacrati Palace in Florence, ratifying the partnership between the Georgofili Academy and the State Forestry Corps. “The Regione Toscana,” Remaschi recalled, “also signed a memorandum of understanding with the Georgofili Academy in 2015 whose priority objectives include the development of initiatives that contribute to creating and strengthening synergies in the research, promotion and popularization of food culture and the sustainable environmental, economic and social development of the food chain starting from production up to consumption, without leaving out best practices as well as popularization and promotion initiatives”.

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