Notiziario






La riforma del Catasto: i Terreni

Con la conversione in Legge del D.L. n. 201/2011 meglio noto come “decreto salva Italia” e con le prime circolari del 2012 dell’Agenzia del Territorio si comincia a delineare la riforma del sistema catastale.
In questo primo intervento parleremo delle modifiche che intervengono nel catasto terreni lasciando poi ad un secondo intervento le modifiche al catasto fabbricati.
Nel catasto terreni  a  meno di una ordinaria autonoma suscettibilità reddituale, non ci sarà più spazio per i fabbricati diversi dai seguenti:

1.    manufatti con superficie coperta inferiore a 8 m2;
2.    serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo naturale;
3.    vasche per l'acquacoltura concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 m, purché di volumetria inferiore a 150 m3;o di accumulo per l'irrigazione dei terreni;
4.    manufatti isolati privi di copertura;
5.    tettoie, porcili, pollai, casotti,
6.    manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo.

Quindi entro il 30.11.2012 si dovrà procedere all’inventariazione di tutti gli altri fabbricati rurali ancora iscritti nel catasto terreni.

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I cabrei moderni di Paquito Forster

Nel percorso espositivo all'Accademia dei Georgofili si possono trovare cabrei antichi accanto al loro più contemporaneo sviluppo: i lavori di Paquito Forster,  grande erede del genere.

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La PAC 2014-2020: Sarà Riforma? Conferme e cambiamenti per l’agricoltura Italiana

In un contesto internazionale caratterizzato da minacce sociali di portata planetaria come la carestia e la sottonutrizione di intere popolazioni (particolarmente il corno d'Africa), minacce di tipo ambientale, anch'esse di dimensione planetaria e minacce di tipo economico che vedono l'Europa al centro di una crisi finanziaria senza precedenti, l'agricoltura, che è il settore produttivo per sua natura più legato alla soddisfazione dei bisogni primari, rischia di essere sacrificata da politiche inadeguate al suo ruolo strategico per la sopravvivenza ed il benessere delle popolazioni.
Tale rischio è accentuato dal fatto che sempre più e particolarmente nei paesi ad economia industrializzata, l'agricoltura svolge una insostituibile funzione di custodia e produzione di beni pubblici come la salvaguardia dei territori, delle tradizioni locali e della loro identità.
L'Europa ha affrontato questi problemi fin dall'inizio della sua costituzione con politiche specifiche con alterne vicende ed atteggiamenti spesso contraddittori: a partire dal 2013  si avvierà una nuova fase di queste politiche che dovrebbe tenere conto di tutti i problemi suddetti e che sarà decisiva per il futuro dell'agricoltura europea.

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Mostra sui cabrei all’Accademia dei Georgofili

Si inaugura oggi all’Accademia dei Georgofili una mostra dedicata ai “Cabrei”, parola che si vuol far risalire al nome dei registri dei privilegi della monarchia castigliana, adottati da Alfonso di Aragona, nella prima metà del Trecento.
I veri e propri cabrei sono una raccolta di mappe catastali, che nel disegno particolareggiato riescono a visualizzare in modo pratico le proprietà terriere e i beni immobili.
Era compito di valenti agrimensori effettuare sopralluoghi nelle tenute, per poi disegnare belle tavole a inchiostro che a partire dal Seicento furono sempre più decorate con cartigli, stemmi, rose dei venti, figure allegoriche, putti, annotazioni paesaggistiche.
Nell’esposizione ai Georgofili appaiono cabrei tratti dalle raccolte gentilmente messe a disposizione dagli archivi Ginori Lisci, Mazzei, Rimbotti, Contini Bonacossi, Frescobaldi: si tratta di  documenti preziosi per studiare e seguire le profonde trasformazioni del paesaggio agricolo e del territorio toscano.
Accanto ai cabrei antichi, ci sono quelli moderni del bravissimo Paquito Forster che ha riscoperto e rinnovato quest'arte.

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Perché il giardino ci regala la salute?

La pratica del giardinaggio non costituisce soltanto una possibilità terapeutica, ma rappresenta per adulti e per bambini un mezzo per cautelarsi nei confronti di eventuali malattie della sfera psichica .
Le possibilità curative del verde vengono prese in considerazione da due specifici ambiti disciplinari, oggetto di un’ attenta sperimentazione nei paesi anglosassoni: l’Horticultural therapy e l’Healing landascape

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Politiche agrarie e sicurezza alimentare

La politica agricola comunitaria (PAC) per il prossimo periodo 2013-2020, già approvata dalla Commissione Europea ed in attesa di essere discussa dal Parlamento dell’Unione, appare sostanzialmente impostata con criteri ed indirizzi che si richiamano a quelli adottati negli ultimi decenni e che continuano a trascurare il fondamentale ruolo produttivo dell’imprenditoria agricola.
L’Unione Europea, nata come produttrice di complessive eccedenze alimentari, oggi sembra far assegnamento sulla libertà di importare dal mercato globale crescenti quantitativi di prodotti agricoli primari (a prezzi inferiori rispetto ai costi di produzione sostenuti dai nostri agricoltori). Questo orientamento politico europeo, che coinvolge quelli nazionali e regionali, sembra non accorgersi che il mercato mondiale delle commodities alimentari registra continui aumenti della domanda (per alcuni prodotti ormai più che doppia rispetto all’offerta) e dei prezzi, che sono anche instabili e oggetto di sconvolgenti speculazioni finanziarie.
L’Europa non può ignorare che milioni di persone continuano a soffrire e morire per fame nel mondo. Ne può ignorare i richiami della FAO sulla necessità di raddoppiare in pochi decenni le complessive produzioni alimentari mondiali. Non può quindi esimersi dal perseguire almeno tre doverosi impegni:
•    sviluppare il ruolo produttivo della propria agricoltura, prioritariamente rispetto a qualsiasi altra istanza economica, sociale, ambientale e tantomeno estetico-paesaggistica. Non si tratta di istanze contrapposte, ma sinergiche, così come l’agricoltura razionale le ha sempre considerate. Comunque, lo sviluppo agricolo non può, oggi più che mai, essere indipendente dalla produttività. Deve mirare al miglioramento quantitativo e qualitativo (merceologico e igienico-sanitario) delle produzioni, da realizzare nel rispetto dell’ambiente;
•    creare e mantenere attivo un sistema di stoccaggio di adeguate riserve alimentari primarie, in grado di far fronte ad eccezionali eventi negativi di qualsiasi genere ed assicurare in ogni circostanza una disponibilità e accessibilità di cibo;
•    adottare provvedimenti per contrastare l’attuale eccessivo ed inaccettabile spreco di alimenti, secondo le strategie già indicate dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che verranno votate in sessione plenaria a Strasburgo nei primi mesi del 2012.

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Legge di stabilità e vendita di terreni agricoli pubblici: una legge importante ma da perfezionare

Su iniziativa dell’Accademia dei Georgofili, è stata tempestivamente organizzata una pubblica adunanza dedicata alla valutazione della legge di stabilità (183/2011). L’argomento è stato introdotto da quattro relazioni, rispettivamente di Federico Vecchioni, Vicepresidente dei Georgofili, Luigi Costato, giurista agrario, Gianni Salvadori, assessore all’agricoltura della Regione Toscana (in rappresentanza della Conferenza delle Regioni), e Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e rappresentante della Presidenza ANCI.
E’ emersa una generale opinione favorevole al principio della prevista vendita di terreni pubblici, ma è stata evidenziata la necessità di una revisione del testo, nonché di una sua integrazione con elementi necessari a rendere efficace il provvedimento.

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E tu, di che meteo sei?

Il centro di bioclimatologia dell’Università di Firenze ha realizzato, con il contributo della Regione Toscana, un sito (www.biometeo.it) in cui quotidianamente vengono prodotte previsioni biometeorologiche.
Gli utenti del sito usufruiscono di un’ ampia gamma di informazioni (temperature percepite, disagio/benessere termico, presenza di pollini allergenici, abbigliamento consigliato, disturbi dell'umore, dolori articolari, emicrania, etc.) di sicura utilità per affrontare al meglio le eventuali situazioni critiche che potrebbero verificarsi nel territorio regionale nei successivi tre giorni.
Il sito offre quindi indicazioni per tutta la popolazione ma soprattutto per i meteoropatici, ossia coloro che soffrono di disturbi più o meno gravi in presenza di determinate condizioni climatiche.

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CAMBIANO I PROGETTI DEL VERDE E DEI GIARDINI

Negli anni ’70, chi studiava  e scriveva su  fiori, piante, giardini e parchi non era molto considerato nell’ambiente scientifico.Nell’ambiente universitario chi parlava di giardini era considerato, a volte, o spesso, un limitato. Nel campo delle Facoltà di Agraria si insegnava soprattutto a creare nuovi boschi, o nuove colture legnose per produrre legname e a incrementare la produzione di cereali,di barbabietole, di foraggi, di ortaggi, di frutta, di uva. Non certo ad investire tempo e denaro per piantare alberi al fine di migliorare l’ambiente urbano e suburbano e, se lo si faceva, solo a scopo visivo o ornamentale e non per creare zone in cui i nipoti ed i pronipoti sarebbero potuti vivere meglio.

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Nuovo allarme della FAO per scarsità e degrado del suolo e dell’acqua: una minaccia crescente per la sicurezza alimentare

Il diffuso degrado e la crescente scarsità delle terre e delle risorse idriche stanno mettendo a rischio un gran numero di sistemi di produzione alimentare chiave in tutto il mondo, costituendo una seria minaccia alla possibilità di riuscire a sfamare una popolazione mondiale prevista raggiungere i 9 miliardi di persone entro il 2050, afferma un nuovo rapporto FAO pubblicato lo scorso 28 novembre.
 “Lo Stato Mondiale delle Risorse Idriche e Fondiarie per l'Alimentazione e l'Agricoltura” (SOLAW) sottolinea che, sebbene negli ultimi 50 anni si sia registrato un notevole aumento della produzione mondiale, "in troppe occasioni tali miglioramenti sono stati accompagnati da pratiche di gestione delle risorse che hanno degradato gli ecosistemi terrestri e idrici dai quali la produzione alimentare stessa dipende".   

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IL FRUMENTO DEL FUTURO

Tra le piante coltivate, i frumenti (Triticum aestivum e Triticum durum) sono le specie più importanti per diffusione e per rilevanza nell'alimentazione umana.
La dimensione del genoma del frumento (5 volte il genoma umano) e la sua complessità rendono il sequenziamento una sfida difficile anche con l’uso delle più moderne tecnologie molecolari. Per questo motivo, a livello mondiale è stato costituito il Consorzio Internazionale di Sequenziamento del Genoma del Frumento (IWGSC).
L'Italia, con un progetto finanziato dal MiPAAF, partecipa all’IWGSC con la responsabilità per uno dei 21 cromosomi del frumento, il Cromosoma 5A, una regione del genoma dove sono localizzati importanti geni come quelli che controllano la resistenza al freddo invernale, il tempo di fioritura e diverse fonti di resistenza a malattie.

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Il ruolo della risicoltura nel panorama colturale italiano

Il riso costituisce coltura di significativa importanza per il nostro paese. A livello europeo, infatti, l’Italia costituisce il principale produttore, con circa il 50% della totale superficie a riso dell’EU. La risicoltura italiana è stata interessata negli anni da una profonda evoluzione, che ha riguardato i vari aspetti della produzione e della struttura aziendale. Nel corso degli ultimi trenta anni circa, ad esempio, il numero di aziende risicole si è dimezzato (da  8900 a 4600), con un corrispondente aumento della superficie aziendale media da circa 20 ha a oltre 51 ha.
Le principali problematiche che la risicoltura italiana deve attualmente affrontare riguardano sia elementi tecnico-agronomici legati alla produzione, sia aspetti relativi all’impatto della coltivazione su diversi comparti ambientali, in particolare sull’acqua, e ai conseguenti vincoli di natura legislativa che condizionano sempre più fortem

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L’agricoltura nel nuovo contesto produttivo

Fino a pochi anni fa, le nostre imprese agricole vedevano tutelate le proprie produzioni da una politica nazionale ispirata ad una chiara economia reale. Oggi sono chiamate ad affrontare invece una confusa e rapida evoluzione di filiere agroindustriali, delocalizzazioni produttive, reti multinazionali, mercato globale, speculazioni finanziarie, ecc.. La globalizzazione è ormai un processo irreversibile, ma il mercato mondiale non può essere ancora considerato come una fonte inesauribile, dalla quale chiunque può tranquillamente attingere i necessari prodotti agricoli primari. Il commercio delle commodities alimentari è diventato anche oggetto di speculazioni finanziarie, capaci di sconvolgere il naturale andamento crescente della domanda rispetto all’offerta.
La nostra agroindustria sembra non accorgersi che sta rischiando di perdere il primo scalino delle sue filiere nazionali, cioè la disponibilità di prodotti primari della nostra agricoltura, i cui costi di produzione tendono a superare i prezzi di mercato. Qualcuno ha da tempo espresso il parere che “dove non c’è una sana agroindustria, non c’è una robusta agricoltura”. Concetto giusto e di grande attualità, ma cresce il timore che possa presto leggersi in senso inverso.
Nei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), il basso costo della manodopera determina un imbattibile livello di competitività. Questo vantaggio fondamentale potrà presto consentire a quei Paesi di trasformare autonomamente i propri prodotti primari ed esportare verso di noi altrettanto competitivi alimenti elaborati.
Inoltre, la moderna delocalizzazione, anche frazionata, delle attività produttive agroindustriali favorirà la nascita di agguerrite reti multinazionali (o nazionali, adeguate ai tempi) che potranno continuare a sfruttare il marchio Made in Italy. In mancanza di adeguate regole condivise e di efficienti controlli internazionali, capaci di garantire che questi marchi non possano essere applicati anche direttamente all’estero.
Gli stessi nuclei produttivi delle attuali filiere – a cominciare da quelle alimentari – attendono di essere organizzati e regolamentati su basi moderne, affinché nel loro ambito non vi siano ruoli privilegiati e dominanti, capaci di creare sperequazioni nella formazione e nella ripartizione del valore aggiunto complessivo, quindi con disparità tra i redditi conseguiti dagli agricoltori ed i prezzi finali al consumatore (sugli scaffali della grande distribuzione). Questi obiettivi possono essere vantaggiosi per tutti. Andrebbero tempestivamente realizzati con un univoco sostegno generale, pubblico e privato, nonostante che l’intreccio dei vari interessi costituisca ormai una realtà complessa, non facilmente malleabile e controllabile.
Il quadro in cui si evolve rapidamente il contesto del mondo produttivo richiede grande impegno politico. La tendenza a privare la nostra agricoltura della necessaria attenzione e sostegno diventa quindi assai più grave di quanto potesse esserlo fino a pochi anni fa.

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Il genoma del batterio che causa il CANCRO del KIWI

L'analisi comparativa del genoma di tre isolati dell'agente del cancro batterico dell'actinidia ha messo in luce che l'attuale grave epidemia in corso in Italia è causata da un nuovo ceppo e non da un'evoluzione del batterio già presente in Italia fin dagli anni '90.

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Dolomiti Patrimonio dell’Umanità: un cammino lungo e faticoso

Il 26 giugno 2009, durante l’annuale sessione plenaria di UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) tenutasi a Siviglia, IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura - World Conservation Union) appoggiò la richiesta italiana di inserire le Dolomiti tra Beni che compongono il patrimonio naturale dell’Umanità (World Heritage List).
Il giudizio di IUCN fu ampiamente positivo. In estrema sintesi si dichiarò che “Le Dolomiti sono tra i paesaggi montani più belli del mondo, dotati di una spettacolare varietà di forme verticali, con pareti strapiombanti per più di 1.500 metri, che offrono scenari archetipo di "paesaggio dolomitico", così come descritti dai pionieri della geologia, dell’alpinismo, dai fotografi e dai pittori paesaggisti fin dagli albori del XIX secolo”.
L'area dolomitica poi offre forme erosive, tettoniche e glaciali di eccezionale valore scientifico e documentale come quelle degli "atolli fossilizzati", e molti altri che sono unici a livello mondiale per la possibilità di cogliervi appieno la stratigrafia del Triassico. 

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