Notiziario






In crescita la produzione in vitro di piante di qualità

Un recente censimento, condotto dal CNR-IVALSA in occasione del 2° Convegno Nazionale sulla Micropropagazione, ha evidenziato come, nel nostro Paese, la produzione annuale di piante da micropropagazione (propagazione in vitro) sia in costante crescita; aspetto questo felicemente in controtendenza rispetto a quanto accade per altri comparti del settore vivaistico. L’attuale produzione sfiora i 29 milioni di piante acclimatate, con un progressivo incremento negli ultimi 4 anni di oltre un milione di piante per anno. I fruttiferi micropropagati, in particolare, superano oggi i 20 milioni di piante, tra portinnesti e varietà, con un incremento di oltre 3 milioni di piante prodotte nell’ultimo quinquennio

Leggi







Nella meccanizzazione del futuro c’è spazio anche per i droni

Le macchine agricole che vengono oggi costruite per i paesi industrializzati, oltre ad avere prestazioni e capacità di lavoro elevati, sono più confortevoli e sicure non solo per l’uomo ma anche per l’ambiente.
Ciò a partire dalla macchina principe che è la trattrice. L’introduzione dell’ ISOBUS, il sistema di comunicazione standard a norma ISO 11783, ha portato all’inserimento nella cabina di veri e propri computer di bordo che supervisionano la macchina e supportano il conducente. Ogni attrezzo (spandiconcime, seminatrice ecc.), compatibile con lo standard, può così essere controllato automaticamente.
Anche l’introduzione della robotica sta avanzando. Si va dagli ormai affermati robot di mungitura che non si limitano ad eseguire questa operazione ma sono anche in grado di rilevare i calori, calcolare alcune caratteristiche del latte, pesare gli animali, ai robot impiegati nelle serre. Si tratta di soluzioni dove i confini d’azione sono ben definiti, ma anche per i lavori di pieno campo si è sulla buona strada. In un futuro non lontano si potrebbero avere unità operative costituite da unità volanti, i droni, e robot a terra che vengono da questi comandati.

Leggi


Il difficile governo del territorio

Gli ultimi decenni sono stati fecondi di neologismi, di nuove locuzioni, di ridefinizioni  nominalistiche  che hanno interessato il passaggio dalla disciplina urbanistica alla pianificazione territoriale, al “governo del territorio”.
Il procedere per normative additive (in beffa al singolare ministero per la semplificazione che si volle qualche tempo fa), quella concertazione responsabile delle competenze per governare il territorio è ancora ben lontana da esprimere linee chiare, applicabili e oggettivamente percepibili.
Il “governo del territorio”, frantumato fra stato, regioni, province, comuni, si è fatto sempre più inutilmente complesso, insidioso, malcerto. Ora si guarda alle “città metropolitane”, ma il pericolo è che si rischi l'ennesima addizione di competenze e di norme, il cui ultimo esito potrebbe fatalmente essere la conflittualità permanente fra soggetti pubblici, con la paralisi irreversibile di ogni prospettiva di conduzione organica, cioè di governo del territorio.
L'ultima voce, nella desertificazione ontologica della nostra “terrestrità” - per usare un termine caro a un grande poeta come Mario Luzi – è l'ipotesi del ministro delle politiche agricole alimentarie forestali che, ancora una volta, mi pare, sembra peccare di ingenuità rispetto all'aggressività e al permessivismo edificatorio di gran parte dei soggetti pubblici preposti alla programmazione/interdizione dell'edificazione in terreni agricoli.

Leggi





Aumentare la produttività del riso: si può, grazie alla genetica

Un team di ricercatori dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con ricercatori nelle Filippine e in Giappone, ha individuato il gene che aumenta del 20% la produttività del riso. Il lavoro è stato pubblicato su Nature.

Leggi


L’impiego degli idrolizzati proteici di origine vegetale nei vigneti della Valpolicella

Nel comune di Fumane in Valpolicella sulla varietà Corvina, importante vitigno base per la produzione del vino Amarone, sono stati utilizzati quattro idrolizzati proteici a base vegetale di nuova formulazione. I diversi idrolizzati proteici hanno consentito di incrementare in maniera ridotta la produzione, considerato peraltro effetto positivo per un’uva destinata a produrre un vino di eccellenza, ma di aumentare la dotazione in polifenoli e antociani e di ridurre lo stress idrico, cui le piante di vite erano affette .

Leggi


Estate 2012: non solo caldo e sete ...

Se queste possono essere considerate le ‘prove generali’ del cambiamento climatico in atto, vi sono motivi di forte preoccupazione. Infatti, i futuri scenari climatici, con aumento delle temperature e riduzione della piovosità estiva (e, quindi, incremento di radiazione solare), possono compromettere le faticose iniziative messe in atto dai decisori politici per ridurre l’emissione di inquinanti precursori dell’ozono: la nostra collettività dovrà prepararsi ad affrontare situazioni critiche di inquinamento dell’aria sempre più pericolose.

Leggi







TROPPO POTERE, ECCO LE CONSEGUENZE


I gravi scandali delle Regioni impongono un’impennata etica, ma anche una riflessione sui poteri delle Regioni che sono stati ampliati a dismisura dalla riforma costituzionale del 2001. Infatti, lontani dalle mode e dai preconcetti, occorre valutare l’esperienza dell’applicazione più che decennale del nuovo ‘Titolo Quinto’ della Costituzione che ha rivoluzionato i rapporti tra Stato e Regioni. In particolare va riesaminato l’art. 117 della Costituzione che ha ribaltato il principio dell’originario testo della Carta fondamentale della Repubblica dove venivano elencate le competenze delle Regioni, lasciando tutte le altre allo Stato.

Leggi


Attività e terre agricole: solo il reddito può tutelarle

Il disegno di legge sulla valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo dei suoli, pur accolto dal consenso quasi unanime, suscita qualche riflessione meno immediata, a partire dal fatto che non è un decreto legge, ma di una norma che sarà legge con i consueti tempi parlamentari, difficilmente prima delle elezioni. Le riflessioni sono di diverso genere. La prima nasce dalla logica ispiratrice che ritenevamo estinta: quella delle leggi sulle terre incolte e mal coltivate, impregnata di un vetero statalismo che non diede alcun risultato concreto né potrebbe farlo ora. Senza dubbio il problema è incrementare la produzione agricola, ma il risultato non si ottiene vincolando i terreni all’uso agricolo, ma puntando agli incrementi di produttività, tutt’altra logica come si può intendere. Un altro aspetto attiene alle competenze sul territorio che non sono statali, ma delle regioni e da queste delegate alle istituzioni locali, giustamente in una logica di sussidiarietà. Come possa lo Stato decidere l’ammontare dei terreni agricoli e poi ripartirlo rimane molto incerto, anche perché il riferimento alle aree classificate agricole non esaurisce tutte le situazioni ed, anzi, unito al resto, fa prevedere un colossale e paralizzante contenzioso ad ogni livello. Ci si chiede chi e perché  possa decidere dove fare agricoltura in un sistema economico come il nostro, con la proprietà privata tutelata dalla Costituzione, e certamente la risposta è incerta e quindi opinabili le misure. Il vincolo ex post sui terreni di chi ha ottenuto sovvenzioni diventa una gigantesca camicia di forza, incompatibile con i meccanismi della Pac basati sulle persone e non sui suoli. Ma la conclusione è ancor più paradossale: insieme ai terreni, vincoleremo anche gli agricoltori condannati a proseguire un’attività anche se vogliono cambiare.

Leggi







Il Verdicchio, un vino unico

Il Verdicchio deve la sua unicità, rispetto agli altri vini bianchi, perché risulta molto ricco dell’etilestere dell’acido caffeico (etilcaffeato), sostanza fenolica ad azione antiossidante. La scoperta, che è stata fatta conoscere al mondo scientifico nel 2009, è il risultato di ricerche condotte dalla Facoltà di Agraria e quella di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche ed ha procurato riconoscimenti a livello internazionale al Prof. N.G. Frega e suoi collaboratori.

Leggi


L’Europa non smetta di perseguire la sicurezza alimentare

La nuova riforma della PAC, che pure è stata accompagnata da documenti della Commissione che si sono preoccupati di raccogliere le molte istanze provenienti dal “basso” che hanno evidenziato la necessità di non abbandonare la food security, perno indispensabile di ogni politica agricola, non sembra, in realtà, muoversi in questa direzione, dato che il nuovo progetto di regolamento ha posizioni che non si discostano troppo, sotto questo profilo, da quelli del 2003 e 2009, anzi sembra essere ancora più ambientalista e meno interessato alla produzione.
Invece, l’UE, grande potenza economica, anche se con i piedi politici d’argilla, è nella necessità di praticare una politica agricola che favorisca le eccedenze, considerando almeno tre problemi che colpiscono gli Stati membri, anche se apparentemente non tutti in modo egualmente diretto:
    
1)    la necessità di affermarsi come forza stabilizzante di un pianeta che, fra guerre e lotte intestine a molti stati per il potere, è ben lungi dall’essere in pace;

2)    la necessità di evitare di essere occupata da una massa pacifica, ma irrefrenabile, di disperati che con ogni mezzo cercano di raggiungere territori nei quali non si patisca la fame e la sete;

3)    la necessità di promuovere uno sviluppo interno per dare occupazione ai suoi giovani, in particolare.

Leggi





Per la consigliera scientifica dell’UE gli OGM non sono rischiosi

Gli organismi geneticamente modificati non sono più pericolosi dei loro equivalenti convenzionali, ha affermato in una intervista esclusiva a “Euractiv” Anne Glover, la direttrice del Consiglio scientifico della Commissione europea, chiedendo ai paesi che si oppongono all’uso degli OGM di dimostrare la loro dannosità.

Leggi


Il mondo è più vicino di quanto non si pensi ad una crisi alimentare

Benvenuti nella nuova geopolitica della scarsezza alimentare. Con l’assottigliarsi delle provviste andiamo verso un’era alimentare, un’epoca, in cui ciascun paese farà per sé.
Dal punto di vista alimentare, il mondo è nei guai. Ma non sembra che i leader politici abbiano colto la portata di quello che sta accadendo.
I progressi nella riduzione della fame degli ultimi dieci anni si sono invertiti. Se non ci muoviamo rapidamente per adottare nuove politiche sulla popolazione, l’energia e l’acqua, l’obiettivo di sradicare la fame resterà tale.
Il tempo sta finendo. Il mondo potrebbe essere molto più vicino a un’ingestibile carenza di cibo - piena di prezzi in aumento, dilaganti disordini per il cibo e definitiva instabilità politica - di quanto la maggior parte delle persone creda.

Leggi


Il dilemma shakespeariano sulla scelta transgenica

Nonostante l'argomento sia stato ampiamente dibattuto, riteniamo opportuno qualche sottolineatura perché anche alcune riviste di grande rilevanza scientifica continuano ad ospitare articoli critici sugli organismi transgenici, e quindi sulle piante transgeniche, che hanno avuto una enorme diffusione nel mondo (160 milioni di ha nel 2011).
L'argomento maggiore a favore degli organismi transgenici si basa sulla constatazione che le mutazioni accadono normalmente e spontaneamente in natura. L'uomo usando mutageni chimici o fisici può ulteriormente favorire questi eventi. Le biotecnologie ci possono mettere nella condizione di alterare un singolo paio di basi nella complessa struttura del DNA degli organismi. ...
... nonostante l'intenso lavoro di miglioramento genetico, soprattutto condotto negli ultimi cento anni, ricorrendo anche all'ausilio di radiazioni o di mutanti chimici, non si è mai constatata la presenza di una tossina o di un allergene o comunque di una qualche sostanza che non fosse nota in precedenza. ...
Evidentemente argomentazioni simili a quelle sopra riportate devono essere state alla base della decisione recente della Corte di Giustizia Europea, che ha ingiunto all'Italia di recedere dal proposito di darsi proprie regole per l'approvazione della coltivazione degli organismi transgenici.

Leggi







Rischi per l’operatore e per l’ambiente durante i trattamenti nel vigneto

I progressi nella prevenzione dei rischi per i lavoratori e per l'ambiente hanno avuto inizio negli anni '60. Il primo incontro sulla "Meccanizzazione in collina" è stata tenuto dall’ Accademia dei Georgofili nel 1959. Gli altri congressi fondamentali su "La sicurezza in materia di lavori agricoli", sono stati organizzati da ENPI (Ufficio Nazionale per la Prevenzione Infortuni) nel 1966 e 1967. Molte ricerche sono state sviluppate da allora fino ad oggi concentrate su questi aspetti della sicurezza, anche nel settore della viticoltura. Di grande rilevanza sono stati i miglioramenti sul lavoro ottenuti nella viticoltura intensiva, in cui sono state sviluppate soluzioni ed attrezzature innovative in grado di agevolare le operazioni in zone impervie o di difficile accessibilità, consentendo di incrementare i livelli di sicurezza per gli operatori anche in queste attività agricole marginali.
Negli ultimi anni, la necessità di ridurre gli impatti ambientali dell'agricoltura,ha contribuito allo sviluppo di nuove tecnologie per l'ottimizzazione delle colture e la riduzione delle emissioni chimiche. A tal proposito, le recenti norme e regolamenti specifici introdotti per tutte le Nazioni Europee richiedono nuovi approcci di gestione, volti alla salvaguardia della salute dei lavoratori e dell'ambiente.

Leggi


La nuova sfida energetica del petrolio

Uno studio di Leonardo Maugeri, ex dirigente ENI, ripreso da George Monbiot sul "Guardian",ha recentemente portato l'attenzione sul fatto che la fine del petrolio non sarebbe vicina. Questo studio contrasta con l'opinione largamente condivisa da molti studiosi ed esperti che invece ritengono che il "picco del petrolio", cioè l'inizio del declino delle riserve mondiali, sia già stato, o sta per essere raggiunto. Che cosa è successo? Che cosa ha portato a questa inversione di tendenza?
La risposta viene dagli investimenti e dai risultati che si stanno ottenendo con l'impiego delle nuove tecnologie nella ricerca del petrolio non convenzionale.
La tecnologia della perforazione orizzontale e della frantumazione idraulica e chimica a cui vengono sottoposti gli scisti di Bakken in Nord Dakota dovrebbe consentire di estrarre petrolio e gas in grande quantità.
Secondo la Energy Information Administration degli USA, quasi la metà del greggio che l'America consuma  entro la fine di questo decennio sarà prodotta in casa. Altri analisti sostengono che entro il 2023 gli Stati Uniti esporteranno più energia di quanto ne importano. La trivellazione orizzontale e il fracking, ma soprattutto gli alti prezzi del barile, stanno rendendo convenienti gli investimenti per questo tipo di estrazione. La produzione in North Dakota è già passata dai 100 mila barili al giorno del 2005 ai 550 mila al giorno del gennaio 2012.

Leggi


Il Ministro Catania presenta iniziativa contro la cementificazione delle campagne

Il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania intende portare a settembre in Consiglio dei Ministri un disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo di suolo.
Lo ha annunciato il 24 luglio u.s., in occasione di un'iniziativa da lui promossa ed alla quale hanno preso parte il presidente di Slow Food Carlo Petrini e l'editorialista del Corriere della Sera Sergio Rizzo.
“ Dal 1971 ad oggi - ha ricordato il ministro - sono andati persi circa cinque milioni di ettari di superficie agricola, di cui un milione e mezzo a causa della cementificazione e ancora oggi, ogni giorno,  si perdono 100 ettari. Peraltro - ha aggiunto - ciò accade in un paese in cui il tasso di autoapprovvigionamento alimentare è dell'ordine dell'80 per cento, con il peso dell'import che cresce ed in un quadro in cui i prezzi delle materie prime agricole appaiono in irreversibile aumento".
Per Catania, comunque questa battaglia per la salvaguardia del suolo agricolo va al di là del problema in sé, ma assume il carattere di una "battaglia di civiltà", a favore di un cambio di modello di sviluppo, "che recuperi quello che l'Italia sa fare meglio" e che attiene alla creatività, alla qualità, alla bellezza.
In questo senso, il ministro ha chiesto un ampio sostegno alla sua iniziativa, spiegando che il disegno di legge ha già ricevuto l'appoggio informale di una serie di suoi colleghi di governo, tra cui quello "molto importante" del ministro delle attività produttive Corrado Passera, anche se - ha ammesso - "sono sicuro che ci saranno anche resistenze".

Leggi



Uno studio della NASA sui pregi del verde urbano

Lo studio e un "primo passo" verso la quantificazione del ruolo della vegetazione nelle periferie, che sono le aree urbane che crescono più rapidamente negli USA ed in tutti i paesi industrializzati.

Leggi


Alla ricerca di una disciplina giuridica del giardino storico: da “verde urbano” a “bene culturale e paesaggistico”

“Uno spazio progettato dall’uomo con finalità in primo luogo, ma comunque non esclusivamente, estetiche a cui si riconosce un interesse pubblico, conferitogli dalle sue caratteristiche artistiche e/o dalla rilevanza storica”. In questi termini il Ministero per i Beni e le attività culturali ci prospetta la nozione di giardino storico che racchiude in sé quella profonda valenza culturale ricorrente nelle definizioni che dello stesso ci offrono la Carta dei Giardini storici, detta anche Carta di Firenze, e la Carta italiana dei giardini storici, documenti non dotati di valenza giuridica, ma che contengono una serie di raccomandazioni mirate alla corretta gestione di questa peculiare tipologia di giardino, sull’onda del rinnovato interesse che quest’ultimo, per lungo tempo degradato a mero verde urbano, nella considerazione dei progettisti e degli urbanisti, ha suscitato a partire dagli anni settanta del secolo scorso.
La valenza culturale del giardino storico conduce il giurista a inquadrare il tema sullo scenario legislativo contemporaneo, in stretta assonanza con quello del paesaggio, alla luce della moderna concezione di quest’ultimo come bene culturale, formalizzata nella Convenzione europea del paesaggio e adottata dal legislatore italiano nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (c.d. Codice Urbani).

Leggi