Uno studio della NASA sui pregi del verde urbano

  • 25 July 2012
Tutti sanno che la presenza di aree verdi in città permette di abbassare sensibilmente la concentrazione di CO2 nell’aria, può sembrare un’ovvietà ma in un’ottica globale di maggiore sensibilità ambientale anche la NASA ha voluto finanziare uno studio e progetto attuativo che vede come protagoniste le aree verdi cittadine.
Alcuni risultati preliminari di questo studio, condotto dall’UC Santa Barbara e dall’Università del Minnesota, sono stati pubblicati il 4 luglio scorso sull'ultimo numero del Journal of Geophysical Research – Biogeosciences e dimostrano come la tipica periferia verde, con alberi e prati, gioca un ruolo significativo per quanto riguarda l'assorbimento di CO2.
Per nove mesi l'anno, il paesaggio suburbano è stato fonte di CO2 in atmosfera, ma durante l'estate, l'assorbimento di carbonio da parte della vegetazione e cosi significativo da riuscire a bilanciare le emissioni di combustibili fossili prodotte dall’uomo all'interno dell’intero quartiere. Si e notato che i prati verdi raggiungono il picco massimo di assorbimento di CO2 in primavera ed in autunno, lontani dallo stress del caldo estivo, mentre gli alberi sempreverdi hanno mantenuto costante l’assorbimento per tutto l’arco dell’anno a scapito dei decidui che, perdendo le foglie in autunno-inverno, hanno registrato assorbimenti più limitati.
Lo studio e un "primo passo" verso la quantificazione del ruolo della vegetazione nelle periferie, che sono le aree urbane che crescono più rapidamente negli USA ed in tutti i paesi industrializzati. Le potenziali applicazioni di questo tipo di ricerca includono la pianificazione e la realizzazione di aree verdi in città, dove l'uso del territorio e la scelta di piante adatte rappresentano le decisioni più importanti – in un’ottica globale di riduzione dei gas a effetto serra.


da: Flornews n° 132 - 20 luglio 2012
Foto: milano.cinquegiorni.it