Notiziario









Le fake news nei media: quante, quali e perché

Oggi si verifica spesso un eccessivo e troppo disinvolto uso del termine inglese “fake news”, abbinato a qualsiasi tipo di notizia che non si riveli vera e usato in politica anche come insulto nei confronti delle tesi avanzate dagli avversari.
In realtà il termine va riferito solo ed esclusivamente a notizie che, oltre a essere false, sono anche state create e diffuse in maniera ragionata e pianificata per arrecare danno a persone, organizzazioni o tesi.

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Il ministro Centinaio e le attese dell’ortofrutta

Dunque Gian Marco Centinaio nuovo ministro delle Politiche agricole. Pavese, 47 anni, ex dirigente nel settore turistico, è il secondo ministro agricolo espresso dalla Lega dopo Luca Zaia. In campagna elettorale Salvini aveva chiesto esplicitamente l’Agricoltura per la Lega. L’ha ottenuta, anche perché forse non c’era la fila di pretendenti. Sullo sfondo il tema della difesa del made in Italy, esplicitamente richiamato nel capitoletto agricolo del contratto di governo Lega-5 Stelle.
Il tema è quanto mai generico: chi non vuole la difesa del made in Italy?

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Il suolo come organismo vivo: la rivoluzione agraria del prossimo futuro

Evoluzione, tecnologia, innovazione sono tutti aggettivi riferibili al mondo dell’agricoltura di oggi. Lo scenario che prospetta il prossimo ventennio descrive un cambiamento radicale nel concepire le modalità di sfruttamento ed utilizzazione del suolo grazie alle recenti scoperte che vedono sempre più affermarsi come protagonisti in ambito scientifico discipline come la  microbiologia legata all’utilizzo dei microrganismi in grado di abitare il suolo, proteggerlo e fortificarlo dagli attacchi di funghi o batteri dannosi per le coltivazioni e per l’uomo con la finalità di tutelare e preservarne il capitale a favore del suo utilizzo per le generazioni a venire.
Ed è proprio in questo contesto che il concetto di suolo viene reinterpretato in una rinnovata, migliore e adeguata definizione che ne definisce stavolta il ruolo considerandolo come organismo vivente al pari della pianta da esso ospitata. Solo così possiamo pensare a delle tecnologie in grado di tutelarlo e preservarlo.
La desertificazione incalzante e l’incapacità di fronteggiare in maniera sufficiente la domanda alimentare globale con risorse rinnovabili ed in grado di sostentare le popolazioni sempre più numerose del nostro pianeta, pongono altresì allo scienziato del suolo numerosi ed urgenti quesiti che spingono alla necessità di integrare etica e tecnologia insieme. E’ cosi che la conferma di numerose evidenze scientifiche tra cui quelle della relazione endofitica tra microrganismo e pianta diventano essenziali per spiegare fino a che punto questo cambiamento nella visione e nella descrizione della vita nel suolo, sia poi a cascata in grado di rivoluzionare l’intero sistema della produzione agricola moderna. Caratteristica essenziale ed estremamente innovativa dei microrganismi è quella di essere in grado di creare delle vere e proprie reti di interscambio di elementi nutrizionali che in taluni casi riescono ad evolversi ulteriormente realizzando proprio quella relazione endofitica con la pianta che sarà in grado di essere aiutata e sostenuta per fronteggiare i maggiori stress biotici e abiotici che si presenteranno durante il ciclo vitale.

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“TRA CIELO E TERRA”: OPERE DI PITTURA CINESE IN MOSTRA AI GEORGOFILI

Si inaugura giovedì 7 giugno alle ore 17, nella sede dell'Accademia dei Georgofili, la mostra “Tra cielo e terra” con opere di pittura ad inchiostro e pennello di cinque maestri cinesi contemporanei.
Il titolo sintetizza l’intento con il quale si è deciso di ordinare la mostra: presentare nella città del Rinascimento una visione della natura tutta cinese. La sede dell’Accademia dei Georgofili, luogo dello studio di quella parte di natura armonica ai bisogni dell’uomo, ben lontana dall’essere luogo neutro, aggiunge significato al tema generale e valorizza l’arte e il pensiero degli artisti presenti in mostra.
La pittura cinese contemporanea ad inchiostro si concentra sulla libertà della pennellata e sull'immaginazione dello spazio ‘extra’, così come sulla ricerca spirituale verso il Regno più alto.
La combinazione di pittura cinese contemporanea ad inchiostro e architettura classica occidentale è un incontro frontale tra arte cinese e occidentale: è una combinazione antica di passato, presente e futuro, sia per l'arte orientale che per l'arte occidentale. La generosità geografica e ideologica degli scambi culturali è quella dell'espressione dell'esistenza della realtà intrecciata con la libera immaginazione.
 
La mostra rimane aperta fino al 18 luglio.
Orario: da lunedì a venerdì, 15.00 – 18.00
Ingresso libero
 
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Gelato: appunti sullo scenario evolutivo del settore

In generale tutto il mercato appare essere pilotato da sei grandi valori: il gusto, le caratteristiche di naturalità, tipicità, le caratteristiche dietetiche, funzionali, e la manualità della preparazione (che definisce l’artigianalità del gelato).
Occorre considerare che nella strutturazione del sistema produttivo del gelato operano attori molto diversi tra loro. Tra questi stanno assumendo un’importanza sempre maggiore i fornitori di preparati e di tecnologie in grado di ridurre i tempi di elaborazione e di semplificare l’operatività dei punti di somministrazione.
L’attenzione di questi operatori ai grandi valori sopra citati è molto diversa a seconda dell’inclinazione dell’impresa. In particolare le caratteristiche di naturalità e di tipicità sembrano essere inversamente proporzionali ai livelli di prezzo ed all’accuratezza delle preparazioni.

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Ricordo di Filiberto Loreti

Il 25 maggio u.s. si è svolta a Pisa, nell’Aula Magna della facoltà di Agraria, una giornata di studio sulla “Propagazione delle specie legnose”, per ricordare il prof. Filiberto Loreti nel primo anniversario della sua scomparsa.
L’iniziativa e l’organizzazione sono state guidate dal Dipartimento di Scienze Agrarie, con la collaborazione della Sezione Centro-Ovest dell’Accademia dei Georgofili. Sono state presentate varie relazioni ad un numeroso pubblico, al quale si è unito un discreto numero di studiosi di Arboricoltura presso varie Università nazionali.

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Nel contratto di governo ‘agricolo’ Lega-5 Stelle tanta voglia di protezionismo

Non si sa quale fine farà il contratto di governo Lega-5 Stelle alla luce degli sviluppi della crisi politico-istituzionale in corso. Temiamo però che il governo Cottarelli avrà vita breve. Si annuncia un governo ‘balneare’ nello stile Prima Repubblica, quindi non attendiamoci grandi cose da chi farà il ministro delle Politiche agricole. Allora vale la pena guardare cosa c’era scritto al capitolo “Agricoltura-Made in Italy” del contratto di governo Lega-5 Stelle. A prima vista emerge che il ‘peso’ dell’agricoltura nel programma complessivo era irrilevante: una paginetta scarsa su un totale di oltre 50. Poi vediamo i concetti fondamentali, che riassumiamo. 1) l’agricoltura italiana ‘sopravvive’ nella competizione globale 2) Storicamente l’Italia è stata troppo remissiva in Europa ed ha lasciato il campo ad interessi europei opposti rispetto alle esigenze nazionali. Quindi è  necessaria una nuova presenza del Governo italiano a Bruxelles per riformare la Politica agricola comune 3) Difesa della sovranità alimentare dell'Italia e tutela delle eccellenze del Made in Italy 4) Dobbiamo contare di più in Europa e “garantire tempi certi nell’attribuzione ed erogazione, da parte delle Regioni, dei fondi della PAC” 5) Nuovo approccio europeo agli accordi di libero scambio con i paesi terzi, che vanno ratificati dai Parlamenti nazionali 6) A tutela del Made in Italy è prioritario adottare un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una maggiore tutela dei consumatori 7) Vanno riformate Agea e Sian.
Che dire? Che l’agricoltura italiana sopravviva è un dato di fatto incontestabile. Che siamo stati troppo ‘remissivi’ in Europa è altrettanto incontestabile causa il combinato disposto tra inadeguatezza dei vari ministri, scarsa efficienza del Ministero e poca voglia di lavorare dei nostri europarlamentari (salvo rare eccezioni). Che dobbiamo contare di più in Europa è un pio desiderio di tutti: dipende dagli uomini e da come si muove il sistema Paese. Circa l’efficienza delle Regioni da migliorare nell’erogazioni dei fondi Pac, se il Governo ha la bacchetta magica, che la usi.  Sull’etichettatura siamo tutti d’accordo, abbiamo fatto passi avanti per decreto in attesa che l’Europa detti le regole. Etichetta d’origine su tutto? Benissimo, nella consapevolezza che non è la soluzione miracolistica per mettere i nostri prodotti al riparo dalle crisi (vedi ortofrutta). Riforma Agea e Sian: chi riuscirà a farle funzionare sia proclamato ‘santo subito’. Ho lasciato volutamente fuori i punti 3 e 5. Circa la sovranità alimentare e la tutela delle nostre eccellenze, alzi la mano chi non le vuole. Il problema è un altro: come si realizzano questi due obiettivi certamente condivisibili. Tornando al protezionismo, mettendo dazi e barriere?  Il nostro è un paese che vive di export; scatenare guerre commerciali sarebbe un autogol clamoroso. Inoltre non siamo autosufficienti: il deficit agroalimentare (soprattutto agricolo) è una realtà fatta di numeri pesanti. Un particolare forse sfuggito agli estensori del programma di governo. 

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Giornata in ricordo di Giampiero Maracchi

Il prossimo 11 giugno 2018 a Firenze, nell’Aula Magna del Rettorato (Piazza San Marco, 4) si svolgerà una giornata dedicata al ricordo del Prof. Giampiero Maracchi, a tre mesi dalla sua scomparsa, organizzata dall’Accademia dei Georgofili insieme all’Università di Firenze e al Consiglio Nazionale delle Ricerche.
La giornata, nel presentare alcune delle molte attività a cui Maracchi si è dedicato, ne vuole illustrare i significati e le ricadute sia sul piano scientifico che su quello pratico, evidenziandone i possibili sviluppi futuri.


Ore 9.00 – Saluti istituzionali:
- Luigi Dei, Rettore dell’Università degli Studi di Firenze
- Franco Scaramuzzi, Presidente Onorario Accademia dei Georgofili
- Massimo Inguscio, Presidente del CNR
- Federica Fratoni, Assessore Ambiente e difesa del suolo della Regione Toscana
- Rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Firenze
- Donatella Carmi, Vice Presidente Fondazione CR Firenze
- Antonio Ricciardi, Comandante Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri
- Robert Stefanski, Chief of WMO Agricultural Meteorology
- Salvatore Parlato, Presidente del CREA

Ore 10.00 – Apertura dei lavori
Pietro Piccarolo, Presidente F.F. dell’Accademia dei Georgofili

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Le piante e la cosmetologia

La cosmetologia è un’arte antica quanto l’uomo. Essa si è evoluta mutando forma con l’evoluzione dell’uomo e della società mentre, l’interesse da parte degli studiosi è abbastanza più recente. Inoltre la storia dell’arte cosmetica presenta delle strette connessioni con quella della medicina.

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Borsa di studio per la valorizzazione del patrimonio agricolo-forestale della Regione Toscana

Per eventuali informazioni scrivere una email a accademia@georgofili.it, indicando nell'oggetto "Richiesta informazioni per borsa di studio". La domanda di ammissione al concorso deve pervenire entro e non oltre il 25 giugno 2018.

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Per ridurre il rischio connesso alla presenza di alberature la parola è una sola: rinnovamento

I benefici forniti dagli alberi sono noti ed essi sono largamente superiori ai rischi connessi alla loro presenza. Quest’ultima, tuttavia, è imprescindibile dal mantenimento (o, se possibile, dal miglioramento) di condizioni minime di vivibilità dei nostri ambienti urbani per fare in modo che i suddetti rischi siano quanto minori possibile.
Dobbiamo essere consci che il patrimonio arboreo delle nostre città, caratterizzato da piante messe a dimora in epoche passate (alcuni impianti risalgono addirittura al 1800, la maggior parte all’epoca fascista o post-bellica) pone un problema gestionale inderogabile.
Le nostre amministrazioni sono prese tra più fuochi: 1) la necessità di minimizzare il rischio e garantire la sicurezza della fruizione; 2) la congiuntura economica sfavorevole che ha determinato tagli non più compatibili con una gestione minima del patrimonio arboreo; 3) la pressione dei cittadini che, sulla base di non si sa bene quali conoscenze, pretendono che gli alberi siano gestiti come “vogliono loro” e non come dovrebbero; 4) la pressione di un estremismo ambientalista, spesso miope e non disponibile al dialogo, che in alcune sue componenti ha preso una strada senza uscita, che non aiuta a migliorare l’ambiente, ma rappresenta ormai un problema aggiuntivo; 5) la necessità di programmare la scelta del materiale vegetale non su “la città come è”, ma sulla “città come sarà”.
Purtroppo, si è molto litigato e poco dialogato perché si è creato un solco incolmabile fra coloro che con gli alberi ci lavorano e li conoscono e coloro che invece si ostinano a non voler ascoltare il parere dei primi.
Eppure dovrebbe essere ben chiara la differenza fra albero senescente e albero monumentale che, invece, sfugge a molti, ma è essenziale nella definizione delle strategie d’intervento. Si deve abbattere e rinnovare un albero giunto nella fase di senescenza, si deve far tutto per preservare un albero monumentale e di interesse storico e paesaggistico.
Si può suggerire una soluzione gestionale che preveda un rinnovo graduale di alberature senescenti, garantendo la continuità visiva del viale alberato nel corso del tempo.

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25° Anniversario del 27 MAGGIO 1993

Il prossimo 27 maggio ricorrerà il 25° Anniversario del barbaro atto dinamitardo compiuto all’ingresso dell’Accademia il 27 maggio 1993.

L’Accademia dei Georgofili ha pertanto previsto le seguenti manifestazioni:

-    Domenica 27 maggio, alle ore 10.00 i Georgofili dedicheranno una Santa Messa alle vittime che persero la vita o subirono ferite e sofferenze, prive di ogni senso. Come solitamente negli anni trascorsi, la Santa Messa sarà celebrata nella Chiesa di San Carlo (Via Calzaioli) nella quale erano state battezzate le due sorelline della famiglia che viveva nella Torre de’ Pulci (Georgofili). La più piccola era stata battezzata solo da pochi giorni. Le Autorità e i Cittadini fiorentini saranno graditi ospiti per questa celebrazione. Il Cardinale Betori, legato da inderogabili impegni fuori sede, sarà rappresentato da Monsignor Giancarlo Corti (Vicario episcopale per il clero) che sarà anche lettore di un messaggio del Cardinale. La Messa sarà celebrata anche dal Rettore della Chiesa di San Carlo, Don Vasco Giuliani.

-    Lunedì 28 maggio
ore 9.30-12.30 / 15.00-17.30 – Apertura al pubblico della Sede accademica e della Mostra di acquerelli di LUCIANO GUARNIERI “27 maggio 1993”
ore 10.00 – Proiezione del filmato documentario sull’atto dinamitardo e sulla ricostruzione della Sede.
La proiezione del filmato verrà riproposta alle ore 11.00 e alle ore 12.00, alle ore 15.30 ed alle ore 16.30

La Mostra resterà aperta nei giorni 29 e 30 maggio 2018, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 con ingresso libero.

I Georgofili desiderano anche diffondere l’informazione che l’Accademia è sempre disponibile a concordare eventuali visite soprattutto di giovani studenti per far conoscere le attività che svolge, oltre che per vedere filmati sul 27 maggio 1993 ed eventualmente la serie intera dei quadri disegnati da Luciano Guarnieri fra le pericolose macerie, un’artistica e forte documentazione dei disastri provocati.

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Blog dei Georgofili: riflessioni lungo il cammino di Santiago de Compostela

Il blog, diversamente dalla carta stampata, è un luogo plurale, particolare non secondario, che si manifesta tipicamente nel confronto critico e costruttivo, nei commenti e nelle risposte in calce agli articoli e ai post. Nella maggior parte dei casi, il dibattito che si crea vale più del mero articolo scritto, perché il confronto è il luogo in cui si mettono in discussione le proprie idee e convinzioni (sia quelle dei commentatori sia quelle degli autori!) per crearne nuove, irrobustite dallo scambio reciproco.
Per i motivi sopra esposti, noi crediamo fermamente nell’utilità del blog e, perciò, vorremmo arricchire la nostra bacheca con nuovi articoli e necessariamente “arruolare” nuovi autori per dare nuovo ossigeno alle idee.

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Commercio elettronico e sicurezza alimentare

Con un semplice click da ogni parte del mondo arriva qualsiasi tipo di alimento senza fare la fila nel supermercato, raggiungere un negozio specializzato o recarsi presso un lontano produttore conosciuto durante un’escursione gastronomica e sempre con un click si può ordinare un pranzo portato a casa già pronto. È nell’alimentare che il commercio elettronico o e-commerce sta avendo un grande successo con una continua e inarrestabile crescita in tre segmenti: prodotti da supermercato, enogastronomia (prodotti gastronomici e alcolici) e ristorazione (cibi pronti).

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Impatto economico dei veri o presunti scandali alimentari nel settore zootecnico e ruolo dei media

Per un ricercatore in ambito economico tra gli aspetti più interessante delle “fake news” vi è certamente l’impatto che possono avere sul mercato. È noto infatti che l’informazione, veicolata anche dalle notizie diffuse dai media, può cambiare le opinioni e preferenze delle persone, cambiandone dunque le scelte.
Da un punto di vista generale, non importa di quali scelte si parli. Le notizie possono cambiare i risultati elettorali, possono indurre le mamme a non far vaccinare i propri figli, oppure cambiare la composizione del paniere dei consumatori. In particolare, nella presente relazione, si parla di quest’ultimo caso, ovvero dell’effetto delle informazioni esterne sulle scelte alimentari degli italiani, con particolare riferimento alla carne bovina ed avicola.
Un altro aspetto interessante riguarda come le notizie possano cambiare le scelte. In questo senso, il ricercatore in economia deve ipotizzare se l’impatto sarà positivo o negativo sull’oggetto in analisi. Nel caso delle “fake news” il discorso è relativamente semplice; trattandosi si notizie non vere create per danneggiare un prodotto, è evidente che queste informazioni peggiorano le attitudini del consumatore nei confronti del prodotto, diminuendone la domanda di mercato.
Il passaggio successivo è la stima dell’effetto. Ciò che sembra del tutto razionale, ovvero che una brutta notizia possa abbassare la disponibilità a pagare del consumatore per un prodotto, non è detto che si tramuti in un cambiamento apprezzabile sul mercato. Per poter misurare il fenomeno, la scienza economica è attrezzata di strumenti statistici che consentono di calcolare dimensioni e direzioni di questi cambiamenti, ovvero se essi si sono verificati e se hanno seguito il verso previsto dal ricercatore. L’obiettivo ultimo è quello capire quali notizie causano problemi al mercato e la loro portata, al fine di disegnare politiche di tutela o intervento per i settori potenzialmente coinvolti.
Un problema grava però su questo tipo di analisi (come in realtà in tutte le scienze quantitative), si tratta della disponibilità dei dati, che devono essere in quantità e qualità tali da garantire stime attendibili. Nel caso delle “fake news” il problema è sostanziale. In effetti il fenomeno è nuovo e non esistono in letteratura casi già pubblicati di analisi del loro impatto sul mercato dei prodotti alimentari. Per poter discutere ugualmente dell’argomento si propone nel presente contributo di rifarsi a fenomeni simili e ben conosciuti, dove non è stata una “fake news” ma più probabilmente il sensazionalismo dei media a causare ingenti problemi agli allevatori. Come già accennato i casi di studio sono due: i cambiamenti di consumo di carne bovina e avicola all’indomani della diffusione della notizia che la una variazione della sindrome di Creutzfeldt-Jakob era da collegarsi al morbo della Mucca Pazza e alla scoperta delle potenziali caratteristiche epidemiche sulla specie umana dell’influenza aviaria H5N1.

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Si moltiplicano gli allarmi sul precario stato di salute dei suoli a livello mondiale

Da qualche tempo sosteniamo che 2/3 dei suoli del territorio nazionale, incluse le aree montane, sono ormai degradati, anche perché in Italia la vulnerabilità dei suoli è molto elevata a causa della conformazione del territorio e della variabilità ambientale. Si è sempre rilevato, inoltre, che circa un quinto del nostro territorio è a rischio desertificazione e che la degradazione del suolo avvenuta negli ultimi 40 anni ha provocato una diminuzione di circa il 30% della capacità di ritenzione idrica dei suoli italiani. Negli ultimi tempi simili “gridi di dolore” si fanno sempre più estesi. Dopo l’allarme lanciato dal giornale francese “Le Monde” sulle gravi conseguenze del declino della biodiversità, inclusa, quindi, anche la biodiversità del suolo, l’Agenzia Freshplaza.it del 30 Marzo 2018 rilancia un messaggio accorato del “National Geographic” in cui si afferma che il 75% del suolo mondiale è degradato. La situazione italiana può essere pertanto estesa a tutto il pianeta, così come sono le stesse le cause di tale degradazione, totalmente imputabili all’attività antropica. Infatti, le cause di fondo del degrado del suolo, si legge in questo rapporto, sono gli stili di vita ad alto consumo delle economie maggiormente sviluppate, combinati con i consumi in crescita delle economie in via di sviluppo ed emergenti. L’elevato e crescente consumo pro capite, amplificato dal costante aumento delle popolazioni in molte parti del mondo, provoca un’espansione insostenibile dell’agricoltura, del consumo delle risorse naturali e dell’urbanizzazione. In sostanza, i principali processi di degradazione che, per l’Italia, sono l’erosione, l’impermeabilizzazione (consumo di suolo), l’inaridimento e la salinizzazione, lo sono anche a livello globale.
Inoltre, proprio recentemente un nuovo rapporto FAO lancia l’allarme sull’inquinamento del suolo. In tale rapporto, si legge che questo problema rappresenta una preoccupante minaccia per la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la salute umana ma, prosegue il messaggio FAO, si sa ancora troppo poco sulla portata di tale minaccia a livello globale. L’inquinamento del suolo, infatti, spesso non può essere percepito visivamente o direttamente valutato, rendendolo un pericolo nascosto dalle gravi conseguenze. Influisce sulla sicurezza alimentare sia compromettendo il metabolismo delle piante e riducendo così i raccolti, sia rendendo le colture non sicure per il consumo poiché elementi pericolosi come arsenico, piombo e cadmio o sostanze organiche come i policlorofenili, idrocarburi aromatici policiclici, possono entrare nella catena alimentare presentando gravi rischi per la salute umana. L’inquinamento del suolo colpisce quindi il cibo che consumiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo e la salute dei nostri ecosistemi.

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“Territori e Prodotti della Toscana”: Prato e la Val Bisenzio ai Georgofili il 17 maggio

Appuntamento con Prato e la Val Bisenzio, il 17 maggio all’Accademia dei Georgofili, per il settimo incontro del ciclo “Territori e Prodotti della Toscana”, organizzato insieme a ANCI Toscana, con il patrocinio di Unicoop Firenze.
Le prelibatezze presentate saranno molte: oltre al vino e all’olio ci saranno salumi, la mortadella di Prato, i fichi secchi di Carmignano, biscotti, miele, marmellata, birra e molto altro.
Si comincia alle 9.30 con i saluti di Pietro Piccarolo, Presidente Facente Funzione dell’Accademia dei Georgofili, Marco Remaschi, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana e Vittorio Gabbanini di ANCI Toscana.
A seguire, le relazioni:
-    L’Area pratese e Val di Bisenzio si presenta (Assessore Daniela Toccafondi, Comune di Prato)
-    La valorizzazione collettiva dei prodotti tipici: opportunità e problematiche (Giovanni Belletti, Università degli Studi di Firenze)
-    Caratterizzazione salutistica dei prodotti tipici per la loro valorizzazione (Manuela Giovannetti, Centro Nutrafood – Nutraceutica e Alimentazione per la Salute, Università di Pisa)
-    Prodotti e ricette nella Piramide Alimentare Toscana (Francesco Cipriani, Azienda USL Toscana Centro e Fabio Voller, ARS - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana)
-    Le iniziative di Unicoop Firenze per la valorizzazione dei prodotti toscani (Andrea Timpano, Unicoop Firenze)

Dopo gli interventi programmati e il dibattito, si svolgerà come di consueto la presentazione e la degustazione dei prodotti tipici dell’area pratese e della Val di Bisenzio.

PROGRAMMA (pdf)

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Spezie ed erbe aromatiche, quali benefici?

Odiernamente, in una società guidata dalla scienza, una vera sfida sta nel dimostrare se le spezie e le erbe aromatiche hanno benefici per la salute usando mezzi scientifici con i quali determinare gli eventuali rischi e i benefici, come questi sono influenzati e, o dipendono dalle condizioni d’uso e soprattutto come comunicarli in modo corretto, considerando il loro ruolo nella dieta umana.

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Zootecnia biologica, fabbisogni di ricerca e scenari di sviluppo

In un mondo che chiede sempre più alimenti, inclusi quelli di origine animale, sempre più persone si chiedono quale possibilità abbia oggi la zootecnia biologica di dare risposte a questa esigenza.

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I giardini delle ville venete come generatori di paesaggio

Il fenomeno delle ville venete, per il loro numero, la durata, la capillarità delle presenze nel territorio, si può considerare il risultato di un progetto politico, che non ha uguali nella storia occidentale.  Nell’ambito della strategia di riconquista della terraferma e del rilancio dell’economia della Repubblica, costretta per sopravvivere a passare dal commercio all’agricoltura, il Senato mette a punto una precisa strategia che gli permette, tramite apposite magistrature al cui vertice sono membri della nobiltà veneziana, un controllo diretto sul ogni aspetto della gestione del territorio, tra cui, oltre alla difesa e alla formazione universitaria, la produzione economica delle campagne, tramite il controllo delle acque e, in gran parte, dei boschi.
Le ville con i loro annessi, con l’organizzazione degli ambiti interni e di quelli agricoli determinano la forma di ampie aree del Veneto e del Friuli, sia come singoli insediamenti ma anche come veri e propri sistemi territoriali.  La villa prende forma come “città piccola” (secondo la definizione albertiana della casa), e diventa l’elemento determinante del nuovo paesaggio, guidando l’urbanizzazione delle campagne. Andrea Palladio propone un modello dove il centro dell’azienda è la villa e dove a partire dall’architettura si genera un sistema più o meno esteso di elementi funzionali alla produzione agricola, allo sfruttamento dell’energia dell’acqua, della sericoltura legati tra loro   da una rete di relazioni e di geometrie che si irradiano dal centro del salone. Il modello verrà variamente declinato in relazione ai siti che le ville andranno ad occupare connotando ampie porzioni di territorio, spesso già interessate dalle ampie bonifiche e dai progetti irrigui che la Serenissima nel mentre portava avanti con forza e con una straordinaria organizzazione.
Il giardino in questa concezione non è più solo la parte più disegnata e dedicata all’otium e alla bellezza della natura, ma diventa elemento di transizione tra la villa, il brolo e la campagna, come spazio legato all’architettura da cui partono assi in grado poi di organizzare e strutturare il paesaggio circostante. Sul territorio si trovano ancora oggi segni importanti di quella organizzazione nascosti tra le pieghe di uno sviluppo disattento e inconsapevole.

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