Due volte nella polvere / due volte sull’altar canta Alessandro Manzoni nell’Ode
Cinque Maggio
riferendosi a Napoleone Bonaparte, e lo stesso si deve dire del burro,
prima osannato, poi maledetto e che ora sta tornando in auge. Un
altalenarsi tra buono e cattivo che si collega anche al variare della
sua disponibilità. Una storia maledettamente complicata, quella del
burro, iniziando dalla sua attuale scarsità e quindi alto prezzo dovuto a
molti fattori, tra i quali emergono l’insufficiente produzione italiana
di latte e la sua diminuita produzione in Europa, l’ostracismo all’olio
di palma prontamente sostituito da burro, ma soprattutto alla
progressiva e sempre maggiore richiesta di burro da parte dei cinesi che
hanno scoperto i pregi della migliore pasticceria occidentale nella
quale il burro è una base insostituibile. Se fino a qualche anno fa il
burro era confinato tra i grassi maledetti e bandito dalle tavole, quasi
fosse un criminale colpevole dei peggiori omicidi, ora inizia a essere
riabilitato e non mancano elogi, confermando il vecchio e saggio detto
che quando hai un dubbio su qualche novità, pensa a cosa e come mangiava
tua nonna e, se l’hai conosciuta anche la tua bisnonna, e al tempo in
cui, per indicare una persona fortunata, si diceva che era nata sul
burro (non proprio così, ma il concetto era questo).
Tralasciando l’uso extranutrizionale e cosmetico del burro (come quello dell’
Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci), storico (iniziando dagli asparagi di Giulio Cesare) o ludico (come nella canzone
Eri Piccola Così
di Fred Buscaglione) di questo alimento si sono dette ogni sorta di
mali, senza considerare le quantità, le condizioni d’uso e che in una
dieta di 2000 - 2500 Kcalorie, da 600 a 800 di calorie devono derivare
da grassi, pari a circa 66 a 90 grammi di grasso. Di fronte a un consumo
annuo per italiano di circa ventidue chilogrammi e mezzo di olii
commestibili, dei quali dodici d’olio d’oliva, i consumi del burro sono
tra i due e i due chilo-grammi e mezzo, pari a 5 – 7 grammi giornalieri
che rappresentalo 36 – 50 Kcalorie, un valore molto limitato
nell’apporto di grassi in una corretta dieta equilibrata. Inoltre, e
come fin dal 2011 segnalato da Natale Giuseppe Frega su “Georgofili
INFO” (
http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=455), il burro ha
attività antin-fettive e anticancerogene e contiene elementi importanti
per la salute: sfin-gomieline, acido butirrico, tocoferoli, squalene,
pigmenti carotenoidi, stero-li, vitamina A e soprattutto l’acido
linoleico coniugato (c18:3, CLA). Quest’ultimo ha attività
anticancerogena e agisce nel controllo della arteriosclerosi, diabete,
obesità, svolgendo un’azione anticolesterolemica e di protezione dalle
coronaropatie, con effetti positivi sulla formazione ossea e, come
antinfiammatorio, in patologie come l’artrite reumatoide.
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