Le nuove macchine agricole, e il trattore in particolare, sono tecnologicamente avanzate e certamente più sicure per gli operatori. Si assiste però, in netta controtendenza con questa evoluzione, a una crescita degli eventi infortunistici gravi. Le ragioni sono diverse ma, tra queste, vi è la bassa acquisizione delle innovazioni da parte delle imprese agricole.
Secondo le anticipazioni dell’Osservatorio INAIL sugli infortuni nel settore agroforestale, nel 2015 sono aumentati gli incidenti gravi e mortali rispetto al 2014. In totale 486 incidenti a fronte dei 427 del 2014, con un incremento quindi del 14%. Di questi, 205 sono stati gli incidenti mortali e 281 quelli con feriti gravi, con una crescita percentuale rispetto al 2014, rispettivamente, dello 8% e del 18%.
Si tratta di un fatto molto preoccupante, specie se risulterà in linea con la distribuzione dell’anno precedente. Infatti nel 2014 il trattore è stato la causa di ben 121 incidenti con esito mortale, pari al 64% del totale, e di 118 incidenti con feriti gravi, cioè circa il 50% del totale. La fascia di età maggiormente coinvolta, sempre nel 2014, è stata quella degli over 50. Un terzo circa del totale degli incidenti, sia mortali e sia con feriti gravi, si sono infatti verificati in questa fascia di età. Le Regioni con i più alti numeri di incidenti nel 2014 sono state: Lombardia (17 mortali,35 gravi); Emilia Romagna (25 mortali,30 gravi); Veneto (20 mortali, 26 gravi); Abruzzo (15 mortali, 29 gravi); Toscana (12 mortali, 22 gravi)
Il confronto a livello europeo risulta difficile , perché per alcuni paesi mancano le statistiche e anche perché non esiste uno standard comune di classificazione.
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