Notiziario







Mungitura robotizzata e costo di produzione del latte

Ancora scarsa in Italia è la diffusione della mungitura robotizzata, mentre sarebbe molto utile soprattutto nelle stalle di piccole e medie dimensioni, che più di altre godono dei vantaggi di questo metodo di mungitura che intervenendo sulla gestione della stalla nel suo insieme concorre a diminuire il costo di produzione del latte.

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L’attività agro-silvo-pastorale alla luce del nuovo regime dell’autorizzazione paesaggistica

In attuazione dell’art. 12 della legge 29 luglio 2014, n. 106 “Misure urgenti per la tutela del patrimonio culturale della Nazione e per lo sviluppo della cultura”, con D.P.R. 13 febbraio 2017, n. 31, è stato emanato il regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata. Il provvedimento che si ispira ad esigenze di semplificazione dei procedimenti in materia di beni culturali e paesaggistici, individua due diverse categorie di interventi localizzati in aree paesaggisticamente vincolate: la prima comprende gli interventi e le opere che sono esonerati dall’obbligo dell’autorizzazione paesaggistica, sia ordinaria che semplificata, e sono elencati nell’Allegato A); la seconda comprende a sua volta interventi e opere di lieve entità soggette al procedimento autorizzatorio semplificato, descritto agli artt. da 7 a 13 dello stesso decreto, elencati nell’Allegato B).  Il provvedimento coinvolge nella sua opera di semplificazione alcuni interventi inerenti l’attività agro-silvo-pastorale o ad essa funzionali.

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Antibiotici negli allevamenti e opinione pubblica

I primi esseri viventi comparsi sulla terra, più di tre miliardi e mezzo di anni fa, sono organismi microscopici genericamente denominati microbi, rimasti soli sul pianeta per tre miliardi di anni, durante i quali hanno fatto almeno sette "invenzioni" che hanno cambiato la faccia del pianeta e che dimostrano la grande “intelligenza biologica” di questi piccolissimi organismi.

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La Psilla del Siliquastro

Nel Medioevo, attorno alla figura di Giuda Iscariota, ritenuto l’amministratore, poco onesto, dei beni dei discepoli di Gesù, venne imbastita una poco edificante vicenda conclusasi, secondo la tradizione, con il suo suicidio per impiccagione al ramo di un Fico, o, secondo alcuni, della leguminosa arborea Cercis siliquastrum, indicata come “Albero di Giuda” per i numerosi baccelli, appiattiti e pendenti, che rimangono sulla pianta fino alla primavera seguente. 

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Arboricoltura in Italia

La perdita di aree verdi naturali e la progressiva urbanizzazione è certamente cosa di grande preoccupazione nella maggior parte del paese, ma è più grave in certe aree rispetto ad altre. Il carattere delle periferie esistenti e future è stato modificato o minacciato dalla rapida diminuzione delle aree agricole e dai più sottili cambiamenti provocati dalla perdita della copertura arborea attraverso gli interventi di urbanizzazione. Questa erosione di aree soprattutto periurbane mette a rischio i benefici ecosistemici che gli alberi forniscono e minaccia la sostenibilità sia economica sia ambientale delle città.
Inoltre, la nostra storia recente di temperature estive da record e di periodi prolungati di siccità, non solo estiva, in molte parti del nostro Paese, con una vera e propria alterazione nella distribuzione, intensità e frequenza delle precipitazioni e con una preoccupante intensificazione degli eventi estremi in tutte le regioni del Paese, pone all’attenzione del pubblico il tema del cambiamento climatico anche perché i suoi impatti sulla arboricoltura si fanno già sentire.
In conseguenza degli eventi estremi (ma non solo a causa di questi) gli alberi sono stati spezzati, sradicati o hanno subito rotture di grosse branche che hanno provocato significativi danni alla proprietà e, purtroppo, nei casi peggiori, dei morti. Agli arboricoltori e a coloro che si occupano di ricerca in questo settore viene chiesto di determinare perché si sono verificati questi eventi e se l'ispezione degli alberi avrebbe potuto prevenirli. Questo accende i riflettori sulla formazione di coloro che operano ai diversi livelli e sui protocolli che vengono utilizzati durante le ispezioni degli alberi, poiché la richiesta di un livello più elevato di professionalità e di un imparziale e indipendente giudizio sono più grandi che mai. Le immagini di alberi caduti su case e veicoli o, peggio ancora, che hanno causato lesioni a persone, sono drammatiche e possono portare a una reazione istintiva e alla rimozione di un gran numero di alberi. E spesso a nulla vale spiegare che l'influenza moderatrice degli alberi sulla velocità del vento durante i temporali potrebbe aver impedito danni o lesioni anche maggiori. Oltretutto, una spiegazione oggettiva di quello che è successo e di ciò che dovrebbe essere fatto per evitare il ripetersi di certi accadimenti raramente ottiene esposizione mediatica. 

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Il concetto di Marchio nella storia del vino

Da millenni il vino condivide la storia degli uomini.
Lo vediamo entrare da grande protagonista nella letteratura, nell’arte, nel pensiero mitico, nel pensiero simbolico e religioso, ma intrecciandosi con questi aspetti, reso fortissimo da questi aspetti, il vino è stato anche, da sempre, una fonte importante dell’economia. 
Il mercato l’ha visto protagonista da millenni. Da millenni il vino è costantemente un prodotto di particolare importanza commerciale. Percorre le vie di terra e le rotte marittime dei commerci delle antiche civiltà di Sumeri, Ittiti, Egizi, Fenici, Minoici, Micenei, dei Greci dell’epoca classica, dei Romani… Poi è ancora protagonista dei commerci del Medio Evo, è presente sulle nuove rotte transoceaniche dell’epoca delle grandi scoperte, che lo portano nel Nuovo Mondo. Seguendo poi l’evoluzione delle conoscenze, delle tecniche e delle nuove possibilità di trasporto, il vino si sposta sempre più agevolmente ed è un formidabile prodotto che genera economia. Anche oggi gli scambi internazionali continuano a crescere.
Quando si parla di mercati ampi, si manifesta una forte esigenza di identificazione. Per questo il concetto di Marchio nella storia del vino si dipana lungo i secoli.
Dalle civiltà più antiche fino a oggi, il vino ha avuto necessità di una identificazione per esigenze di registrazione e controllo della produzione, ma anche per l’imprescindibile esigenza di comunicare il tipo, la qualità, l’origine geografica.
Così il “Marchio” nella storia del vino conosce una continua evoluzione, ma è costantemente presente come segno di identificazione, rappresentazione, differenziazione di un prodotto rispetto a tanti altri.
Il Marchio è infatti un segno di riconoscimento di un particolare prodotto, è un “messaggio” che rivela l’identità del prodotto stesso ed è una garanzia e anche un impegno. 

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Suolo e Società: il ruolo della pedologia nella pianificazione territoriale

Questo argomento è stato trattato nel corso di una mia lezione tenuta il 23 marzo 2017, presso la Facoltà di Agraria di Pisa, in ricordo del Prof. Fiorenzo Mancini, considerato da tutti il padre della pedologia in Italia. Numerosi sono stati i suoi allievi che hanno operato nella ricerca pedologica, nell’applicazione della materia in diverse regioni italiane, nonché fuori dai confini nazionali, negli altri continenti e, in particolare, nei paesi in via di sviluppo.

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L’Osservatorio Locale del Paesaggio Lucchese

La recente costituzione dell’Osservatorio Locale del Paesaggio Lucchese, che detiene il primato di rappresentare il primo Osservatorio Locale del Paesaggio presente nella Regione Toscana, segna una tappa importante nel tormentato percorso verso la tutela e la valorizzazione del paesaggio toscano che rivela un affascinante intreccio di natura, economia e cultura.

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Coturnismo, avvelenamento naturale

Morire avvelenati da carni di allodole, tordi, quaglie o coturnici (da qui il termine coturnismo) cacciati in primavera è un evento tanto antico quanto strano, ignoto a molti e che nel passato è stato anche interpretato come una punizione divina. La prima, drammatica descrizione del coturnismo si legge difatti nella Bibbia, dove nel Libro dei Numeri (11 – versetti da 31 a 34) si narra che nella località di Kibrot-Attaava gli ebrei, durante il loro esodo dall’Egitto verso la Terra Promessa, s’imbattono in uno stormo di quaglie in migrazione, ne catturano un gran numero e le mangiano. Immediatamente sono colpiti da un avvelenamento collettivo e i molti morti sono sepolti sul posto, da allora denominato Kibrot Attahava e cioè “sepolcri dell’ingordigia”, perché Dio avrebbe punito con la morte gli ebrei colpevoli d’ingordigia.
Diversa è la sensibilità ai veleni tra uomini e animali e da qualche tempo è noto che alcuni alimenti ritenuti buoni se non salutari, in talune condizioni possono provocare gravi danni, come i mieli tossici e le lumache ma soprattutto allodole, tordi, quaglie e coturnici velenose. Le carni di questi animali, infatti, divengono tossiche quando questi piccoli uccelli si ali-mentano con piante di cicuta contenenti alcaloidi per loro innocui, ma molto pericolosi per l’uomo.
La cicuta è una pianta velenosa divenuta famosa per Socrate, condannato alla pena di morte per avvelenamento con questo vegetale. Tre sono le specie di cicuta velenose presenti nei paesi del Mediterraneo. La cicuta maggiore (Conium maculatum) è la più comune, passata alla storia per esse-re stata usata nella bevanda mortale di Socrate, e la sua velenosità deriva dalla coniina e dalla gamma-coniceina. Nella cicuta minore (Aethusa cynapium) la tossicità dipende dalla cinapina. Rara è la cicuta acquatica (Cicuta virosa) con la tossina cicutossina.

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Gli alberi nel portafoglio

Poco sa l’opinione pubblica del valore dei cosiddetti servizi ecosistemici, cioè quei servizi forniti dagli alberi che giustificano l’investimento di risorse come il lavoro, l'energia e l'acqua e che rappresentano i contributi diretti e indiretti al benessere umano, sostenendo la nostra sopravvivenza e la qualità della vita. Senza questi servizi l’uomo non esisterebbe e la civiltà umana non funzionerebbe, ma è difficile dar loro un prezzo e quindi gli ecoservizi restano in gran parte invisibili e sottovalutati dai mercati e dalla politica, anche se ricerche recenti hanno dimostrato che contribuiscono al benessere umano per circa due volte il Pil mondiale (71,8 trilioni di dollari), otto volte tanto l’economia statunitense. Pur esistendo un consenso generale, almeno fra gli addetti ai lavori, sul fatto che il verde urbano è essenziale affinché le città possano essere realmente sostenibili, quanto ne sappiamo veramente di questi benefici? Quanto è forte l'evidenza scientifica che supporta i diversi vantaggi del verde urbano? Molte delle ipotesi utilizzate riguardo al processo decisionale che coinvolge il verde urbano non sono indicate in modo chiaro, e questo collide con la sempre più pressante domanda di decisioni basate sull'evidenza. E quello che manca maggiormente, a tutti i livelli, scientifico, divulgativo, giornalistico e nell’opinione pubblica, è un’efficace comunicazione quando si parla di alberi in città. Come dovremmo comunicare il valore economico degli alberi? Diverse ricerche hanno dimostrato, per esempio, che la presenza di un verde urbano di qualità nel quartiere degli affari e nelle aree commerciali può promuovere una percezione positiva da parte dei clienti o con i partner commerciali. 
Nel clima economico attuale, con le aziende e gli esercizi commerciali che sono alla ricerca di nuovi metodi per mantenere la loro base di clienti, solo pochi commercianti comprendono che la semplice aggiunta di piante di fronte al negozio può fare la differenza nel modo in cui esso viene percepito. L'ambiente “positivo” creato da un luogo esteticamente gradevole non solo accoglie i clienti all'interno, ma migliora anche la percezione del livello di qualità dei prodotti e dei servizi offerti. La presenza di piante è, quindi, un modo efficace per rivitalizzare un business, portare nuova clientela, contribuire a ridurre il cosiddetto “stress da acquisto” e far sentire a proprio agio i frequentatori.

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Romeo e i nuovi animali da compagnia

Il fenomeno della crescente manifestazione di interesse da parte dell’uomo nei confronti di altre specie animali è un importante segnale di cambiamento di un rapporto antichissimo e che nel tempo ha assunto forme diverse... Nasce oggi un’eccessiva antropizzazione degli animali che stravolge, limitandole, le loro libertà. Viene costruito una sorta di culto, quasi un neo paganesimo, che li colloca al centro della vita umana. Forse tutto ciò deriva dalla caduta dei valori fondamentali dell’umanità e dalla ricerca di sostituirli con regole e regolette spesso casuali e futili.

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Con i nuovi mezzi di lotta contro gli insetti cambiano le strategie: gli interventi adulticidi

I grandi cambiamenti che hanno caratterizzato la difesa antiparassitaria negli ultimi decenni sono stati possibili grazie all’individuazione di nuovi mezzi di lotta e di idonee metodologie per il loro impiego.

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Carne rossa e tumori: paradosso alimentare

Paradosso, dal greco παρά (contro) e δόξα (opinione), è un fatto che contraddice la comune opinione o l'esperienza quotidiana che deriva da premesse o da un ragionamento anche apparentemente accettabile. In alimentazione il paradosso più noto è quello francese, il fenomeno per il quale in Francia, nonostante il consumo di alimenti ricchi in acidi grassi saturi, vi è una incidenza di malattie cardiovascolari inferiore rispetto ad altri paesi con diete comparabili, dandone ragione con l’uso del vino rosso.
Il Paradosso Francese della correlazione tra bassa mortalità per malattie coronariche e consumo di vino è stato enunciato in Francia nel 1979. In successivi studi si è voluto attribuire il fenomeno all’alcol, ma soprattutto ai polifenoli di cui il vino è ricco, in particolare al resveratrolo, trascurando che per assumere adeguate quantità di polifenoli il consumo di vino dovrebbe essere ben più elevato di due o tre bicchieri il giorno e che in questo caso l'organismo sarebbe esposto agli effetti negativi dell'alcol. Il supposto fenomeno, anche sull’onda d’interessi commerciali, ha avuto fortuna e ancora oggi è utilizzato sui giornali, senza considerare che sia il risultato di un impianto teorico scorretto, perché sono state comparate popolazioni diverse non solo per il consumo di vino, ma per l'intero scenario dello stile di vita e dell'alimentazione. Associare una bassa mortalità al consumo di vino è solo l'affermazione di una somiglianza o vicinanza statistica, dalla quale non è possibile dedurre un rapporto tra causa ed effetto, dimenticando gli studi secondo i quali è la dieta mediterranea nel suo insieme che ha un rilevante ruolo nella riduzione della percentuale di mortalità della malattia coronarica. Per quanto poi riguarda il termine francese attribuito al presunto paradosso, si trascura che la percentuale di mortalità per malattie coronariche è omogenea in buona parte dell'Europa e che invece vi è una differenza statisticamente significativa tra le popolazioni del nord e del sud europeo attribuibile alla dieta mediterranea.
Esiste anche un Paradosso Carne Cancerogena

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Lampedusa e la sua agricoltura: ciò che era, ciò che rimane e ciò che potrebbe essere

La colonizzazione di Lampedusa, frontiera dell’Italia in mezzo al Mediterraneo, fu disposta da Ferdinando II, Re delle due Sicilie, che l’aveva acquistata dai Principi Tomasi. Nel 1843 (4 anni dopo l’acquisto), il cavaliere Bernardo Maria Sanvisente, Capitano di Fregata, viene inviato sull’isola con il titolo di governatore e con l’incarico di renderne coltivabile il terreno. Prima di allora Lampedusa era stato oggetto di altri tentativi di colonizzazione (agricola), tutti fallimentari per varie ragioni, ad es. la mancanza di un progetto coordinato e anche, o soprattutto, le difficili condizioni ambientali dell’isola.
In un contesto ambientale oggettivamente difficile (basta leggersi quanto due studiosi dell’epoca, Pietro Calcara, professore di Storia naturale nella Regia Università degli Studi di Palermo, e Giovanni Gussone, fondatore dell'orto botanico di Boccadifalco a Palermo, scrissero nei rapporti di loro viaggi scientifici a Lampedusa) Sanvisente, il 22 settembre 1843, si insedia a Lampedusa con un gruppo di circa 120 coloni (90 maschi e 30 femmine), in massima parte contadini. Vengono realizzate le "grandi opere" di Lampedusa: sette edifici più noti con il nome di «Sette Palazzi» con dieci appartamenti ciascuno e diverse altre case e strade per i nuovi abitanti, frantoi, magazzini, piccoli stabilimenti per il trattamento del pesce, e anche un cimitero. Vengono prese numerose iniziative agricole: si procede ad un esteso disboscamento per far posto alle coltivazioni agrarie;  molti dei numerosi olivastri che si trovavano sull’isola furono innestati;  vennero recintati tutti i terreni messi a coltura;  ad ogni colono contadino venne concesso per sei anni un pezzo di terra coltivabile e, in aggiunta, una porzione doppia di terra grezza con l’obbligo, in questo caso, di doverla sbarbicare, dissodare e renderla atta alla coltivazione, di migliorarla, di piantarvi fruttiferi, viti; venne disposto  di dare la caccia ai conigli nelle tane e di estirparne la prole nei mesi in cui le coniglie partorivano; per lo stesso motivo vennero “sparsi per le foreste” gatti domestici che con il tempo si inselvatichirono;  anche le capre furono  in gran parte eliminate per i danni che potevano provocare alla giovane vegetazione (in particolare agli innesti degli olivastri); si seminarono, fra mille difficoltà, fave, orzo, frumento. 
I risultati delle prime semine non furono però esaltanti.   Nel 1845 il raccolto fu scarso anche se di qualità per via di alcuni temporali che non consentirono di seminare in tempo utile; nel 1846 fu ancora peggio per motivi opposti, una pesante siccità tanto che il Regio Delegato sembrò deciso a non voler fare seminare le graminacee nell’anno colonico 1847. Molti degli olivastri innestati morirono per via dei forti venti che soffiarono nel 1845 e 1846.

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Cinghiali e peste suina africana alle porte

Oggi una grave peste degli animali è alle porte e minaccia all’Italia, particolarmente esposta all’infezione per la presenza nel suo territorio di una densa popolazione di cinghiali. É la Peste Suina Africana o PSA, causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus (da ASF, sigla della denominazione della malattia in inglese: African Swine Fever) in continua diffusione nei paesi dell’Europa Orientale.

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Voglia di dazi e di dogane

Si possono cogliere nell’aria le tendenze che si diffondono e influenzano i comportamenti della politica. Fra queste, sia in ambito economico generale, sia in quello più contenuto dell’agricoltura sia, infine, fra la gente alle prese con un’economia che ristagna, sembra farsi strada la propensione verso politiche di tipo protezionistico. Ve ne è traccia nelle richieste che comparti produttivi e categorie avanzano con crescente insistenza e nel tentativo di formare un movimento politico per il recupero di sovranità.

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I Marchi e il Vino. Creazione e tutela dei Marchi del settore agroalimentare, in particolare del vino, alla luce della nuova normativa europea

Venerdì 12 maggio 2017 alle ore 9.30, nella sede dell’Accademia dei Georgofili, si svolgerà il seminario: 
I Marchi e il Vino. Creazione e tutela dei Marchi del settore agroalimentare, in particolare del vino, alla luce della nuova normativa europea.

Nell’attuale situazione del mercato internazionale, con la crescita degli scambi e la sempre più complessa discussione sugli accordi di libero scambio, diventa sempre più importante la protezione delle Indicazioni Geografiche dei prodotti agroalimentari, che vedono il vino in posizione di rilievo ma che coinvolgono olio, formaggi, salumi, bevande alcoliche, ecc.  Per questo, il Marchio collettivo rappresenta un efficace strumento utilizzabile per la protezione a livello internazionale dei prodotti agroalimentari, anche presso i Paesi che non riconoscono le Indicazioni Geografiche europee.  Nei prossimi anni, nel nostro Paese, le norme sul Marchio collettivo utilizzato per la protezione di un’indicazione geografica cambieranno in modo radicale per adeguarsi alla normativa sul Marchio UE da poco emanata. 

Il Seminario organizzato dai Georgofili mira a fornire un contributo conoscitivo su questa importante tematica, attraverso l’illustrazione: del valore dei Marchi (Verbali e Figurativi) per il consumatore, specificatamente nel settore enologico; dell’evoluzione della normativa del Marchio collettivo nel settore agroalimentare, sia che indichi un’origine geografica o un raggruppamento di produttori; delle possibili forme di tutela del “Made in Italy”. 

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Il nuovo regime fitosanitario europeo – Regolamento (UE) 2016/2031. Impatto sull’attuale sistema dei controlli fitosanitari e sulle imprese vivaistiche ornamentali

Giovedì 11 maggio 2017 all’Accademia dei Georgofili si svolgerà una giornata di studio su: Il nuovo regime fitosanitario europeo – Regolamento (UE) 2016/2031. Impatto sull’attuale sistema dei controlli fitosanitari e sulle imprese vivaistiche ornamentali. 

La globalizzazione dei mercati e il cambiamento del clima in questi ultimi anni stanno modificando sensibilmente lo scenario della difesa delle piante, sia agrarie che forestali.  L'introduzione di nuovi parassiti attraverso la commercializzazione globale delle merci vegetali sta registrando un incremento elevatissimo, tanto da rendere fortemente problematico costituire barriere di difesa fitosanitaria ai punti di entrata di queste merci.  Tutti gli anni, si registra la comparsa di nuovi organismi nocivi a fronte di limitate intercettazioni ai punti di entrata ufficiali sul territorio della Unione Europea. 
L’attuale legge comunitaria, che per circa 30 anni ha disciplinato i controlli fitosanitari, ha imposto ad ogni Stato membro il suo recepimento, con legge nazionale, organizzando così il proprio sistema di controlli in accordo con gli altri Paesi europei.  L'Italia, con il D.lgs. 214/05, ha organizzato il proprio sistema nazionale attraverso la costituzione di un Servizio Fitosanitario Centrale ed i Servizi Fitosanitari regionali e delle Province Autonome.  Con il nuovo Regolamento viene ridisegnato il sistema dei controlli fitosanitari a livello Europeo e nel nuovo scenario dovranno essere riorganizzati anche i servizi pubblici, mentre le imprese professionali dovranno assumersi nuovi ruoli anche in materia di controllo e tracciabilità dei vegetali immessi in commercio. 

Con questa Giornata di studio, l'Accademia dei Georgofili ed il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome,  si pongono l'obiettivo di analizzare i nuovi scenari e di avviare un primo dibattito sull'applicazione delle nuove norme coinvolgendo nel cambiamento le imprese vivaistiche ornamentali. 


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