Da millenni il vino condivide la storia degli uomini.
Lo vediamo entrare da grande protagonista nella letteratura, nell’arte, nel pensiero mitico, nel pensiero simbolico e religioso, ma intrecciandosi con questi aspetti, reso fortissimo da questi aspetti, il vino è stato anche, da sempre, una fonte importante dell’economia.
Il mercato l’ha visto protagonista da millenni. Da millenni il vino è costantemente un prodotto di particolare importanza commerciale. Percorre le vie di terra e le rotte marittime dei commerci delle antiche civiltà di Sumeri, Ittiti, Egizi, Fenici, Minoici, Micenei, dei Greci dell’epoca classica, dei Romani… Poi è ancora protagonista dei commerci del Medio Evo, è presente sulle nuove rotte transoceaniche dell’epoca delle grandi scoperte, che lo portano nel Nuovo Mondo. Seguendo poi l’evoluzione delle conoscenze, delle tecniche e delle nuove possibilità di trasporto, il vino si sposta sempre più agevolmente ed è un formidabile prodotto che genera economia. Anche oggi gli scambi internazionali continuano a crescere.
Quando si parla di mercati ampi, si manifesta una forte esigenza di identificazione. Per questo il concetto di Marchio nella storia del vino si dipana lungo i secoli.
Dalle civiltà più antiche fino a oggi, il vino ha avuto necessità di una identificazione per esigenze di registrazione e controllo della produzione, ma anche per l’imprescindibile esigenza di comunicare il tipo, la qualità, l’origine geografica.
Così il “Marchio” nella storia del vino conosce una continua evoluzione, ma è costantemente presente come segno di identificazione, rappresentazione, differenziazione di un prodotto rispetto a tanti altri.
Il Marchio è infatti un segno di riconoscimento di un particolare prodotto, è un “messaggio” che rivela l’identità del prodotto stesso ed è una garanzia e anche un impegno.
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