Notiziario












La valorizzazione del territorio pugliese attraverso antiche testimonianze

La Murgia è un disteso altopiano che domina il paesaggio della Puglia centrale. Sotto l’aspetto orografico può definirsi "la spina dorsale della Puglia", costituita dal poderoso basamento calcareo che partendo dal limite della pianura di Foggia "il Tavoliere" si estende a quella di Brindisi, per terminare da una parte nelle serre salentine e dall’altra scendendo gradatamente verso il mare Ionio.

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Pesto genovese e la guerra delle salse

La recente disputa sui pesti pronti venduti nei supermercati inglesi con l’accusa di contenere troppo sale e troppi grassi sembra mettere accusa il celebre Pesto Genovese con le sue diverse varianti tradizionali e merita alcune considerazioni.

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Il clima sta cambiando la nostra agricoltura

Nel 1980 si tenne la prima Conferenza Mondiale sul Clima a Ginevra organizzata dalla Organizzazione Meteorologica Mondiale nella quale i climatologi di tutto il mondo convennero sul fatto che a causa della combustione dei combustibili fossili durante tutto il ventesimo secolo il riscaldamento globale del pianeta, che già si misurava, avrebbe avuto come conseguenza un cambiamento del clima globale. In effetti a partire dai primi anni 90 iniziarono a verificarsi quegli eventi che erano stati previsti e che si sono aggravati sempre di più fino ad oggi. Infatti il riscaldamento globale in particolare degli oceani e per quanto ci riguarda dell’oceano atlantico significa una maggiore quantità di energia in gioco. I fenomeni meteorologici sono tutti a base di energia e quindi abbiamo assistito all’aumento dei fenomeni estremi. Per  quanto  riguarda  il  nostro  paese  in  particolare  le  piogge  intense che  dai  40- 50  mm  in  poche  ore  degli  anni  precedenti  al  90  e  con  una  frequenza  decennale , sono  passati  spesso  ai  200  mm  degli  ultimi  anni  con  conseguenti  fenomeni  alluvionali  che  abbiamo  calcolato  hanno  gravato  sul  bilancio  pubblico  del  paese  per  quasi  3  miliardi  di  euro  l’anno  insieme  ad  altri  eventi  come  le  tempeste  di  vento  anche  queste  aumentate  di  frequenza  e  la  siccità. Basti vedere come dal 2000 in Toscana si sono avuti   20 eventi con piogge superiori a 200 mm come l’ultimo di alcune settimane fa a Livorno con conseguenze devastanti.  In effetti il riscaldamento globale non significa che fa più caldo sempre e dappertutto ma che si è modificata la grande circolazione atmosferica ed oceanica che costituisce la macchina del clima, ad esempio si assiste ad una espansione verso nord della cella di Hadley, che rappresenta uno dei meccanismi principali della circolazione. Si tratta infatti di aria calda che sale all’ equatore e un tempo scendeva intorno ai 23 ° di latitudine mentre ora si estende sempre di più sul Mediterraneo attraverso l’anticiclone della Libia. 
Questo infatti tende a sostituire specialmente nei mesi estivi l’anticiclone delle Azzorre, responsabile delle caratteristiche del clima mediterraneo di una volta, che viene spinto verso nord interessando addirittura l’Inghilterra che tende ad avere estati che assomigliano sempre di più a quelle mediterranee. Questo fenomeno dà luogo alle cosiddette “ondate di calore”, periodi cioè con temperature di 4 – 5 ° superiori a quelle normali del periodo. Un altro fenomeno che contribuisce a modificare il clima è la modifica della posizione e della forma della cosiddetta “corrente a getto”, una corrente di aria che gira intorno al pianeta a circa 10 Km di quota da ovest verso est responsabile di portare  le  perturbazioni  sulle  aree  su  cui  passa . Negli ultimi anni la corrente nei mesi autunnale si è, tendenzialmente spostata verso nord creando lunghi periodi di siccità sul Mediterraneo. Poiché in   le riserve idriche, acqua di pioggia nelle falde e nei corsi di acqua, si riforniscono di autunno e di inverno, la conseguenza come nell’anno trascorso è rappresentata da gravi carenze idriche durante i mesi estivi.  Infatti era già chiaro nel mese di marzo che l’estate 2017 sarebbe stata gravemente carente ma gli allarmi dati già in quel periodo anche dal sottoscritto non furono presi in considerazione se non quando era ormai troppo tardi. 
L’insieme di questi fenomeni richiede una riflessione profonda sul tipo di agricoltura da mettere in pratica. 

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Le prossime attività all’Accademia Georgofili

Giovedì 12 ottobre alle ore 16 nella sede dell’Accademia dei Georgofili, si terrà la presentazione del volume “L’aglione della Val di Chiana” di Graziano Tremori e Gianfranco Santiccioli.
Nell’occasione, il prof. Piero Luigi Pisani Barbacciani svolgerà una relazione su: “Alla riscoperta di un antico prodotto, l’aglione della Val di Chiana”; la dott.ssa Virginia Lucherini parlerà delle “Proprietà nutrizionali dell’aglione”.

Giovedì 19 ottobre alle ore 9 si terrà il convegno: “La gestione della fauna selvatica ungulata tra insostenibilità dei danni in agricoltura, tutele e opportunità”, sul tema della ricerca di condizioni di compatibilità fra le esigenze di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali, e della fauna selvatica in particolare, e quelle della tutela delle attività produttive del settore primario e della salvaguardia degli ecosistemi agricoli e forestali.

Infine, venerdì 20 ottobre alle ore 9.30, nella sede accademica, si svolgerà il secondo incontro di un ciclo sui territori e i prodotti della Toscana, organizzato dai Georgofili in collaborazione con Anci Toscana, con il patrocino di Unicoop Firenze. Dopo la prima puntata svolta lo scorso giugno sulla Lunigiana, in questa seconda iniziativa si tratterà dei prodotti tipici della Garfagnana e della Mediavalle del Serchio: la loro valorizzazione, le proprietà salutistiche e le ricette più famose.

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Un problema ricorrente: la pediculosi

Con la riapertura delle scuole, è puntualmente iniziata la richiesta di notizie e consigli da parte di genitori e di nonni, preoccupati per la presenza nella classe di figli e nipoti, di casi di pediculosi; tale parassitosi, peculiare della specie umana, negli USA, interessa annualmente da 6 a 12 milioni di bambini in età scolare. Il Pidocchio dell’uomo infestava già gli antichi egizi, sulle cui mummie sono state trovate le caratteristiche uova. Pur non essendo un problema di stretta pertinenza dell’entomologo agrario, dietro pressanti sollecitazioni, mi limito a dare basilari informazioni sul parassita e sulle modalità di controllo.

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Possibili interventi irrigui in agricoltura

Facendo seguito a quanto riportato nella prima nota, relativamente alla sperimentazione condotta nel Metapontino (TA), di confronto fra tre metodi irrigui su pomodoro da industria, i risultati produttivi ottenuti, oltre ad evidenziare le maggiori produzioni realizzate con l’irrigazione a goccia rispetto a quelle riscontrate con l’aspersione e l’infiltrazione laterale da solchi,  metterebbero in evidenza: a) la maggiore efficienza distributiva dell’acqua con l’irrigazione a goccia rispetto all’aspersione ed all’infiltrazione laterale da solchi;  b) l’importanza della corretta definizione, per l’irrigazione a goccia, del turno irriguo e del volume specifico di adacquamento al fine del raggiungimento di elevati valori di efficienza distributiva e di efficacia produttiva  dell’acqua e di risparmi idrici.

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Galline urbane da compagnia

In Francia e in altri paesi, ed ora anche in Italia, la gallina sta divenendo un nuovo animale da compagnia, inserendola tra gli altri NAC o Nuovi Animali da Compagnia. Si dimentica però che questo animale è tra i primi a essere stato addomesticato dall’uomo che ha intuito e approfittato delle sue attitudini sociali. Galline e polli sono stati allevati per la produzione delle uova e di carne, i galli sono divenuti i protagonisti di combattimenti e entrambi, galline e galli, sono divenuti animali da ornamento in base alle loro caratteristiche di taglia (razze nane) e di piumaggio delle diverse fogge e colori. Oggi conosciamo circa duecento razze diverse di galline, alcune per la produzione di uova o di carne e altre come animali sociali che si affezionano all’uomo e che possono vivere fino all’età di dieci anni.
Se l’uso di galline come animale da compagnia non era raro nelle campagne, dove ogni massaia “conosceva i suoi polli”, come dimostra il detto ora citato, diverso è il mantenimento di una o due galline in città, anche se si ha in piccolo giardino o un ampio terrazzo, per non parlare di un semplice balcone, non dimenticando che non si tratta di un animale che, come un cane o un gatto, non può essere facilmente portato con sé in vacanza o durante i viaggi. Le galline per il loro benessere hanno bisogno di una protezione contro le infezioni i loro parassiti e dei “bagni di sabbia” per i quali bisogna attrezzare una piccola sabbiera simile a quelle utilizzate per i giochi dei bambini e dove le galline puliscono le penne razzolando sulla sabbia e lanciandosela sul dorso con l’aiuto delle zampe e delle ali. Il fondo del pollaio deve avere un substrato assorbente ed asciutto come la segatura mista a sabbia o paglia triturata.
L’idea di usare una o due galline come un facile sistema per eliminare i residui organici della alimentazione familiare non è una pratica efficace e contrasta con il benessere degli animali che in buona parte sono granivori e tra l’altro hanno bisogno o di cibi preventivamente triturati (come negli allevamenti) o di sassolini, o grit, per la loro triturazione nello stomaco muscolare, essendo gli uccelli privi di denti. Se si scelgono galline di razze ornamentali, in genere piccole, ben scarso è il numero di uova che depongono. Inoltre non si può pensare che chi ha una gallina da compagnia poi, dopo molti anni, se la mangi!
Oltre le considerazioni sui Nuovi Animali da Compagnia (Georgofili INFO del 26 aprile 2017) e quanto molto chiaramente espresso dal Prof. Dario Casati (Romeo e i nuovi animali da compagnia - Georgofili INFO del 10 maggio 2017) non bisogna cadere in facili entusiasmi e prendere in seria considerazione il fatto che in Italia la gallina non è considerata un animale da compagnia o pet

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Le sfide del futuro per l’alimentazione globale

Tenuto conto che, a livello mondiale, in base ad una serie di analisi recentemente effettuate, è ormai chiaro che l’estensione di nuovi terreni da destinare all’agricoltura sono limitati ad un possibile incremento di non più del 5% del totale attuale, a meno di provocare gravi squilibri ambientali. Non resta che concludere che sarà necessario perseguire un ulteriore aumento della produttività dei terreni agrari già esistenti.
L’incremento della produttività alimentare verificatosi dagli anni ’50 a metà anni ’80 dovrebbe fornire agli attuali responsabili dello sviluppo umano una chiara indicazione sul da farsi: solo con un nuovo ed adeguato sforzo finanziario, che permetta un ulteriore importante contributo alla ricerca applicata nei vari settori coinvolti, si potrà fornire all’umanità il cibo necessario per il prossimo futuro.
Già nel 52° volume della rivista “Crop Science” del Maggio-Giugno 2012, ben 18 membri della Crop Science Society of America hanno pubblicato una nota riguardo i principali problemi della produzione vegetale, che si dovranno affrontare nell’attuale secolo. Questa pubblicazione riassume una serie di studi ed incontri scientifici che questa Società ha condotto dal 2009 al 2012. Riteniamo utile riportare in sintesi i risultati, anche perché dopo 5 anni le cose non sono certo cambiate. 
La pubblicazione, dopo di aver sottolineato che l’obiettivo fondamentale della Società umana è “assicurare una adeguata e sostenibile produzione di cibo per l’uomo, di alimenti per gli animali domestici, di energia e di fibre per la sempre crescente popolazione mondiale”, ha identificato 6 grandi sfide e quindi obiettivi fondamentali da conseguire in futuro con strumenti, tecnologie e soluzioni adeguate a risolvere appunto tali principali future problematiche del settore. Riteniamo inoltre che i suggerimenti avanzati possano avere una valenza globale, non solo limitata agli USA.

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L’evoluzione varietale nella viticoltura italiana

Dall’inizio del ‘900 in poi la viticoltura italiana ha vissuto diverse fasi di rinnovo e concentrazione della base ampelografia, per motivi molteplici. Fino alla fine del secolo precedente erano infatti presenti innumerevoli vitigni, propagati direttamente dagli agricoltori in un quadro di coltivazione in gran parte promiscua. Il primo grande ciclo di rinnovamento coincide con l’avvento della fillossera e la necessità di reimpiantare in breve tempo tutte le viti usando i portinnesti, e con i Consorzi antifillosserici che tra prima e seconda guerra mondiale diventano il principale veicolo per la diffusione selettiva dei vitigni.

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L’apicoltura affronta i cambiamenti climatici

Siamo quasi alla fine di una stagione vegetativa fortemente condizionata da fenomeni meteorologici che si distinguono per persistenza ed intensità. Le specie mellifere forestali e coltivate quali robinia, castagno, tiglio, trifogli, sulla, ecc. sono state condizionate fin dalla loro ripresa vegetativa primaverile da una variabilità meteorologica, termica e pluviometrica, anomala.

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Il Presidente Maracchi incontra Hogan a Bruxelles

Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili e Vice Presidente della Unione Europea delle Accademie per le Scienze applicate allo sviluppo dell’Agricoltura, alla sicurezza alimentare ed alla tutela ambientale (UEAA), incontrerà domani 28 settembre a Bruxelles il Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Phil Hogan. Insieme a Maracchi ci sarà il Presidente della UEAA, Michel Thibier, ed una piccola rappresentanza della Unione delle Accademie.
Già partecipando alla inaugurazione del 264° Anno Accademico, lo scorso aprile, Hogan aveva manifestato un profondo interesse nei confronti dell’attività svolta dai Georgofili, tanto da concludere la sua Prolusione dichiarando che il motto dell’Accademia, “Prosperitati Publicae Augendae”, è esattamente quello che si prefigge la PAC: portare crescita, sviluppo e lavoro per il bene di tutti.
Nell’incontro di Bruxelles, Maracchi e Hogan si confronteranno sui seguenti argomenti: l’aumento della prosperità delle aree rurali attraverso l’aumento della produzione di commodities anche utilizzando terreni abbandonati; la valorizzazione dei prodotti primari e il loro supporto nel percorso di trasformazione industriale e nella grande distribuzione; lo studio di modelli che permettano agli agricoltori di affrontare il rischio delle fluttuazioni di mercato e dei cambiamenti climatici; la valorizzazione delle aree di montagna attraverso il sostegno all’allevamento e alla silvicoltura; il potenziamento di una agricoltura inserita nell’ambito dell’economia circolare (utilizzo di fibre naturali, energie rinnovabili, chimica verde, ecc.) anche allo scopo di ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole; la diffusione di informazioni tecniche e di innovazioni tra gli agricoltori; l’incoraggiamento alla cooperazione tra le varie associazioni di rappresentanza agricole; la riduzione degli oneri burocratici per gli agricoltori; lo studio di modelli di valutazione delle politiche agricole in termini di relazione costi/benefici, al fine di massimizzare gli effetti del supporto economico all’agricoltura.

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L’Accademia dei Georgofili al servizio degli operatori del settore agricolo, forestale e agroalimentare

“L’Accademia Risponde”, nuovo portale di informazione tecnica a valenza nazionale, è stato presentato oggi nella sede accademica, al cospetto dei soggetti che hanno sottoscritto negli ultimi anni protocolli di intesa con i Georgofili, individuando nell’Accademia un’autorevole fonte per la divulgazione scientifica e tecnologica, dei qualificati Esperti incaricati di rispondere alle domande, del Comitato Tecnico Scientifico con la varie rappresentanze del mondo agricolo e della stampa specializzata. 
La finalità del nuovo portale è quella di creare un sempre più stretto collegamento fra il mondo della ricerca e la società, in particolare con gli operatori del settore agricolo, forestale e agroalimentare e con i consumatori. Per tale motivo sono state coinvolte nella definizione del portale tutte le rappresentanze del mondo agricolo.
Questo sito web rappresenta la seconda iniziativa telematica dei Georgofili rivolta ad accorciare la distanza tra mondo accademico e soggetti esterni: la prima è stata, nel 2010, “Georgofili INFO”, notiziario settimanale che oggi raggiunge attraverso la propria newsletter e i social network ad esso collegati un bacino di circa 10.000 lettori, alla cui attenzione vengono portate tematiche di attualità ed iniziative accademiche, in un linguaggio rigorosamente sintetico e divulgativo. 
“L’Accademia Risponde” è un passo ulteriore rispetto al notiziario in quanto prevede, oltre alla divulgazione non prettamente scientifica, un'interattività con il mondo esterno. In sostanza, l’Accademia desidera mettere le proprie competenze a disposizione della comunità agricola e rurale e dei consumatori, fornendo risposte a precisi quesiti, posti dagli operatori del settore.
La vasta conoscenza delle materie che interessano i vari campi dell’agricoltura è assicurata da oltre 900 Accademici che hanno dedicato e dedicano il proprio lavoro quotidiano alla ricerca, alla conoscenza e all’applicazione delle innovazioni.
Il portale “L’Accademia Risponde”(https://www.accademiageorgofili.it) fornirà gratuitamente risposte a chiunque abbia un quesito inerente il campo di attività dei Georgofili.

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Una diagnosi dell’attuale problema alimentare mondiale

La elevata carenza di alimenti di base, verificatasi durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, ha allora causato, specialmente nelle popolazioni dei molti Paesi coinvolti nel conflitto, una diffusa coscienza riguardo la necessità di promuovere lo sviluppo dell’agricoltura, in quanto principale sorgente del cibo necessario per la ripresa dello sviluppo e del benessere sociali.

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La società dei microbi: dal proto-linguaggio ai comportamenti collettivi

Per 300 anni dopo la descrizione dei morfotipi batterici ad opera di A. van Leeuwenhoeck (1673), si è creduto che i microorganismi formassero un mondo di individui muti e sordi. Ma a partire dagli anni ’70 del secolo scorso si è compreso che così non è. I microbi hanno sviluppato, nel corso della loro storia evolutiva, sistemi sofisticati di comunicazione a base di “parole” chimiche (il quorum sensing e l’ anti-quorum sensing, i fattori Myc di micorrizazione delle piante nei funghi micorrizogeni, i fattori Nod di nodulazione delle leguminose nei Rizobi sono forse i più noti) che consentono di parlare tra di loro e con gli organismi superiori, piante ed animali.

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Uovo informatico

Da qualche anno ai sempre più numerosi libri di cucina si affiancano programmi informatici, preparati con la partecipazione anche di cuochi italiani. Inseriti nel computer questi ricettari consentono di selezionare, preparare e cucinare in modo semplice e pratico centinaia di piatti della cucina nazionale e internazionale. L’ingrediente principale di questi programmi è l’interazione e la voce del cuoco virtuale che guida chi si cimenta in cucina attraverso le singole fasi di preparazione del piatto. Nei programmi più evoluti, anche con le mani occupate a cucinare, si può passare all’indicazione successiva semplicemente usando i comandi vocali.
Questi programmi sono presentati come prodotti facili da usare, innovativi, pensati per soddisfare un vasto pubblico, dai principianti e a chi ha poco tempo per cucinare, sono indirizzati alla sempre più vasta categoria di giovani e meno giovani informatizzati e, per coloro che hanno una dieta, permettono una selezione delle calorie di ciascun piatto. Le numerose opzioni offerte aiutano gli inesperti a preparare piatti sfiziosi e sempre nuovi, accompagnandoli, passo dopo passo, lungo tutte le fasi di realizzazione: dalla scelta del prodotto, alla sua preparazione, fino ai tempi, alle modalità di cottura e alla presentazione del piatto finito. In alcuni di questi program-mi, grazie all’alta interattività, chi è ai fornelli può ottenere risposte e consigli in tempo reale dal cuoco virtuale, ogni passo può essere ripetuto, sono fornite illustrazioni dettagliate, video esplicativi su ogni passaggio, dalle tecniche per sminuzzare alle spiegazioni sulla terminologia culinaria. È anche possibile creare una lista della spesa per la visita al supermercato o utilizzare la console come timer da cucina.

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Pianta un albero, combatti il diabete

Diversi autori hanno evidenziato che la prossimità ad aree verdi è spesso associata a livelli più bassi di diabete e a una generale riduzione della morbilità e della mortalità cardiovascolari, dell'obesità e a miglioramenti nella gestazione delle donne. I meccanismi che portano a questi benefici per la salute includono il rilassamento psicologico e la riduzione dello stress, l'aumentata attività fisica, la riduzione dell'esposizione agli inquinanti atmosferici, la riduzione del rumore e della temperatura.
Pur essendo le relazioni fra la presenza di aree verdi e la salute ampiamente riconosciute molti dei meccanismi dietro tali legami non sono ancora pienamente compresi o mancano di prove scientifiche rigorose. Nel XXI secolo, le nuove tecniche di ricerca offrono nuove opportunità per studiare i meccanismi relazionali tra spazio verde e salute con una crescente sofisticazione e possono contribuire a dare forza di prova scientifica alle informazioni da trasmettere sia a coloro che sovrintendono le politiche pianificatorie, sia ai cittadini.
Molte delle malattie tipiche della nostra era sono legate a fattori di stress cronico e a stili di vita errati, come l'insufficiente attività fisica. Gli spazi verdi urbani, nell'ambito di un contesto ambientale più ampio, hanno il potenziale per aiutare ad affrontare i problemi "a monte", in modo preventivo – con un approccio più efficiente rispetto a quello che affronta le conseguenze "a valle" della malattia.
Il miglioramento dell'accesso agli spazi verdi nelle città è incluso anche nell'obiettivo 11.7 dello United Nations Sustainable Development Goal, che mira a conseguire quanto segue: "entro il 2030, fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili.
Il piano d'azione dell'OMS per l'attuazione della strategia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie non comunicabili (Non Communicable Disease – NCD, cioè le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori e le malattie respiratorie croniche) riporta che esse sono responsabili di circa 35 milioni di morti all’anno nel mondo e l’80% di questi decessi avviene nei Paesi in via di sviluppo economico, o basso sviluppo economico.
Un altro rapporto dell'OMS sulla pianificazione urbana, l'ambiente e la salute pubblicato nel 2010 afferma che gli spazi verdi possono influenzare positivamente l'attività fisica, il benessere sociale e psicologico, migliorare la qualità dell'aria e ridurre l'esposizione al rumore. Nello stesso rapporto sono stati valutati gli effetti degli spazi verdi sull'attività fisica e sul loro potenziale per ridurre le disuguaglianze sanitarie pubbliche.

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Carne sintetica: illusione o imbroglio?

L’agosto 2017 è stato apportatore di rinnovate e ripetute notizie sulla produzione della cosiddetta “carne sintetica” o “carne pulita”. Le virgolette sono d’obbligo perché non si tratta di carne ma solo di cellule muscolari coltivate in ambiente artificiale e mancano le cellule connettivali che danno consistenza e gli adipociti che con i loro grassi portano aroma e sapore alla “vera” carne.

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Convegno e Mostra sulla scienza ampelografica e l’evoluzione della biodiversità viticola

Giovedì 21 settembre 2017, all’Accademia dei Georgofili, si svolgerà dalle ore 15 una giornata di studio su: “Scienza ampelografica ed evoluzione della biodiversità viticola”.
La presenza di numerose opere storiche, scientifiche, poetiche e pittoriche, a partire dal 1300, testimonia la disponibilità di una vasta variabilità ampelografica, caratteristica peculiare della viticoltura italiana, anche se negli ultimi decenni si sta assistendo ad una progressiva riduzione del numero di varietà coltivate. 
La viticoltura non ha subito grandi modifiche, fino alla comparsa della fillossera che, al termine del XIX secolo, recò notevoli danni al patrimonio viticolo e la necessità di reimpiantare i vigneti e causando la prima, importante, erosione genetica. 
Tale fenomeno è proseguito e si è accentuato nella seconda metà del 1900, all'interno dei processi evoluti-vi del settore vitivinicolo, in particolare con il passaggio alla viticoltura specializzata, con i successivi vincoli imposti dall'istituzione delle Denominazioni d’Origine e dai vari regolamenti comunitari e nazionali che limi-tano l’impiego delle varietà. 
L’Italia comunque ospita tuttora la maggiore variabilità viticola, con il doppio dei vitigni coltivati in Francia ed il triplo di quelli della Spagna. 
Questo ha comportato nel tempo l’esigenza di caratterizzare e classificare le diverse varietà, ad opera di valenti ampelografi che negli ultimi tempi possono avvalersi delle più recenti tecnologie genetiche. 
L’incontro servirà per fare un bilancio della situazione attuale e delle opportunità oggi disponibili per la caratterizzazione dei vitigni 

Al termine dei lavori verrà inaugurata la Mostra: “Uve del Germoplasma Toscano”, curata da Roberto Bandinelli e Paolo Storchi, che resterà aperta fino a giovedì 5 ottobre 2017, con ingresso libero dalle ore 15 alle ore 18.

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