Il contenuto di carbonio nel suolo è oltre due volte quello contenuto
nelle piante e altre biomasse ma, oltre un terzo dei suoli del mondo
sono ormai degradati, limitando pesantemente la produzione agricola e
riversando nell’atmosfera 500 gigatons (500 miliardi di tonnellate) di
anidride carbonica: una quantità equivalente al carbonio stoccato da 216
miliardi di ettari di foreste. Questi sono dati veramente allarmanti
sia in termini di degradazione ambientale, sia in termini di cambiamenti
climatici ma ignorati dalla grande massa dell’opinione pubblica e
largamente sottovalutati dai decisori politici e dai governi di quasi
tutto il mondo. Per questo l’
International Union of Soil Sciences,
di cui fa parte anche la Società Italiana della Scienza del Suolo, si
sforza di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso varie iniziative
come, ad esempio, la proclamazione del “
International Decade of Soils 2015-2024”
e, a proposito di emissioni di gas serra, ha recentemente suggerito di
impegnarsi formalmente ad aumentare gli stock di carbonio organico nel
suolo attraverso il coordinamento e le attività relative alle seguenti
otto fasi:
1. Limitare le perdite di carbonio – Proteggere le
torbiere (molto diffuse in larghe aree nel mondo come, ad esempio,
nell’Europa Settentrionale) attraverso l'applicazione dei regolamenti
contro gli incendi e il drenaggio. Altrettanto importante è la
prevenzione degli incendi delle foreste;
2. Promuovere
l’assorbimento del carbonio – Individuare e promuovere le migliori
pratiche per la conservazione del carbonio in modi adatti alle
condizioni locali, anche attraverso l'incorporazione di residui
colturali, rotazioni, colture di copertura, agroforestazione,
lavorazioni in traverso in ambienti collinari (evitare le lavorazioni
del suolo a rittochino), terrazzamenti, piante fissatrici di azoto e
irrigazione;
3. Monitorare e verificare gli impatti – Tracciare e
valutare gli interventi con protocolli e standard armonizzati basati
sulle conoscenze scientifiche;
4. Diffondere la tecnologia –
Utilizzare le opportunità high-tech per un monitoraggio più rapido, più
economico e più accurato delle variazioni di carbonio nel suolo;
5.
Strategie operative – Determinare cosa funziona nelle condizioni
locali utilizzando i modelli e una rete di siti sul campo;
6.
Coinvolgimento delle comunità – Integrare le conoscenze dei cittadini
con quelle scientifiche per raccogliere dati e creare una piattaforma
online aperta per la condivisione;
7. Politiche coordinate –
Integrare il contenuto del carbonio nel suolo in linea con gli impegni
nazionali sul clima dell'accordo di Parigi e altre politiche sul suolo e
sul clima;
8. Fornire supporto – Garantire agli agricoltori
assistenza tecnica, incentivi, sistemi di monitoraggio e tasse sul
carbonio per promuovere un'implementazione diffusa.
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