Venerdì 16 giugno dalle ore 15:00 presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento, si è svolto il convegno “Le tecnologie di evoluzione assistita e le opportunità per le filiere strategiche del vino e dell’olio” organizzato da Confagricoltura Benevento con l’Accademia dei Georgofili e l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo i saluti istituzionali, il Presidente di Confagricoltura Benevento, Antonio Casazza, ha introdotto il tema sottolineando l’importanza del settore vitivinicolo e olivicolo per il Sannio, per la Regione Campania e per tutto il Paese e le grandi potenzialità delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura. L’agricoltura è una storia di innovazione da quando, migliaia di anni fa, è stata inventata con la domesticazione delle piante. Negli ultimi anni, il miglioramento genetico sta procedendo molto rapidamente, ha detto il prof. Luigi Frusciante - Professore Emerito di genetica agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – e l’introduzione delle TEA, in inglese New Breeding Techniques, come la cisgenesi e il genome editing rendono più mirati, precisi e tempestivi gli interventi per produrre nuove varietà e stanno consentendo ai ricercatori di migliorare il potenziale genetico da mettere a disposizione delle imprese delle varie filiere. Per esempio, ha raccontato il prof. Riccardo Aversano – professore di genetica agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II presso il Dipartimento di Agraria - con le TEA è già più agevole ottenere linee di vite in grado di resistere maggiormente alle avversità, con rese superiori e che richiedono meno fattori produttivi con benefici economici e per l’ecosistema e, soprattutto mantenendo inalterate le caratteristiche che consentono di ottenere i vini per i quali il nostro Paese è noto nel mondo. Le TEA presentano grandi opportunità anche per il settore olivicolo, ha poi aggiunto la dott.ssa Samanta Zelasco – ricercatrice CREA presso il Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura - al fine di coniugare produzioni sostenibili e di qualità, tradizione e innovazione. Una prospettiva che ben si sposa con l’esigenza di una agricoltura moderna e innovativa, sempre più sostenibile e al passo con i tempi e che può garantire risvolti economici e di mercato positivi, ha infine detto il prof. Riccardo Vecchio – professore di economia agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II presso il Dipartimento di Agraria. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, intervenuto da remoto, ha rimarcato l’importante ruolo svolto dalle filiere del vino e dell’olio nell’agricoltura regionale e ha sottolineato l’enorme contributo che le TEA, come tutte le innovazioni, possono garantire per tutelare e sviluppare le eccellenze del made in Italy. Il convegno si è chiuso con l’appello del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a fare presto nel modificare il quadro normativo nazionale e comunitario sulle tecniche genomiche. Le TEA rappresentano una possibile soluzione per l’agricoltura del futuro, meno impattante sull’ambiente e più produttiva e in grado di salvaguardare la tipicità dei prodotti per cui l'agroalimentare italiano è apprezzato. Per rispondere alla sfida di produrre di più con meno in un contesto in cui al depauperamento delle risorse ambientali si aggiunge l’impatto dei cambiamenti climatici sulle produzioni, le imprese agricole devono poter accedere a tutte le tecnologie messe a disposizione dalla ricerca al fine di salvaguardare la produttività e la competitività dell’agricoltura italiana. Oggi siamo tutti dalla stessa parte, ha concluso Giansanti, dalla parte giusta, dalla parte delle imprese agricole italiane che non meritano di rimanere al palo. È quindi necessario consentire la sperimentazione in pieno campo delle linee ottenute tramite le TEA.