L’Accademico dei Georgofili Generale Giuseppe Vadalà è il nuovo commissario unico per la Terra dei Fuochi , ovvero una parte del territorio della Campania, compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, caratterizzata dall'interramento di rifiuti tossici, dalla presenza di discariche abusive e roghi di rifiuti che hanno determinato altissimi livelli di inquinamento. L'area è recentemente finita nel mirino della Corte europea dei diritti umani (CEDU) che ha condannato l'Italia per non aver fatto abbastanza per tutelare la salute dei residenti.
Generale Vadalà, il governo le ha affidato il compito di coordinare la bonifica dei territori ed entro sessanta giorni: Lei è tenuto a trasmettere alla presidenza del Consiglio una relazione sullo stato dell'arte e sulle azioni che intende intraprendere per arrivare all'obiettivo di bonifica e ripristino ambientale. Ha già un’idea della situazione in essere, dal momento che già dal marzo 2017 è “Commissario Unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale” (sanzionate sempre dall’Ue)?
La missione del marzo 2017 prevedeva la messa in sicurezza e l’adeguamento alla normativa vigente di 81 siti sul territorio nazionale, inseriti in una procedura di infrazione Ue di cui alla Causa 196-13, per la quale l’Italia era stata sanzionata per 200 siti irregolari ed aveva pagato oltre 150 €mil per il periodo dal 2013 al 2017, ben 200mila € per semestre a sito in infrazione. Ad oggi, degli 81 siti commissariati e dopo 8 anni di lavoro ininterrotto con i territori, con gli stakeholder locali e nazionali, siamo prossimi alla chiusura della sanzione avendo bonificato 78 siti e, da crono programma, completando le bonifiche degli ultimi 3 entro la fine dell’anno. Questi 81 siti in infrazione erano su tutto il territorio nazionale e 14 erano in Campania (nelle province Avellino, Benevento e Salerno) con la quale abbiamo collaborato in modo stretto ed efficace per la risoluzione dei casi. Relativamente alle province di Napoli e Caserta attueremo lo stesso metodo dell’ampia collaborazione con tutti gli enti territoriali poiché l’ampiezza delle aree è certamente superiore a quella di cui fino ad ora ci siamo occupati. Il Decreto del Governo, ancora in fase di definizione, ha dato mandato al Commissario di predisporre una relazione che evidenzi la situazione complessiva, ponga i target da raggiungere, indichi una quantificazione delle risorse e possa avanzare idonee proposte.
Tra i roghi dei rifiuti e i tumori della Terra dei Fuochi, c’è un rapporto di causa ed effetto come sostiene anche l’Istituto Superiore di Sanità. Per anni sono stati riversati lì rifiuti pericolosissimi e bruciate tonnellate di materiale altamente tossico che ha avvelenato terra, acqua e aria. A proposito di terra, in quali condizioni si trovano oggi i suoli agricoli? Come sappiamo, il suolo è una risorsa non rinnovabile …
La terra è una risorsa preziosa, perché non rinnovabile e quindi è priorità assoluta la sua salvaguardia come bene primario, unico nostro habitat. Appare quindi necessaria l’azione di tutela, custodia e anche di rinnovamento o riqualificazione, come abbiamo per esempio fatto su alcuni siti affidatici nel corso della missione sulla sentenza europea C-196-13. Perché tutelare vuol dire anche ridare vita a spazi compromessi, e ridare vita vuol dire rigenerare: sia la natura che il contesto sociale che insiste su di esse. Per esempio ad Augusta, in Sicilia, abbiamo lavorato su un campo sportivo che era oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti da oltre 30 anni, e di comune accordo con le istituzioni locali, ci siamo impegnati in un progetto ambizioso ma fattibile, che andasse oltre la messa in sicurezza delle aree, abbiamo investito energie, sforzi economici e passione ed oggi, dopo 40 anni il comune e la comunità potrà usufruire finalmente del suo idoneo impianto sportivo, infatti abbiamo riqualificato completamente il campo di calcio trasformandolo in uno stadio di categoria di “eccellenza”, quindi laddove c’era degrado e abbandono oggi una nuova zona aggregativa e sociale per le collettività. Nelle province di Napoli e Caserta sono stati realizzati e, ancora attualmente sono in fase in esecuzione, una pluralità di esami, verifiche, controlli e monitoraggi, tesi a dare la massima assicurazione alle popolazioni sugli aspetti di sanità e salubrità.
Gli imprenditori agricoli della terra dei fuochi producono cibi sicuri? Possono oggi immetterli sul mercato? Ci sono controlli?
In regione Campania si sta svolgendo un continuo lavoro di monitoraggio da parte di un gruppo di lavoro (gdl) altamente specializzato e multidisciplinare, che in persistente aggiornamento ed intensa attività di controllo verifica le aree agricole ritenute a massimo rischio, al fine di esaminare la possibilità di contaminazione; la parte, ad oggi, interdetta alla coltivazione è in misura ridottissima e queste misure sono state attivate dalla Legge del 2014 proprio per preservare le aree agricole campane.
A suo giudizio, sarà possibile riportare questo territorio allo “status quo ante” oppure i danni provocati dai decenni di inquinamento incontrollato sono irreversibili? Quali azioni saranno necessarie per bonificare la Terra dei Fuochi? E i tempi per raggiungere l’obiettivo?
Le rispondo con un'unica replica: è possibile intervenire con efficacia nel disinquinamento dei territori ma tale azione corale, passa attraverso un cammino comune, un’azione sinergica e di squadra di tanti soggetti: istituzioni, pubblici o privati, poiché se agiamo d’insieme è più facile e sicuro raggiungere i risultati.