Il contributo della ricerca per il settore agrumicolo è stato il tema del Convegno organizzato ed ospitato lo scorso 27 ottobre dal Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania. Il Convegno, organizzato anche con il Patrocinio della sezione Sud-Ovest dell’Accademia dei Georgofili, del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e dalla Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, aveva l’obiettivo di evidenziare come una filiera articolata e complessa, quale quella agrumicola, possa avvalersi e beneficiare dei risultati delle attività di ricerca e di come queste possano avere un ruolo decisivo per la risoluzione di vecchi e nuovi problemi.
Il Convegno era inoltre organizzato in onore di due docenti dell’Università di Catania, i professori Giovanni Continella ed Eugenio Tribulato, entrambi accademici, i quali, recentemente andati in quiescenza, hanno nel corso della loro carriera, contribuito allo sviluppo del comparto agrumicolo a livello nazionale ed internazionale. Dopo i saluti del Prof. Salvatore Luciano Cosentino, Direttore del Dipartimento organizzatore, del Prof. Francesco Giulio Crescimanno, Presidente della sezione Sud-Ovest dell’Accademia dei Georgofili e della Prof.ssa Daniela Romano, Presidente della Sezione Orto-Florovivaismo della SOI, il tema è stato introdotto dalla Prof.ssa Alessandra Gentile dell’Università di Catania. Nel corso del suo intervento la Prof.ssa Gentile ha rilevato il ruolo che le innovazioni genetiche rivestono per lo sviluppo dell’agrumicoltura italiana, e l’importanza strategica del settore vivaistico. La prof.ssa Gentile, passando in rassegna i diversi metodi di miglioramento genetico adottati, ha indicato come le tecniche innovative oggi disponibili non devono essere viste in contrapposizione con le tecniche classiche bensì complementari ad esse. E’ toccato quindi al Prof. Ziniu Deng della Hunan Agricultural University, Changhsa, Cina, fare il punto sull’agrumicoltura del principale Paese produttore di agrumi a livello mondiale. Il Prof. Deng, dopo aver descritto i punti di forza dell’agrumicoltura cinese ha messo in luce quelli che si configurano come rischi, legati soprattutto alla malattie emergenti ed ha evidenziato come potrebbero esserci anche possibilità di collaborazione con il nostro Paese che potrebbe esportare produzioni di elevata qualità. Il Prof. Deng ha concluso formulando l’auspicio che la collaborazione già avviata con l’Italia nel corso degli ultimi anni possa proseguire ed ulteriormente svilupparsi.
Nel panorama della ricerca in Sicilia un importante contributo al settore dell’agrumicoltura è stato fornito anche dall’Università degli Studi di Palermo e dal Centro per il miglioramento genetico degli agrumi del CNR per molti anni diretto dal Prof. Crescimanno. Il prof. Paolo Inglese dell’Università di Palermo ha ripercorso le principali tappe dell’attività di ricerca svolta a Palermo evidenziandone il ruolo complementare ed al tempo stesso di collaborazione instauratosi tra i docenti di Palermo, Prof. Crescimanno e Prof. Calabrese in primis, il Prof. Damigella e gli altri docenti dell’Università di Catania. Una collaborazione che dura ancora oggi e che dà forza alle attività che vengono svolte nel territorio.
E’ toccato quindi al Dr. Salvatore D’Aquino dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, CNR ISPA, Sassari fare il punto sul post-raccolta per la qualità delle produzioni agrumicole, descrivendo le diverse tecniche utilizzabili per preservare la qualità intrinseca del prodotto in un approccio che deve però necessariamente muovere dal campo. Parimenti, il Dr. Paolo Rapisarda, Direttore del Centro di Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura, CREA si è soffermato sul ruolo delle tecnologie alimentari per la filiera agrumicola ed ha evidenziato il ruolo che l’Istituzione da lui diretta riveste per la valorizzazione dei tanti coprodotti della filiera agrumicola e come sia importante continuare a mantenere rapporti di stretta collaborazione tra tutti gli Enti che si occupano di ricerca in questo particolare settore.
E’ seguito un breve dibattito, durante il quale alcuni colleghi ed ex allievi dei Professori Continella e Tribulato hanno voluto manifestare il loro apprezzamento per le attività da loro svolte sottolineando anche il forte legame che essi hanno sempre avuto con il tessuto produttivo del territorio.
E’ stato quindi il Prof. Stefano La Malfa dell’Università di Catania a trarre le conclusioni. Egli ha sottolineato come la filiera agrumicola si presenti molto articolata e sia pertanto necessario avere un approccio specialistico per la sua gestione e per la valorizzazione delle eccellenze produttive; rivolgendosi ai numerosi studenti presenti il Prof. La Malfa ha formulato l’auspicio che essi possano fare tesoro delle conoscenze oggi disponibili nei diversi settori ma che nel contempo siano in grado di mantenere una visione di insieme ed un approccio di sistema.