Cambiare per sopravvivere. È la strategia adottata dalla Fritillaria delavayi, pianta che da migliaia di anni cresce sui pendii rocciosi delle montagne Hengduan, nel Sud-Ovest della Cina, e che sembra aver rinunciato alla sua bellezza per non rischiare di estinguersi a causa dell'uomo. Quest'erba perenne nasce, lascia che le sue foglie si formino e, arrivata al quinto anno d'età, genera un singolo fiore all'anno, ogni mese di giugno. Un fiore verde splendente, una meraviglia che rende la Fritillaria delavayi molto visibile agli occhi dei raccoglitori. Troppo, al punto che la pianta non sta più producendo fiori colorati e sta virando su petali color grigio o marrone, che si mimetizzano perfettamente nell'ambiente circostante.
Non è così raro che le specie vegetali o animali si evolvano per adattarsi e rafforzarsi rispetto al loro habitat. Di solito, però, lo fanno per sottrarsi ai predatori e ad altri pericoli naturali. In questo caso, la Fritillaria delavayi deve sfuggire all'essere umano. Il suo bulbo, infatti, viene utilizzato nella medicina tradizionale cinese da più di due millenni; negli ultimi anni, i prezzi del prodotto sono lievitati spingendone l'offerta e la raccolta a fini commerciali. Perciò la pianta si è rapidamente mimetizzata - abbinando le sue tinte a quelle delle rocce su cui cresce - soprattutto nelle zone in cui si concentrano le persone che strappano i suoi fiori.
Tale comportamento è stato analizzato dai ricercatori del Kunming Institute of Botany (che fa parte dell'Accademia cinese delle Scienze) in collaborazione con i colleghi del Center for Ecology and Conservation dell'Università di Exeter, nel Regno Unito. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, spiegano come sono riusciti a capire che il camuffamento della pianta non è stato indotto dalla presenza di erbivori - animali di cui non si è riscontrata traccia in quell'area - bensì dall'uomo. Grazie a interviste, misurazioni ed esperimenti condotti al computer, gli scienziati hanno dimostrato quanto tempo in più si impieghi per scovare le piante meglio mimetizzate e quanto, di conseguenza, queste abbiano maggiori possibilità di sopravvivenza.
da Repubblica.it, 23/11/2020