I molteplici ruoli svolti dall'Accademia dei Georgofili sono stati sempre dedicati ai tanti settori comunque legati all’agricoltura. Si può però parlare anche di un unico grande ruolo: quello di stimolare, raccogliere e discutere nuove conoscenze e idee, nonché formulare aggiornate sintesi da divulgare e offrire soprattutto all’attenzione di coloro ai quali spettano le valutazioni, le scelte e le decisioni.
Marco Tabarrini, già nel 1851 (Atti dei Georgofili, Vol. XXVII) sottolineava come la nostra Accademia si fosse impegnata a salvaguardare la sintesi di tutte le conoscenze, indicandola come "una bella caratteristica del sapere italico", capace di far discendere dall'insieme delle varie scienze una "verità intelleggibile". Tabarrini scriveva: "Questo accordo di studi diversi, coordinati al fine supremo della pubblica utilità che è l'antica divisa della nostra Accademia, credo che sia uno dei suoi vanti più nobili".
Non siamo capaci di indovinare quale sarà il futuro. Non sappiamo, ad esempio, se e quando la Scienza insegnerà all'Industria come produrre cibi sintetici per sostituire quelli che tutt'ora ci fornisce soltanto l'agricoltura. Siamo però in grado di prevedere che le produzioni alimentari primarie fra poche decine di anni saranno insufficienti a soddisfare le crescenti esigenze di una popolazione mondiale che continua ad aumentare rapidamente. Non siamo in grado neppure di immaginare le grandi cose che la Scienza presto scoprirà, dal mondo dell'infinitamente piccolo a quello dell’infinitamente grande. Sappiamo solo che le nuove acquisizioni continueranno a crescere a ritmi esponenziali.
Condizionati dal conseguente diffondersi della perniciosa convinzione che “niente possa o debba più essere come prima”, non riusciamo a consolidare quelle certezze sulle quali basare una serena costruzione del futuro. Anche l'uomo, che nel mondo animale eccelle per capacità di adattamento, incontra difficoltà.
I Georgofili hanno maggiori motivi di preoccuparsi perché conoscono meglio il declino subito negli ultimi decenni dall'agricoltura, che è stata culla e poi sempre caposaldo e rifugio sicuro della umanità e della civiltà. L'Accademia ha evidenziato l'insostenibile situazione, l'ulteriore continuo deterioramento e i rischi che sta correndo il settore primario nel nostro Paese. Non è possibile che nessuno si accorga che va immiserendosi un'attività del tutto essenziale per la nostra stessa sopravvivenza e che viene sempre più riconosciuta nei Summit mondiali come indispensabile per la futura soluzione di grandi problemi planetari.
Non siamo né pochi né soli. Non lasciamoci condizionare dall'ansia, ma facciamoci guidare dalla ragione. La transizione verso la globalizzazione richiederà tempi lunghi. Stiamo vivendone solo una fase iniziale, ma occorreranno generazioni per seguirne il travaglio. Intanto, dobbiamo preparaci nella consapevolezza dei nostri limiti, ma anche delle nostre possibilità.
Siamo fortemente convinti della necessità di aprire la mente e continuare a ragionare sui nuovi e più vasti orizzonti che vanno schiudendosi, per un futuro libero da vecchie dottrine dogmatiche e ideologie preconcette. Accanto ai valori apprezzati e tramandati dalle esperienze del passato stiamo percependone altri nuovi, in qualità di cittadini del mondo e in una diversa luce che ci porterà a dover condividere il destino dell’intera umanità. Qui deve collocarsi la visione del futuro di un’Accademia, anche antica come quella dei Georgofili.
In questa transizione, tutti dovranno dimostrarsi capaci di adeguarsi. Disponiamo di una preziosa miniera umana di potenzialità culturali e creative che, usando un neologismo moderno, ho chiamato nostro patrimonio sociale. Questa è la base più importante per rinnovarci e affermarci nel prossimo mondo globale, ormai irreversibile, che avrà anche il compito di far riscoprire il plurimo ruolo primario dell’agricoltura.
Testo tratto dalla relazione e dalle considerazioni conclusive di Franco Scaramuzzi all'Assemblea Generale dei Georgofili svoltasi il 17 dicembre 2013.
Gli Atti dell'Assemblea sono già pubblicati e gratuitamente disponibili sul sito www.georgofili.it