Arriva dall'Università della Calabria la prima risposta scientifica al duro colpo inferto al "Made in Italy" dalle 15 tavole illustrate con cui a fine gennaio il New York Times ha spiegato agli americani come tanto di quell'olio extravergine di oliva, orgoglio tricolore, sia in realtà risultato di vergognose e scorrette sofisticazioni. Olio spacciato per italiano e invece importato da Spagna, Grecia, Tunisia, Marocco, per essere manipolato, miscelato, reimbottigliato e immesso sul mercato in modo fraudolento.
Ebbene, i ricercatori Giuseppina De Luca e Loredana Maiuolo, assieme al direttore del dipartimento di Chimica dell'ateneo di Arcavacata, Giovanni Sindona, hanno perfezionato una tecnica già in uso, basata sulla metolodogia della risonanza magnetica, che consentirebbe di stabilire, con precisione assoluta, la freschezza dell'olio d'oliva, oltre a tracciarne l'origine senza ombra di dubbio. Il brevetto, già autorizzato dall'Università, sarà depositato la prossima settimana e si annuncia come una novità assoluta nel panorama delle attività e delle iniziative finalizzate ad assicurare la migliore qualità di prodotti, come appunto l'olio d'oliva, che hanno un larghissimo uso quotidiano.
Da Repubblica.it. 6/02/2014