Le millenarie civiltà dell’Italia e della Cina hanno legami da epoche remote lungo la “Via della Seta” e i racconti di viaggiatori e mercanti fin dal Medioevo sono fonti fondamentali per la conoscenza storica dello spazio euroasiatico e della Cina in particolare. Inoltre la tradizione di cartografi italiani – dal Mappamondo di Fra Mauro, al Planisfero di Matteo Ricci e alle carte del Tibet di Ippolito Desideri – costituisce una fonte fondamentale per la rappresentazione storica dello spazio geografico della Cina.
L’Accademia dei Georgofili e l’Osservatorio Ximeniano conservano nelle proprie Biblioteche storiche preziosi volumi tra XVIII e XIX secolo che offrono ampie descrizioni dei territori, degli usi e dei costumi di quelle terre lontane ma percorse da secoli lungo la “Via della Seta”. Particolare attenzione era rivolta dai Georgofili alle coltivazioni praticate, alle tecniche e ai saperi agricoli. Attraverso questi scambi di notizie è possibile rinnovare il contributo della storia per l’incontro di civiltà.
L’esposizione sarà inoltre arricchita da tavole realizzate dagli allievi del Corso di Laurea Magistrale di Architettura del Paesaggio dell’Università di Firenze.