"Le famiglie italiane riscoprono il miele. complici la maggiore attenzione alla salute in un'epoca di emergenza sanitaria e la piu' lunga permanenza tra le mura di casa, le vendite di questo prodotto hanno registrato nei primi 9 mesi del 2020 una crescita del 13% in volume. Le famiglie con giovani e giovanissimi sono alla base di questo incremento", rende noto un’indagine dell'Ismea (Istituto Servizi Mercato Agricolo e Alimentare).
Tuttavia, “lo scorso anno circa il 60% di prodotto disponibile è stato di provenienza estera, a fronte di una produzione nazionale in forte ridimensionamento". Si tratta di un livello molto al di sotto della capacita' produttiva nazionale, che conta oltre un milione e 600 mila alveari.
Poiché sugli scaffali dei supermercati italiani più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall'estero, è importante verificare con attenzione l'etichetta per non cadere nell'inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani. Occorre verificarne con attenzione l'origine oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, consiglia la Coldiretti.
La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale, mentre nel caso in cui il miele provenga da più paesi dell'unione europea, l'etichetta deve riportare l'indicazione 'miscela di mieli originari della CE'; se invece proviene da paesi extracomunitari deve esserci la scritta 'miscela di mieli non originari della CE', mentre se si tratta di un mix va scritto 'miscela di mieli originari e non originari della CE'.
Da Notiziario Agrapress, 2/12/2020