"Non possiamo tollerare che la denominazione protetta 'prosecco', una delle più emblematiche a livello Ue, diventi oggetto di imitazioni e abusi proprio nell'Unione europea", afferma Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo, in una lettera inviata al commissario all'agricoltura Ue, Janusz Wojciechowski, dopo l'avvio da parte delle autorità croate, della procedura di riconoscimento della menzione tradizionale 'prosěk'.
"Di fronte alla richiesta di tutela di una menzione, prosěk, che altro non è se non la traduzione in lingua slovena del nome 'prosecco', bisogna ricordare che il regolamento Ue sull'organizzazione comune dei mercati agricoli stabilisce che le denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette devono essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione, anche quando il nome protetto viene tradotto in un'altra lingua", sottolinea De Castro, che aggiunge: "senza contare che, al momento della sua adesione all'Ue, la Croazia non aveva chiesto la protezione della denominazione 'prosěk', consapevole del fatto che fosse in conflitto con la tutela riservata al nostro prosecco".
"Un'approvazione da parte della commissione di questa richiesta, che dovrà comunque superare in seconda battuta anche lo scrutinio degli stati membri, potrebbe far passare il messaggio pericoloso che la protezione di dop e igp nell'Ue possa essere facilmente aggirata tramite altri schemi, come le menzioni tradizionali, e indebolire la posizione dell'Ue nel quadro di negoziati commerciali con paesi terzi, tra cui quelli in corso con Australia, Nuova Zelanda e Cile, che già si oppongono alla protezione completa del 'prosecco'", evidenzia De Castro.
da: Notiziario Agrapress, 1/7/2021