Scoperti tre casi di Xylella su olivo in Francia a Mentone e Cap d'Antibes ed è subito massima attenzione per il comparto olivicolo del ponente ligure che ad oggi risulta territorio indenne dal contagio, mentre le autorità francesi che temono per la loro olivicoltura. Le piante infette, due a Mentone e l'altra ad Antibes, sono ai confini dell'area in cui il batterio è già presente dal 2015. A preoccupare di più le autorità francesi è il caso di Mentone, perché la sottospecie di Xylella fastidiosa rilevata è la stessa della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia.
Sotto accusa anche in questo caso è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto, poiché anche il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto con molta probabilità nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam. Fino ad oggi tutti i controlli del servizio fitosanitario regionale sono risultati negativi e non si parla di pericolo di contagio per le piante liguri, risparmiate dall’infezione da Xylella Fastidiosa.
La Xylella era già stata individuata in Francia sin dal 2015 ma mai sulle piante di olivo. Ad oggi, esso è presente in Corsica e in 19 comuni nei dipartimenti meridionali del Var e delle Alpi-Marittime. Ciò nonostante, finora nessun olivo era stato attaccato: il batterio aveva colpito altre specie vegetali. In particolare, le autorità francesi hanno spiegato che “il caso di Mentone è legato allo stesso batterio presente in Italia”.
Secondo il protocollo francese che si applica nei casi del genere i tre olivi di età compresa tra i 200 e i 250 anni sono stati abbattuti nelle città di Antibes e Mentone, nel sud della Francia. Essi sono stati fatti a pezzi e portati in un inceneritore. Anche le foglie e i residui dei rami rimasti sul posto sono stati raccolti e bruciati.
Franck Roturier, direttore dei parchi e degli spazi verdi di Mentone ha inoltre lanciato un appello ai cittadini, affinché non importino con leggerezza dei vegetali: “È come giocare alla roulette russa”.
da Terra e Vita, 12/9/2019