“La terra salvata dagli alberi” esce ai primi di luglio dell’anno 2020 per i tipi di Elliot Edizioni. E c’è tanto da dire su questo nuovo libro; intanto, che si farà ricordare a lungo dai lettori pur senza affliggerli per smisurate dimensioni. Buono per l’ombrellone, o da rileggere nell’inverno che verrà. Per comprendere i giganti verdi della terra, per apprezzare finalmente appieno i loro superpoteri.
Ma di cosa si tratta? Un saggio, un manifesto ecologico, una professione d’amore. Non importa, scegliete voi, agli autori basta che si parli degli alberi, e che lo si faccia con passione, che si lancino ovunque appelli in loro favore. Che si ascoltino querce, tigli e aceri, alleati dell’uomo e allo stesso tempo alla sua mercé. Un patrimonio verde inestimabile, in pericolo, da proteggere e migliorare, portatore di salute, sicurezza e benefici economici per il pianeta tutto.
L’apparente strano connubio tra un professore d’arboricoltura, Francesco Ferrini, e uno scrittore di thriller, green thriller per la precisione, (La compagnia delle piante – La cura degli alberi- Il movimento delle foglie), entrambi comunque da sempre appassionati di natura e parchi di città, ha portato alla stesura di un testo agile, pieno di spunti di riflessione. “La terra salvata dagli alberi” parte dalla comparsa di abbozzi di alberi in epoca preistorica, ben prima dell’apparizione dei primi ominidi, e dell’evoluzione delle varie specie sino ad arrivare a quelle che conosciamo oggi. Degli alberi più vecchi esistenti oggi sul pianeta, di quelli che vengono definiti esemplari monumentali, e non sempre basandosi sulle dimensioni. Degli alberi nella storia dell’uomo e in tutte le espressioni conosciute dell’arte, in un viaggio affascinante attraverso il tempo.
Insegna le prime nozioni su come riconoscere le varie specie, su come accostarsi a loro, con rispetto, senza fretta. Chi sono i cercatori d’alberi, cosa fanno i moderni tree climber. Come piantare querce & co, quali specie privilegiare, caso per caso.
Poi il libro arriva al dunque, e si mette a parlarci con il cuore in mano del perché noi non possiamo fare a meno degli alberi, di come siamo legati a doppio filo, noi e loro, in questo momento drammatico per il pianeta, prima che si oltrepassi il limite del non ritorno. Gli alberi combattono il cambiamento climatico, il dilavamento dei suoli e così la carestia e le migrazioni, gli alberi producono ossigeno e catturano anidride carbonica e le polveri sottili. Aumentano il valore delle proprietà dove vengono lasciati crescere nelle loro forme naturali, senza essere storpiati da orrende capitozzature.
Capaci di bonificare interi quartieri, di migliorare la socialità, la salute fisica e mentale di singoli individui e comunità. E tanto altro ancora. Un libro da non perdere: per chi ancora non conosce gli alberi, ma che piacerà certamente anche agli addetti ai lavori.
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da Economia & Finanza Verde, 9/7/2020