“La storia di ciò che mangiamo” è una storia ricca di aneddoti, di fatti curiosi, di notizie a volte bizzarre che aiuta a comprendere l’evolversi delle abitudini alimentari, la comparsa dei miti e dei pregiudizi, l’importanza della ricerca scientifica.
Fino al 1700 nessuno voleva mangiare le patate, sebbene la fame fosse endemica. Oggi i consumi di patate hanno raggiunto delle cifre iperboliche e non possiamo più farne a meno. Anche la coca-cola, i surgelati e la scatoletta di carne hanno un passato che merita essere conosciuto. La storia dei cibi mette in luce anche episodi terrificanti, come il dramma degli schiavi costretti alla raccolta della canna da zucchero (fino alla scoperta del saccarosio nelle barbabietole). Risulta anche curioso sapere qual è l’origine dei nomi che hanno determinate preparazioni culinarie: la cotoletta milanese, i vol-au vent, la torta Sacher, le pesche Melba... Un volume approfondito, rigoroso dal punto di vista scientifico e al tempo divertente, in cui l’autore, con precise documentazioni, narra episodi, esperienze, fatti storici e di cronaca, che hanno creato e rivoluzionato le abitudini alimentari del passato e del presente, aiutandoci a conoscere meglio ciò che mangiamo.
Il volume è di Renzo Pellati, specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Igiene, autore di numerose pubblicazioni in campo scientifico e divulgativo. Ha ottenuto importanti riconoscimenti tra i quali il Premio Europa, patrocinato dall’OMS e il Premio Glaxo (CEE) per attività di divulgazione scientifica.