In occasione del convegno mondiale celebrativo dei 100 anni dell’International Union of Soil Sciences che si è tenuto a Firenze dal 19 al 21 Maggio 2024 è stato presentato il libro “Soil Science in Italy: 1861 to 2024” curato da Carmelo Dazzi, Anna Benedetti, Giuseppe Corti, Edoardo A.C. Costantini e pubblicato da Springer, Dordrechht, 2024.
Il volume, dopo le presentazioni dei Presidenti dell’Accademia dei Georgofili e dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, è diviso in quattro parti: la prima è dedicata all’evoluzione della scienza del suolo in Italia, la seconda all’evoluzione della scienza del suolo nelle 20 regioni italiane, la terza è dedicata alle Istituzioni scientifiche e la quarta alle società scientifiche che rappresentano il suolo.
La prima parte è costituita dai seguenti sette capitoli ciascuno scritti a più mani sotto la guida di un coordinatore:
1) La scienza del suolo in Italia: dall’Unità d’Italia alla fondazione dell’International Soil Science Societies (1961-1924).
2) Il contributo italiano alla fondazione dell’International Soil Science Societies.
3) La scienza del suolo in Italia nel periodo 1920-1950.
4) 1950-1980: Dalla fondazione della Società Italiana della Scienza del Suolo alla consapevolezza del suolo quale risorsa primaria.
5) Dal 1980 al 2000: Gli anni d’oro della scienza del suolo italiana.
6) La scienza del suolo in Italia dal 2000 al 2024.
7) Il futuro della scienza del suolo in Italia.
In ciascuno dei capitoli, oltre all’illustrazione dei progressi scientifici, vengono tratteggiati i profili dei protagonisti dai pionieri a coloro che hanno portato avanti la loro eredità.
La seconda parte del volume è dedicata allo sviluppo della scienza del suolo negli anni nelle 20 regioni che compongono il panorama amministrativo del paese. Dai singoli capitoli si evince come la storia della scienza del suolo è stata molto diversa da regione in regione. Oltre alle regioni in cui la scienza del suolo si è affermata evolvendosi con produzioni di notevole valore scientifico, vi sono altre regioni dove la scienza si è sviluppata in ritardo e quindi la produzione ha sofferto molto. Tuttavia, le varie regioni italiane condividono il rammarico che, nonostante gli sforzi compiuti in passato, non esiste ancora un servizio nazionale del suolo o un forte coordinamento che possa fungere da catalizzatore per lo studio della gestione e conservazione del suolo.
Completano il volume un capitolo dedicato alle Istituzioni di ricerca nazionali quali il CREA, il CNR, l’ISPRA e l’ENEA ma anche a quelle internazionali che operano in Italia come il JRC, il CHIEAM e la FAO e un capitolo dedicato alle società scientifiche quali la SISS, la SICA e la SIPe.
Oltre 200 studiosi di varie Università, Organizzazioni Scientifiche, Istituzioni nazionali e regionali hanno dato un contributo sostanziale a questo volume.