Dopo molte polemiche e un iter che, almeno dal punto di vista istituzionale, è stato accelerato per la concessione della sede legislativa alle Commissioni agricoltura sia al Senato sia alla Camera dei Deputati, la legge Mongiello è stata approvata il 19 dicembre scorso in via definitiva. Il provvedimento che ha per titolo: “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini” è stato salutato con favore dalla maggioranza delle associazioni agricole ed agroalimentari: Unaprol, Cno, Alleanza cooperative, Cia e Coldiretti. Unica nota dissonante quella di Confagricoltura: “Temiamo fortemente un appesantimento burocratico ed economico a carico delle imprese. Senza contare il peso del nuovo impianto sanzionatorio che, pur essendo giustamente dissuasivo rispetto ai possibili comportamenti illeciti, avrebbe dovuto attutito.”
I principali contenuti della legge sono i seguenti: modalità per l’indicazione nell’ETICHETTATURA DELL’ORIGINE degli oli di oliva vergini con riferimento alla dimensione dei caratteri da utilizzare, alla loro visibilità e leggibilità; modalità operative alle quali gli ASSAGGIATORI dovranno attenersi per esprimere le verifiche delle qualità organolettiche degli oli d’oliva vergini; indicazioni dettagliate sulle PRATICHE COMMERCIALI che devono essere ritenute INGANNEVOLI, come l’uso di informazioni che evocano zone di origine non corrispondenti a quelle effettive; disciplina dell’uso dei MARCHI D’IMPRESA, stabilendo sanzioni nelle ipotesi di reato; viene fissato il TERMINE DI CONSERVAZIONE del prodotto; vengono riviste le MODALITA’ DI PROPOSIZIONE NEI PUBBLICI ESERCIZI (divieto di proporre olio di oliva vergine in contenitori privi di un dispositivo di chiusura o senza indicazioni in etichetta dell’origine; sono precisati i POTERI DELL’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA e del mercato; sono stabilite precise norme per EVITARE FRODI connesse al regime agevolato di importazioni dall’esterno della Ue; viene prevista RESPONSABILITA’ amministrativa degli enti della filiera; rafforzamento di ISTITUTI PROCESSUALI ed investigativi; obbligo per tutti i produttori di aggiornare il FASCICOLO AZIENDALE.
Ora la parola spetta a Bruxelles. Infatti la legge interessa un settore su cui il legislatore comunitario è già intervenuto, e più volte, così, in base ai trattati, occorre un nullaosta da parte di Bruxelles che dovrà tenere conto delle eventuali osservazioni che perverranno da paesi membri dell'Ue. La notifica alla Commissione è stata effettuata il 21 novembre scorso e Bruxelles ha tre mesi di tempo per far pervenire eventuali contestazioni. Se ne deduce quindi che la legge non sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, e quindi non sarà in vigore, almeno fino al 22 febbraio 2013.
Da: Agrapress del 19/12/12 e Teatro Naturale del 5/01/13