Si chiama "urban farming" e muove ogni anno un giro d'affari di oltre un miliardo di euro, coinvolgendo attivamente oltre 4,5 milioni di italiani. Lo rileva la Cia - Confederazione italiana agricoltori, che parla di un trend sempre più diffuso di chi sceglie di portare un po' di campagna in città, ricavando un orticello dove si può. Si va dai giardini in cui zucchine, lattuga e peperoni prendono il posto di rose e gelsomini ai balconi in cui i pomodori sostituiscono gerani e margherite, fino alle iniziative pubbliche in cui i comuni mettono a disposizione terreni incolti per farne veri e propri orti cittadini. I nuovi "farmer" urbani - spiega la Cia - sono una comunità variegata che cresce di anno in anno: oggi, infatti, il "fai da te" agricolo incuriosisce e attira due famiglie su dieci. C'è chi lo fa per necessità, per tamponare così alle conseguenze della crisi; ma sempre più spesso si tratta semplicemente di appassionati del mangiar sano e dell'aria aperta, "contadini per caso" che dopo il lavoro si cambiano d'abito e imbracciano zappa e rastrello. D'altra parte - ricorda la Cia - coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante sul terrazzo e in giardino, secondo uno studio dell'Università di Uppsala in Svezia pubblicato sul British Medical Journal, allunga la vita soprattutto nelle persone di mezza età. Quello degli orti urbani, insomma, è un fenomeno in costante espansione, non più etichettabile solo come una moda passeggera ispirata dagli orti "vip" di first lady o di attrici di Hollywood.
Fonte: www.agi.it
Foto: ambienteambienti.com