La Malvacea, Alcea rosea L., originaria dell’Anatolia, ormai naturalizzata nel bacino del Mediterraneo, nota come Malvone o Altea, in Sicilia cresce anche in condizioni estreme, lungo i bordi delle strade e in luoghi aridi. Alcune varietà ornamentali sono coltivate, per i vistosi fiori ascellari, il cui colore va dal bianco, al rosa, al rosso (Fig.1). la fioritura avviene nell’anno successivo al germogliamento e le Api visitano i fiori per il nettare e il polline. La pianta attrae anche numerose specie di insetti dannosi al Cotone, un tempo coltivato nell’Isola, e ad altre malvacee spontanee e ornamentali quali Malva spp. e Hybiscus. Frequenti sono il Rincote Eterottero Pentatomide Nezara viridula (L.), e l’Afide del cotone Aphis gossypii Glov. Diffuso è anche il Lepidottero Gelechiidae Pectinophora gossypiella (Saunders) che, fino al secolo scorso, era considerato il fitofago chiave della coltura di cotone introdotta in Sicilia dagli Arabi. Da alcuni anni, sull’Etna, dove l’Altea, cresce spontanea fino ai 1.000 m s.l.m.m., ricorrenti sono le i danni ai semi e le erosioni fogliari causate dall’attività riproduttiva e trofica del Coleottero Apionide Rhopalapion longirostre (Olivier, 1807). La specie è stata segnalata in quasi tutta Italia ed Europa, nonché in Turchia fino all’Afghanistan, in Algeria, ed è stata introdotta in Canada e negli U.S.A. In Sicilia la prima segnalazione risale al 2004 sul versante nord dell’Etna e dopo un decennio, l’Apionide è stato riscontrato sul versante sud del vulcano solo intorno a quota 700 m s.l.m.m..
Gli adulti dell’Apionide, di colore marrone, presentano uno spiccato dimorfismo sessuale: le femmine hanno il corpo lungo in media 6 mm, metà dei quali di pertinenza del capo allungato a formare un caratteristico rostro. I maschi sono lunghi mediamente 4,5 mm e il loro rostro misura in media 1,4 mm. All’apice del rostro è presente l’apparato boccale masticatore che le femmine utilizzano sia per alimentarsi delle foglie che per scavare i pozzetti di ovideposizione nelle capsule del Malvone, in via di formazione; ciascuna delle quali porta 32 semi, che dal 20 al 70% vengono danneggiati. Le femmine, trascorrono l’inverno in ripari vari e, a partire dal mese di giugno, iniziano a ovideporre nei semi appena formati; lo sviluppo larvale si completa in circa un mese a spese di un singolo seme entro il quale impupano. Gli adulti, sfarfallano quasi contemporaneamente, dopo circa un mese, da caratteristici fori circolari. Considerato l’elevato numero di fiori e di semi prodotti dal Malvone il curculionide non è attualmente da considerare dannoso, tuttavia, trattandosi di una specie esotica di recente introduzione, è opportuno acquisire ulteriori elementi sulla sua diffusione e sulla biologia ed etologia.
Foto di apertura: Adulti dell’Apionide Rhopalapion longirostre sui semi di Alcea