L’allarme per il rincaro dei generi alimentari ha spinto il G20 a convocare per il prossimo 16 ottobre a Roma una riunione di emergenza del “Forum di risposta rapida”, organismo creato lo scorso anno per prevenire crisi alimentari nel mondo. L’iniziativa è stata presa dalla Francia, attualmente alla presidenza del gruppo, dopo consultazioni con la FAO, in risposta ai continui rialzi di prezzo dei prodotti agricoli, in particolare mais e semi di soia, che di recente hanno aggiornato il record storico.
L’annuncio è arrivato dopo che già la Commissione Europea aveva segnalato un’importante svolta: Bruxelles si è dichiarata pronta a limitare l’impiego di biocarburanti derivati da prodotti destinati anche all’alimentazione umana. Questi dovranno soddisfare al massimo la metà degli obblighi previsti per il 2020, quando i Paesi Ue dovranno miscelare il 10% di biofuel alla benzina e al diesel.
Il cambio di orientamento è stato ufficializzato da un comunicato congiunto dei Commissari per il Clima e per l’Energia: “Per il dopo 2020 il messaggio della Commissione è che abbiamo una chiara preferenza per i biofuel derivati da prodotti non alimentari, come i rifiuti o gli scarti agricoli”. I biocombustibili di seconda generazione, insomma, che come sottolineano i due commissari “non sono in competizione col cibo né richiedono terreni addizionali” ma che, all’attuale stadio delle tecnologie, sono comunque molto costosi da produrre.
Da Il Sole 24 ore – 18 settembre 2012 (articolo di Sissi Bellomo)
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