I primi funghi, apparsi sulla terra circa ottocento milioni di anni fa, sono divenuti estremamente abbondanti con una grandissima diversità che oggi è stimata in circa tre milioni di specie delle quali solo poco più di centomila circa sono state descritte, ma non manca chi pensa che il numero delle specie di funghi esistenti sulla terra possa essere cinquanta volte maggiore. I funghi sono stati a lungo utilizzati come alimento da animali e dall’uomo e come medicinali da quest’ultimo. I funghi hanno un alto contenuto proteico (fino al 44,93%), polisaccaridi, vitamine, fibre, minerali, oligoelementi con un basso livello calorico non hanno colesterolo ma sono ricchi di molecole bioattive in gran parte ancora da identificare e studiare. I funghi offrono significativi benefici vitali per la salute, tra cui antiossidanti, attività ipocolesterolemizzanti, antinfiammatorie, protezione del fegato, nonché proprietà antidiabetiche, antivirali e antimicrobiche. Una conoscenza delle proprietà salutari dei funghi è tutt’altro che completa e oggi si sta vedendo una loro azione di regolazione sul microbiota intestinale, il troppo spesso “organo dimenticato”, e dove i funghi svolgono azioni non ancora pienamente sfruttate e dovute alla chitina, emicellulosa, β e α-glucani, mannani, xilani e galattani che hanno un’attività di tipo prebiotica stimolando la crescita del microbiota intestinale e portando benefici per la salute all'ospite.
Il microbiota intestinale umano contiene più di dieci trilioni di microrganismi, con circa mille specie di batteri noti e oltre tre milioni di geni, centocinquanta volte più dei geni dell’uomo. Il normale microbiota intestinale umano comprende due phyla principali, Bacteroidetes e Firmicutes, e aiuta a digerire gli alimenti che non possono essere elaborati dagli enzimi dello stomaco e dell'intestino, svolgendo anche un ruolo nel sistema immunitario, eseguendo un effetto barriera, proteggendo l'intestino dalle sostanze nocive e controllandone l'assunzione attraverso la mucosa. Il microbiota produce alcune vitamine (B e K) e un microbiota intestinale stabile e sano riduce il rischio di numerose malattie. Il legame tra dieta, microbiota intestinale e salute è stato dimostrato in modelli animali e con osservazioni cliniche sull’uomo. Il microbiota può essere attivato a favore della salute dell'ospite dai probiotici (microrganismi stimolano il microbiota), prebiotici (alimenti ricchi di oligosaccaridi o polisaccaridi) e simbiotici (una combinazione di probiotici e prebiotici) e la ricerca sui prebiotici è di vitale importanza nello studio dei benefici per la salute del microbiota intestinale. I prebiotici contribuiscono alla digestione e utilizzazione di nutrienti e alla regolazione dell'energia alimentare, svolgendo un ruolo nella salute dell’apparato digerente intervenendo sulla sua fisiologia, sviluppo degli organi e loro invecchiamento e con importanti influenze sul sistema immunitario locale e di riflesso generale. Esistono molti prebiotici, molecole o composti organici non digeribili, capaci di stimolare selettivamente la crescita e o l'attività di uno o di un numero limitato di batteri benefici del microbiota digestivo.
Attività prebiotica sono svolte da alcune alghe, vegetali diversi e dai funghi che hanno il vantaggio di una facile disponibilità e di essere stati ampiamente studiati. I funghi contengono infatti polisaccaridi attivi e composti fenolici con azione prebiotica che agiscono come agenti immunomodulatori attivando il microbiota intestinale con diversi meccanismi (Muthukumaran Jayachandran, Jianbo Xiao, Baojun Xu1 - A Critical Review on Health Promoting Benefits of Edible Mushrooms through Gut Microbiota - Int J Mol Sci. Sep., 18 (9), 1934, 2017). Prebiotici contenuti nei funghi sono i già citati polisaccaridi che hanno dimostrato un ruolo vitale nell'immunoregolazione della polmonite pneumococcica, dell'aterosclerosi e delle attività antitumorali (Singdevsachan S.K., Mishra P.A.J., Baliyarsingh B., Tayung K., Thatoi H. - Mushroom polysaccharides as potential prebiotics with their antitumor and immunomodulating properties: A review - Bioact. Carbohydr. Diet. Fibre., 7, 1 – 14, 2015). Ovviamente un’azione dei funghi sul microbiota digestivo non si ha con una singola od occasionale loro assunzione, ma soltanto con una loro costante presenza nella dieta.