Giornata di Studio on line: "L'acqua da risorsa a calamità"

Gli  effetti  dei  cambiamenti climatici sono  tangibili. È documentato l’aumento con  cui accadono eventi  piovosi  di  forte  intensità e, di  conseguenza, i fenomeni erosivi.  Piogge concentrate in  un  breve  periodo aggrediscono  la  superficie  del  terreno  e  producono effetti talvolta eclatanti. Le anomalie del regime pluviometrico e la gestione non sempre corretta del territorio mettono  a  rischio  il  suolo  e l’erosione,  che rimane  il  principale  aspetto  della degradazione del suolo stesso ,supera mediamente di 30 volte il tasso di sostenibilità (erosione tollerabile). Il non corretto uso del suolo non è solo legato alle attività agricole, ma anche e soprattutto alle attività extra agricole. Pochissimi studi (Italiani, ma anche Europei) stimano il danno economico causato dalla perdita di una risorsa non rinnovabile come il suolo. A fronte di eventi catastrofici causati da eccessi idrici,aumentano anche frequenza e durata dei periodi di siccità, mettendo a rischio la salute degli eco-sistemi agricoli e forestali. È altrettanto  evidente  che  i  cambiamenti  climatici  e l’intensificazione della pressione antropica  hanno ridotto  la capacità dei  suoli di trattenere l’acqua a seguito alla rilevante diminuzione  della sostanza  organica che  si  è  verificata  ricorrendo  ad agro-tecniche  non sostenibili. Si  impone,  quindi,  una  pianificazione dell’uso del territorio, partendo  dalla  completa conoscenza  dei  tipi  di  suolo.  Gli  impatti ambientali  variano  da  suolo  a  suolo,  in  funzione dell’uso e della gestione. In particolare, l’attività agricola determina fortemente i processi idrologici  e  i  rapporti  acqua-suolo:  il  ricorso  alle  pratiche agricole  sostenibili non  è  più procrastinabile. Nell’immediato vi  è la  necessità di attuare un  Piano  quadro  nazionale finalizzato, sia a recuperare e accumulare l’acqua piovana, attraverso la creazione di serbatoi e  vasche di  espansione,  sia  a  incrementare  la raccolta dell’acqua non trattenuta dal suolo (drenaggio, ruscellamento) con la realizzazione di piccoli e medi bacini di raccolta, nonché il ripristino  della  funzionalità dei numerosi “laghetti”già esistenti,  anche  con  funzione  di laminazione delle piene. Allo stesso tempo sono da favorire tutte quelle strategie di gestione delle risorse idriche e del suolo che possono favorire il risparmio idrico e la tutela delle acque disponibili.


PROGRAMMA  15 dicembre.pdf


La partecipazione potrà avvenire solo dietro compilazione del form: https://forms.gle/grLUGotBoNB61Sf68
entro lunedì 14 dicembre 2020