Una nuova banca dati della FAO, pubblicata il 17 marzo 2014, raccoglie in un unico database centralizzato, informazioni sulla copertura del suolo in precedenza disperse e non armonizzate, segnando un notevole miglioramento delle informazioni relative alle caratteristiche fisiche della superficie terrestre.
Fino ad oggi, una delle principali difficoltà per ottenere una buona visione globale della copertura del suolo - ad esempio quanta terra è coperta da campi coltivati, quanta da alberi e foreste, quanti suoli non sono coltivati, ecc. - era il fatto che l'identificazione, la misurazione e la registrazione dei dati erano fatti dai vari paesi e dalle varie organizzazioni in modi diversi.
Per il nuovo database "Global Land Cover SHARE" della FAO invece, i dati estratti da più fonti e partner sono stati controllati e armonizzati usando definizioni e norme accettate a livello internazionale, risultando in una miniera di informazioni consolidate raccolte a livello nazionale che abbracciano l'intero pianeta.
Tra le applicazioni del nuovo database vi sono il monitoraggio delle tendenze di copertura del suolo a livello mondiale, la valutazione dell'idoneità dei terreni a seconda dei vari usi e dell'impatto del cambiamento climatico sulla produzione alimentare, e la pianificazione territoriale. Decisiva una gestione sostenibile dei terreni.
"Una buona comprensione della copertura del suolo del nostro pianeta è essenziale per promuovere una gestione sostenibile delle risorse del territorio - per esempio una produzione agricola in grado di nutrire una popolazione in crescita - che faccia un uso efficiente delle risorse naturali sempre più scarse e salvaguardi l'ambiente", ha dichiarato John Latham, della Divisione FAO Territorio e Risorse idriche.
"Questo aggiornamento per la nostra comprensione della copertura del suolo della Terra arriva in un momento cruciale", ha aggiunto. "Sarà uno strumento prezioso per valutare la sostenibilità dell'agricoltura, e per sostenere, basandosi sui fatti, uno sviluppo rurale sostenibile e politiche di uso del suolo che contribuiscano alla riduzione della povertà, consentendo sistemi agricoli e alimentari inclusivi ed efficienti e aumentando la resilienza dei mezzi di sussistenza. GLC- SHARE aiuterà anche a capire quanto i cambiamenti climatici e la variabilità del clima incidono sulle principali risorse naturali e sulla produzione di cibo".
L'aumento della popolazione mondiale e la crescente domanda di cibo pongono grandi sfide all'agricoltura, che negli anni a venire dovrà produrre più cibo usando meno risorse naturali e allo stesso tempo far fronte al cambiamento climatico. La FAO stima che la produzione alimentare mondiale dovrà aumentare del 60% entro il 2050, per la maggior parte in terreni già coltivati.
Fonte: www.aiol.it, 25/03/2014