Difendere l’agricoltura

  • 07 November 2012
“Difendere l’agricoltura” è il titolo della relazione svolta il 30 ottobre u.s. dal Prof. Franco Scaramuzzi all’Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti di Acireale (CT). In estrema sintesi, il titolo rispecchia i contenuti chiaramente volti a illustrare la situazione ed i pericolosi rischi in cui sembra avviato il settore primario a causa di fattori indipendenti e precedenti la generale crisi che si sta attraversando. Partendo dalla metà del secolo scorso, vengono segnalate alcune delle principali vicende e gli eccezionali cambiamenti che hanno modificato fortemente la nostra agricoltura, nonché le difficoltà che essa è tuttora costretta a subire per errate valutazioni della sua importanza, con conseguenti improvvidi atteggiamenti nei suoi confronti.
La crescente portata dei cambiamenti che stanno proiettandoci in un dinamico contesto del terzo millennio, ha sempre più bisogno di risolvere problemi riguardanti l’intero nostro pianeta. Le dimensioni delle nuove realtà non sono più affrontabili solo da singoli o da pochi paesi e si percepisce il graduale avanzare di una globalizzazione ormai avviata e irreversibile.
Non possiamo “crescere” senza i redditi delle attività produttive. Ciò vale per tutti i settori e quindi anche per l’agricoltura. Ma quest’ultima ormai da troppo tempo viene ingiustamente sottovalutata, quindi trascurata e, in gran parte, ridotta in condizioni non più sostenibili. Il relatore ha documentato una serie di fatti che, nell’insieme, costituiscono l’attuale confusa realtà e rendono difficile capire dove si andrà a finire, se nei confronti dell’agricoltura continueranno ad essere adottati criteri ed atteggiamenti che ne ostacolano l’attività e ne disincentivano l’impegno.

Il testo integrale della relazione è disponibile sul sito:  www.georgofili.it (http://www.georgofili.it/detail.asp?IDN=1249)


Fig: La popolazione italiana in attività (istogramma blu) continua a crescere, mentre il numero di lavoratori addetti all’agricoltura decresce (istogramma rosso). Dal 1950 tende rapidamente verso lo zero. Anche la superficie coltivata (istogramma verde), dopo anni di crescita, correlabile anche all’incremento della popolazione, ha cominciato a regredire dagli anni ’50 e a decrescere con il numero dei suoi lavoratori.