Si è svolta l’8 novembre 2024, nella splendida cornice della Sala Cinese della Reggia di Portici, la I Giornata Nazionale delle Brassiche, intitolata “GLI ORTAGGI DELLA SALUTE”. L’evento, promosso da Gemma Editco e Corriere Ortofrutticolo, è stato organizzato dall’agenzia Omnibus con il patrocinio del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Stefania De Pascale, consulente scientifica dell’evento, ha aperto la giornata con una relazione dal titolo “Le brassiche tra innovazione e sostenibilità, realtà e prospettive”. La famiglia delle Brassicaceae, composta da circa 3.700 specie distribuite in 338 generi, gioca un ruolo cruciale negli ecosistemi terrestri e nell’economia globale. Dal punto di vista economico e alimentare, le Brassicaceae forniscono oli, spezie, condimenti e ortaggi essenziali per la dieta umana. L’olio di colza, la senape, broccoli e cavoli sono solo alcuni esempi del loro contributo. Alcuni ortaggi, come la Rucola e il Cavolfiore della Piana del Sele, il Friariello di Napoli e la Cima di Rapa, sono oggetto di valorizzazione da parte di consorzi o comitati dedicati. Inoltre, specie come Arabidopsis thaliana sono fondamentali nella ricerca genetica, mentre altre sono utilizzate nella bioeconomia o nel settore ornamentale e paesaggistico. La sostenibilità, intesa come capacità di soddisfare i bisogni presenti senza compromettere quelli futuri, trova nelle Brassicaceae un valido alleato. La ricerca esplora applicazioni innovative per un’agricoltura sostenibile, utilizzando le loro caratteristiche uniche per il miglioramento della fertilità del suolo, la biofumigazione e la fitorimediazione legate alla presenza di composti bioattivi quali i glucosinolati. Nell’ambito dell’economia circolare, le Brassicaceae offrono esempi di valorizzazione degli scarti, come i panelli dei semi di colza utilizzati in mangimi animali o come fonte di proteine vegetali. L’innovazione tecnologica, attraverso tecniche come la cisgenesi e il genome editing (CRISPR-Cas9), gioca un ruolo chiave nel miglioramento genetico delle Brassicaceae, migliorando resa, qualità e resistenza alle malattie. Le Brassicaceae, per il loro elevato valore nutrizionale, sono impiegate in tecniche innovative di produzione e trasformazione alimentare, come la produzione di micro-ortaggi apprezzati dagli chef per arricchire di sapore e aromi i piatti, l’appertizzazione e la surgelazione, che riguardano un numero sempre crescente di nuove specie e varietà. I micro-ortaggi di Brassicaceae, per la rapidità del ciclo di crescita e le loro proprietà nutraceutiche, trovano applicazione anche nell’agricoltura spaziale. Le Brassicaceae rappresentano un esempio di come innovazione e sostenibilità possano convergere per affrontare le sfide del futuro, contribuendo alla sicurezza alimentare, alla tutela dell’ambiente e alla transizione verso un’agricoltura più sostenibile, ha concluso la De Pascale.
Dopo l’intervento tecnico-scientifico, si è svolta una tavola rotonda sul contributo delle case sementiere. I rappresentanti di Bayer Seminis, Enza Zaden, Bejo, Esasem, Sakata, HM Clause e TSI Italia hanno presentato le novità nel loro assortimento di varietà di brassiche e le strategie di miglioramento genetico. Tra le tematiche principali, spicca il riscaldamento globale, che ha portato allo sviluppo di varietà con maggiore tolleranza allo stress termico e con un ridotto o nullo fabbisogno di freddo. Giuseppina Costabile, dietologa e ricercatrice al Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università Federico II, ha approfondito i valori nutrizionali e salutistici delle brassiche, oggetto di studio per le loro potenzialità medicinali, grazie ai composti bioattivi benefici per la salute. Una porzione di broccolo (200 g) fornisce quasi l’intera dose giornaliera raccomandata di vitamina C, il 70% della dose di vitamina B9 e il 58% della dose di vitamina A. Questo ha portato a un’evoluzione nella percezione delle brassiche da parte dei consumatori, da alimenti umili a super-food di tendenza. Tra i loro riconosciuti benefici c’è la capacità di ridurre il rischio di cancro al colon, al retto, alla vescica e alla prostata. La mattinata si è conclusa con la partecipazione speciale dello chef stellato Paolo Gramaglia di Pompei, che ha illustrato le qualità gastronomiche di broccolo e cavolfiore e condotto uno show-cooking. Nel pomeriggio, si è svolta una tavola rotonda sul mercato interno e internazionale, preceduta da una relazione sul tema di Mario Schiano, analista di ISMEA per il settore ortofrutta. L’Italia è tra i primi cinque produttori mondiali di brassiche appartenente alla specie Brassica oleracea L., che include cavolfiore, broccoli, cavolo cappuccio, cavolo verza e cavolo da foglia. La superficie coltivata è di 36.100 ettari, di cui un terzo è biologico, producendo 752 milioni di kg per un valore di 805 milioni di euro. Le regioni leader nella produzione sono Puglia e Campania, con il 32% e il 18% rispettivamente. Le brassiche rappresentano l’8% della produzione nazionale di ortaggi, mentre l’export ammonta a 157 milioni di kg, generando 253 milioni di euro.
Dalla tavola rotonda, a cui hanno partecipato Germano Fabiani, responsabile nazionale Ortofrutta di Coop Italia, e Christian Baron, buyer dell’agenzia svizzera Bardini+Keller, è emerso un interessante dibattito sulla necessità di (ri)definire il percorso evolutivo della I Gamma. La “I Gamma evoluta”, infatti, non può concretizzarsi in un fresco imbustato ma è fondamentale che il trasferimento delle informazioni al consumatore avvenga attraverso alleanze tra produzione e distribuzione. La giornata, si è conclusa con l’assegnazione di quattro riconoscimenti: il premio per l’innovazione ex-aequo è andato a Cinana Vibes per lo sviluppo del progetto Bimi® e a Ciarciello Group per la trasformazione industriale, il premio per la sostenibilità è stato assegnato all’OP Campana Solco Maggiore per essere stata promotrice dell’IGP Cavolfiore della Piana del Sele, mentre il riconoscimento per la promozione è stato conferito a Marianna Palella, brand manager di Citrus, per l’iniziativa sulla prevenzione dei tumori alla prostata “Uomo non fare il broccolo”, in collaborazione con l’atelier Marinella di Napoli e la fondazione Umberto Veronesi.