L’Accademia dei Georgofili ha affrontato sistematicamente e da diversi punti di vista l’evoluzione delle politiche agricole ai vari livelli ai quali esse si sono formate e attuate, con specifica attenzione per la PAC.
Basta ripercorrere le prolusioni agli anni accademici del “nuovo millennio” e i ripetuti interventi sul tema del Presidente Scaramuzzi, e di tanti Accademici per testimoniare come l’Accademia abbia costantemente e criticamente interpretato l’evoluzione delle politiche in scenari rapidamente mutevoli, ponendo al centro il ruolo di un’agricoltura competitiva capace, solo se tale, di rispondere alle molteplici funzioni che ad essa si attribuiscono e che ne giustificano il sostegno anche per il futuro.
Il Laboratorio di studi economici sullo sviluppo rurale “GAIA”, costituito in seno all’Accademia dei Georgofili, si è posto l’obiettivo di alimentare tale riflessione con un focus specifico sulla politica di sviluppo rurale.
L’interesse per la politica di sviluppo rurale è sollecitato dalla crescente attenzione dell’UE verso la coesione territoriale come obiettivo strategico del trattato di Lisbona del 2009, ribadito nella nuova Agenda territoriale 2020 dell’Unione europea. Nella prospettiva delle riforme che saranno attuate nel periodo 2014-2020, si è affermato un approccio strategico basato sulla creazione di una crescente correlazione e interdipendenza tra tutte le politiche strutturali, i cui tratti sono delineati nel Quadro Strategico Comune (QSC) che rappresenta la vera novità della strategia Europa 2020, assegnando un peso rilevante alla politica di coesione territoriale e quindi a una più incisiva dimensione territoriale delle politiche. Tale impostazione strategica troverà concreta attuazione nell’elaborazione – a livello di ciascuno Stato Membro – di un Accordo di partenariato che dovrà delineare le linee operative entro le quali saranno utilizzate le politiche europee per perseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020.
La ferma volontà di riforma espressa dagli Organi comunitari spinge l’agricoltura ad approfondire il significato del proprio ruolo e l’incisività della propria azione non solo rispetto alla produzione primaria, non solo rispetto alla già affermata multifunzionalità, ma anche rispetto alla sua capacità di driver per lo sviluppo dei territori rurali.
Agricoltura e territorio, un legame solo apparentemente ovvio, che viene riproposto dalle nuove politiche con una valenza macro-economica e sociale mai così forte.