Il vino canadese non solo esiste, ma ha sempre più estimatori all'estero, racconta "The New York Times" in una corrispondenza dalla British Columbia in cui Dan Bilefsky spiega come il vino della Okanagan Valley sia riuscito a conquistare l'apprezzamento dei mercati esteri, al punto che alcune bottiglie di cabernet sauvignon di quella regione si vendono per circa mille dollari in Cina, mentre non riesce ad arrivare sulle tavole dei connazionali del Quebec o dell'Ontario a causa degli ostacoli legali che ancora sussistono alla vendita di alcol tra le province canadesi. Nei primi anni del 1900 il consumo di alcool era in genere proibito in Canada e alcune province ancora vietano ai consumatori privati di ordinare vino in altre province, una proibizione che si è rivelata particolarmente penalizzante durante la pandemia, quando la gente - scrive il giornale - ha preso l'abitudine di curare la malinconia da lockdown con enormi bicchieri di chardonnay. I produttori della Okanagan Valley stanno protestando contro questa limitazione, tra l'altro facendo vedere come sia invece possibile acquistare armi dalle altre province senza problemi, ma per ora solo tre province - British Columbia, Nova Scotia e Manitoba - su dieci permettono spedizioni di vino ai singoli consumatori in tutto il paese.
Da: notiziario Agrapress, 23/9/2020