Piccole molecole organiche (piccoli peptidi e RNA a doppio filamento) possono rappresentare una valida alternativa all’utilizzo di fungicidi convenzionali utilizzati in agricoltura: ecco i risultati di una ricerca coordinata dalla Statale di Milano, pubblicata di recente su Trends in Biotechnology, rivista del gruppo Cell.
Il lavoro è stato condotto dai gruppi di ricerca di Simona Masiero, docente di Botanica, e di Paolo Pesaresi docente di Genetica, entrambi del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche, Elena Baraldi dell’Università di Bologna e Vincent Bulone dell'University of Adelaide – Australia and KTH Royal Institute of Technology - Svezia.
La moderna agricoltura intensiva necessita dell’impiego di grandi quantità di pesticidi per garantire produzioni elevate, ma il loro utilizzo è causa di inquinamento ambientale e di tossicità sia per gli esseri umani che per gli animali (come le api).
Negli ultimi anni, piccoli peptidi e RNA a doppio filamento sono emersi come alternative promettenti ai fungicidi convenzionali grazie alla loro specificità per l’organismo bersaglio (il fungo), alla breve persistenza nell’ambiente e alla capacità di agire a basse concentrazioni, favorendo la transizione verso un sistema agro-alimentare più sostenibile e una maggiore sicurezza per agricoltori e consumatori.
Lo studio del gruppo di ricerca internazionale offre un'ampia panoramica sulle molecole identificate di recente da diversi gruppi di ricerca nel mondo, sulle loro proprietà antimicrobiche, i loro meccanismi di azione e le strategie utilizzate per la loro identificazione. Inoltre, descrive le ulteriori fasi sperimentali da realizzare prima della loro commercializzazione e le possibili strategie da adottare per il loro utilizzo in campo.
Fonte: Comunicato Università Statale di Milano, 8/9/2021