Dopo le numerose segnalazioni susseguitesi in questi giorni, il Mipaaf ha deciso di intensificare i contatti con i colleghi di Dicastero - Salute e Ambiente - per fare fronte al problema mais e aflatossine.
“Il caldo della scorsa estate, associato alle piogge successive, ha favorito lo sviluppo nel mais delle muffe che producono aflatossine. Un danno enorme per i produttori, che attendono da troppo tempo una soluzione”. Ha detto senza troppi giri di parole il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, intervenendo all’assemblea degli agricoltori veronesi.
“Non c’è nessun pericolo per la salute di persone e bestiame - ha precisato Guidi -. Il mais contaminato è stato stoccato e non immesso al consumo. Ma i produttori devono avere risposte chiare. Se il mais non può essere venduto, bisogna dir loro cosa farne. Il ministero della Salute ha emanato le procedure operative per la prevenzione e la gestione dell’emergenza ma dobbiamo constatare che non sono stati risolti i problemi per quanto riguarda la gestione del mais stoccato, mentre risultano particolarmente onerose le disposizioni sull’autocontrollo della produzione di latte”.
“Gli agricoltori – ha osservato il presidente di Confagricoltura - sono stanchi di essere considerati sempre e comunque figli di un dio minore. I maiscoltori sono esasperati – ha concluso Guidi -. Non è possibile che le emergenze che li riguardano siano sempre e solo di serie B”.
Da Agronotizie – 24 gennaio 2013