I prodotti tipici con produzioni locali non ancora industrializzate rappresentano una risorsa di rilevante importanza economica, ambientale e soprattutto culturale.
Il fagiolo di Lamon, IGP, coltivato da secoli nella provincia di Belluno, secondo rigorose tradizioni che sono state inserite nel disciplinare di produzione, è certamente un esempio tra i più conosciuti ed è apprezzato ben oltre i confini regionali e nazionali.
È noto che l’andamento meteorologico stagionale influisce sulla produzione, in qualità e quantità. Quanto accaduto quest’anno, non ha precedenti a memoria d’uomo e preoccupa fortemente. Di fatto la produzione si attesta sul 10% rispetto a quella media normale.
Un’infestazione di afidi, assai precoce (caldo anomalo? Ma non in modo non così clamoroso da risultare decisivo) ha favorito la diffusione di una virosi (mosaico) che ha irrimediabilmente compromesso la vitalità delle piante rendendo vani anche i trattamenti fitoterapici consentiti (molti coltivano in modo biologico e tradizionale). In molti casi le piante rampicanti faticavano a crescere lungo il sostegno e anche laddove si poteva ricorrere all’irrigazione, l’esito non è sostanzialmente mutato. In alcuni casi chi ha seminato tardi è riuscito a salvare parte della produzione, comunque ridottissima e tale da preoccupare per la disponibilità di semente.
Oltre tutto, c’è chi consiglia di evitare per il 2013 l’utilizzo di semente prodotta nel 2012 e si è in attesa delle decisioni che verranno assunte dal Consorzio di Tutela del Fagiolo di Lamon.
Stupisce che di questa situazione, la cui gravità è stata probabilmente sottovalutata, si facciano interpreti solo alcune associazioni che per statuto mirano a salvaguardare i prodotti locali e le coltivazioni di tipo sostenibile. Quanto meno, salvo alcuni sporadici articoli di stampa su quotidiani e settimanali locali, era lecito attendersi una presa di coscienza tempestiva e l’avvio di una seria indagine scientifica per approfondire le ragioni di questo evento così negativo.
Sarà certamente decisiva la prossima annata per capire le conseguenze di questa virosi e se, effettivamente, sia risultato decisivo l’andamento stagionale con periodi di caldo e secco alternati a quelli più umidi e freschi.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito: www.fagiolodilamon.it
Piante malate: