Le metodiche in campo analitico per scovare frodi e contraffazioni stanno diventano sempre più sofisticate, anche in campo olivicolo-oleario.
Non ci stupiremo allora che le metodiche possano rendere sempre più difficile una delle frodi più diffuse, ovvero la miscela di olio vecchio con olio nuovo spacciandolo per extra vergine novello o Dop. L'Università di Madrid ha utilizzato un diodo laser per raccogliere 254 spettri di fluorescenza da molti campioni di extra vergini Dop freschi preparati artificialmente, mescolati con piccole quantità di oli di oliva vecchi.
Il database ottenuto è stato poi trattato e utilizzato per addestrare e ottimizzare un modello basato su una rete neurale artificiale supervisionata.
Dopo una meticolosa validazione, il risultato è stato un successo.
L'algoritmo può distinguere perfettamente le Dop e determinare la quantità di extra vergine fresco con un errore assoluto medio di circa l'1,5% (w/w).
Pertanto, la combinazione di un diodo laser e la modellazione cognitiva porta ad uno strumento veloce ed economico in grado di autenticare le etichette Dop degli extra vergini, arrivando anche a scoprire eventuali miscelazioni truffaldine di oli di diverse campagne olearie.
da Teatro Naturale, 9/11/2018