Talleyrand e la difficile arte della gastro-diplomazia

di Giovanni Ballarini
  • 17 July 2024

Arte difficile quella della Diplomazia, ancor più quando vuole costruire e sviluppare rapporti e trame tra le lenzuola o sulle tovaglie che esigono una grande stile come dimostrano antichi e ben provati esempi di grandi statisti di un passato che sembra quasi scomparso. Camillo Benso Conte di Cavour (1810 – 1861) usa come suo agente segreto sua cugina la bionda Virginia Oldoini contessa di Castiglione (1837 – 1899) per conquistare Napoleone III in un’attività di spionaggio e diplomazia nel contesto del Congresso di Parigi del 1856, la Seconda Guerra d'Indipendenza e le trattative di pace della Guerra Franco-Prussiana, ma dice anche Plures amicos mensa quam mens concipit (cattura più amici la mensa che la mente) perché è convinto che in diplomazia sono molto importanti un buon pranzo e una buona bottiglia e quando un suo diplomatico parte per una capitale straniera verifica che porti con sé anche qualche bottiglia di Barolo.
La diplomazia gastronomica o gastro-diplomazia ha il suo vertice tra il 1814 e il 1815 nel Congresso di Vienna dove le principali potenze europee ridisegnano la carta dell'Europa dopo gli sconvolgimenti della Rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche. Un congresso che segna anche il passaggio a un nuovo periodo della classe borghese con la sua cucina e dominato non è più soltanto dell’alcova, ma di balli e soprattutto di banchetti governati dalla gastronomia di Marie-Antonin Carême (1784 – 1833) e orchestrata da Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord (1754 – 1838) che con Klemens von Metternich-Winneburg-Beilstein (1773 – 1859) è il regista del congresso.
Talleyrand denominato diavolo zoppo o stregone della diplomazia è eccezionale nello sfruttare le debolezze degli uomini anche a tavola, si narra che al Re Luigi XVIII (1755 – 1824) che vuole impartirgli istruzioni risponde "Sire, ho più bisogno di casseruole che di istruzioni", suoi motti sono che “quando un negoziato va male, bisogna dare un pranzo” e “datemi un buon cuoco e vi darò un buon trattato”. Per questo Talleyrand si porta al Congresso di Vienna Carême, il più grande cuoco del tempo, per sedurre i diplomatici delle potenze ex nemiche riuscendo ad uscire dal Congresso tra i vincitori.
La magnificenza dei banchetti che Talleyrand organizza obbedisce al calcolo preciso di dare un messaggio e meravigliare gli invitati, perché lo stupore apre la strada alla simpatia e al consenso. Se l'ospite è superiore di rango gli porge il piatto dicendogli Posso avere l'onore di servirvi? agli uguali di rango Mi concedete il piacere di servirvi? e agli inferiori Volete servirvi? Un giorno, nel suo palazzo di Parigi fa cuocere due grossi salmoni del Reno e in sala da pranzo ne è portato uno solo che ai commensali suscita grida d'ammirazione. Dopodiché il maggiordomo, sempre secondo le istruzioni di Talleyrand, finge di inciampare e lascia cadere a terra il salmone tra la costernazione degli invitati dando il destro al padrone di casa di ordinare con aria distratta Portatene un altro! Tutto. Questo per manifestare ai suoi convitati la sua superiorità nel dominare ogni evento anche contrario e conquistare la loro fiducia.
Talleyrand organizza anche un banchetto invitando gli ambasciatori degli Stati partecipi al Congresso a presentare un formaggio proveniente dal loro paese. All’inizio dell’Ottocento i formaggi, grazie anche alle ricerche sviluppate dalla scienza nata con l’Illuminismo, sono di buona qualità, non sono più considerati un cibo alternativo alla carne che si può mangiare anche nei giorni d’astinenza o un ingrediente di cucina, nelle salse, in condimenti di piatti di pasta o di verdure. Il formaggio è ormai considerato un cibo a sé stante. Al concorso la Francia presenta il Brie, l’Inghilterra lo Stilton. Per quanto riguarda l’Italia, il Regno di Sardegna presenta uno Stracchino, ma qual è lo stracchino presentato? Certamente uno stracchino stagionato di alta qualità, che tuttavia non vince. Nulla non si sa del Regno di Napoli, dello Stato Pontificio e del Ducato di Parma di scarso peso diplomatico. Scopo del banchetto è infatti dimostrare ai diplomatici convenuti come la Francia entrata nel Congresso quale stato vinto e colpevole della Rivoluzione e delle Guerre Napoleoniche ha invece qualità vincenti e quindi ovvio è il trionfo diplomatico del formaggio francese Brie che riceve la suprema consacrazione, meritando l’epiteto di Re dei Formaggi e di Formaggio dei Re. Una vittoria peraltro non contestata, ma che suscita un caustico commento di Metternich quando dichiara che il Brie è l’unico re o principe che Talleyrand non ha mai tradito.
Durante il Congresso di Vienna e nel corso delle trattative che seguono la caduta di Napoleone la tavola di Talleyrand diviene famosa e al termine del Congresso la Francia è completamente riabilitata e i partecipanti non portano nelle rispettive patrie solo una nuova mappa dell'Europa ma anche il nuovo gusto gastronomico di Carême che ben presto si diffonde nell'alta società, contribuendo alla formazione della cucina borghese dell’Ottocento. Gastro-diplomazia non è quindi mettere a tavola persone diverse ma diplomatici ai quali dare precisi messaggi, non solo di un prodotto, un cibo, un piatto. Gastro-diplomazia è un’arte difficile che richiede grande intelligenza e soprattutto una profonda cultura e non solo un superficiale nozionismo, ma è soprattutto un grande stile, che forse oggi manca.