Nelle famiglie italiane vi sono circa quindici milioni di cani e gatti e negli ultimi anni il mondo della nutrizione di questi animali vede la diffusione di stili alimentari di tipo bambinesco (gli snack per cani e gatti rappresentano il ramo del pet food di maggiore crescita) e di molteplici filosofie tra le quali la dieta crudista è la più popolare all’estero e ora si va diffondendo anche in Italia. Nelle società industrializzate non manca la voglia di un ritorno a una natura spesso soltanto idealizzata e per questo vi sono proprietari che per i loro animali, rifiutando gli alimenti industriali, si rivolgono a un’alimentazione che ritengono naturale, come la dieta crudista denominata BARF (Biological Appropriate Raw Food o Bone And Raw Food). Su questo modo di nutrire cani e gatti non mancano accurate indagini scientifiche sui vantaggi, svantaggi e rischi che riguardano anche i proprietari e l’ambiente.
La dieta BARF a base di carne cruda include ingredienti non cotti, derivati da specie animali domestici o selvatici e somministrati a cani o gatti che vivono in ambienti domestici. Questa dieta comprende muscoli scheletrici, organi interni e ossa di mammiferi, pesci o pollame, latte non pastorizzato e uova crude e questi alimenti crudi sono preparati da alcune industrie o sono preparati in casa. Le preparazioni commerciali sono realizzate in grandi quantità negli impianti di produzione di alimenti per animali domestici, quindi confezionati in volumi più piccoli per l'acquisto e l'alimentazione da parte dei proprietari di animali domestici. Un'altra forma meno comune è un insieme di carboidrati che include cereali, vitamine e minerali che per fornire una dieta completa all’animale deve essere aggiunto a carne cruda. Le diete di carne cruda preparate in casa includono carni, ossa e organi interni di diversa origine e differenti quantità secondo le abitudini dei proprietari o antiche tradizioni, come per esempio la trippa o il polmone per i gatti.
I sostenitori del crudismo alimentare rivendicano la superiorità nutrizionale di queste diete e gli importanti benefici per la salute dei loro cani e gatti con affermazioni non provate ma plausibili come una migliore appetibilità, i denti più puliti, un pelo lucido e la soddisfazione del proprietario che fornisce al suo ani-male una dieta che ritiene più naturale. Non bisogna dimenticare che i gatti sono rimasti carnivori durante l'addomesticamento e che la loro dieta naturale include una gamma di prede come piccoli mammiferi, rettili, uccelli e insetti. I canidi selvatici non si nutrono soltanto di carne (muscolo, frattaglie e ossa), ma anche del contenuto intestinale degli erbivori e, in taluni periodi dell’anno come i mesi in-vernali, anche di vegetali, mentre i cani domestici si sono adattati a seguire una dieta onnivora e possono consumare una varietà di vegetali e animali. Non è tuttavia da trascurare che trentasei regioni del genoma sono differenti tra cani e lupi, dieci delle quali svolgono un ruolo nella digestione dell'amido e nel metabolismo dei grassi per cui il cane si è già largamente adattato a una dieta onnivora di tipo umano. Da non trascurare inoltre che la dieta di un animale selvatico, che ha una vita relativamente breve, non è automaticamente trasferibile a quella di un anima-le domestico che vive in un ambiente molto diverso da quello selvatico e quando, come è per il suo proprietario, ha un differente stile di vita e che vive molto più a lungo del suo antenato selvatico. Anche per questo nei cani e gatti domestici si osservano patologie nutrizionali, prima di tutte il sovrappeso e l’obesità, sconosciute negli animali selvatici. I fautori dell’alimentazione dei cani e gatti con carne cruda spesso vantano un migliore stato immunitario degli animali alimentati con carni crude che sembra dipendere dai batteri in queste presenti che derivano dalla lavorazione della carne durante la quale vi sono contaminazioni batteriche dalla pelle, dalle piume o dai visceri durante la macellazione, l'eviscerazione, la lavorazione e l'imballaggio.
L’altro aspetto della medaglia della dieta BARF è che le carni e soprattutto i visceri e le ossa non cotte possono contenere batteri potenzialmente patogeni che sono distrutti dalla cottura, mentre il congelamento e la liofilizzazione non di-struggono i batteri e i tutti i parassiti causa di rischi sanitari per gli animali e i loro proprietari. Soprattutto le Salmonelle hanno ricevuto una grande attenzione, ma vi sono molti altri microrganismi potenzialmente pericolosi come Escherichia coli, Clostridium, Campylobacter jejuni, Campylobacter, Listeria, Toxoplasma gondii, Echinococcus multilocularis. Un tempo nei gatti alimentati con polmone vi era anche l’infezione da Micobacterium tuberculosis var. bovis. Per questo, ne-gli Stati Uniti alcuni produttori trattano le carni crude per animali con un processo di alta pressione idrostatica (chiamato anche pastorizzazione ad alta pressione). Accanto ai rischi per la salute vi sono i rischi di contaminazioni ambientali attraverso una diffusione dei microrganismi potenzialmente pericolosi contenuti negli alimenti crudi attraverso le deiezioni degli animali domestici, con un rischio d’infezione per l’uomo. Un’alimentazione con carni crude che contengono ossa negli animali può anche causare fratture ai denti e danni gastrointestinali con ostruzione o perforazione dell'esofago, dello stomaco, dell'intestino tenue o del colon.