Approvata dalla Giunta regionale la risposta alle osservazioni pervenute sul Piano paesaggistico. "Sono state superate positivamente le incomprensioni e gli equivoci che erano emersi dopo l'adozione del piano da parte del Consiglio Regionale", ha detto il presidente Enrico Rossi, dopo che si sono svolti incontri con gli assessori Marson e Salvadori e diverse riunioni con tecnici sia della Regione che delle organizzazioni agricole. “Grazie a queste modifiche il Pit riuscirà a valorizzare ancora meglio il ruolo dell'agricoltura, soprattutto sul piano della multifunzionalità”, ha aggiunto Rossi.
Ecco i punti principali del Piano paesaggistico che valorizzano il settore agricolo:
1- Tutela del territorio agricolo contro l'eccessiva urbanizzazione - Il piano contiene misure volte a evitare il consumo e la frammentazione del territorio agricolo, sia in collina, sia in pianura e a fondovalle, per opere di urbanizzazione non agricole. Questo darà nuove possibilità di sviluppo anche all'agricoltura periurbana.
2- Recupero delle aree già agricole ricolonizzate da arbusteti o boschi - Con la revisione della definizione di bosco, e della conseguente tutela paesaggistica imposta dalle norme statali, sarà possibile il recupero di aree ex agricole invase dal bosco negli ultimi decenni, dando così impulso allo sviluppo dell'agricoltura e dando opportunità anche ai giovani ‘senza terra' che vogliono dare avvio ad imprese agricole.
3- Qualità dei paesaggi rurali - Il piano paesaggistico rivolge una nuova attenzione alla qualità dei paesaggi rurali. Potranno essere promossi specifici "progetti di paesaggio" per i diversi territori rurali, per garantire un'immagine coerente dei luoghi, con procedure semplificate per le trasformazioni che vanno in questa direzione.
4- Osservatorio regionale per il paesaggio - Un osservatorio regionale per il paesaggio, che sarà articolato sul territorio, garantirà la possibilità di valutare tutte le questioni che dovessero presentarsi in futuro, promuovendo anche eventuali integrazioni o modifiche. Sarà questo uno strumento importante perché il piano possa configurarsi nel tempo come strumento di valorizzazione reciproca fra paesaggio e agricoltura.
Da Agricultura.it, 5/12/2014