Nel corso della sessione dell'Assemblea delle Nazioni Unite dedicata all'ambiente e ai cambiamenti climatici, molto risalto è stato dato ala necessità di proteggere 500 milioni di agricoltori oggi molto esposti ai fenomeni meteorici estremi.
E' nata così la Global Alliance for Climate-Smart Agriculture che già riunisce 20 paesi e 30 organizzazioni globali che, insieme, rappresentano milioni di agricoltori, un quarto della produzione mondiale di cereali, 43 milioni di persone denutrite e il 16% delle emissioni di gas effetto serra di origine agricola.
L'obiettivo di questa nuova alleanza è di arrivare ad aumenti sostenibili delle produzioni agricole e dei redditi dei contadini, associati alla riduzione o eliminazione delle emissioni di gas effetto serra dovuti al settore primario. Il tutto accompagnato da un miglioramento qualitativo del cibo disponibile e delle buone tecniche agronomiche atte a garantire sicurezza alimentare per tutti.
Con la domanda di cibo destinata ad aumentare del 60% entro il 2050, le pratiche agricole devono adattarsi per affrontare la sfida della sicurezza alimentare per un mondo abitato da 9 miliardi di persone, riducendo le emissioni.
Entro il 2015 sarà istituita l'omologa americana, ovvero la North American Climate-Smart Agriculture Alliance. Walmart, McDonald e Kellogg si sono già impegnate ad aumentare la quantità di cibo provenienti da agricoltura sostenibile. L'impegno di queste grandi aziende potrebbe espandere notevolmente l'utilizzo di pratiche agricole sostenibili. Walmart, per esempio, è la catena di supermercati alimentari più grande del mondo e vende 70 milioni tonnellate di cibo all'anno.
Da Teatro Naturale, 26/09/2014