La messa in opera di pannelli solari fotovoltaici può produrre energia attraverso la combinazione di tecnologie per l’energia rinnovabile, incluse quelle marine. Si tratta infatti di pannelli solari posizionati sull’acqua e flottanti, in cui la potenza viene trasferita verso un convogliatore energetico tramite cavi subacquei. Il loro uso è promettente nelle condizioni ideali di lago o diga, dove le acque sono calme e non ci sono problemi di perdita di ancoraggio.
La loro storia è relativamente recente, con la Corea del Sud che, paese pioniere già dal 2009, intende ora produrre in questo modo fino al 20% di energia utile nei prossimi anni, e sta costruendo un sistema colossale su una delle sue linee di costa per generare fino a oltre 2 Gigawatt di elettricità, utili a rifornire di elettricità un milione di case. In Europa, anche il Portogallo, con la sua grande “fattoria” costituita da oltre 12.000 pannelli flottanti sul lago artificiale Alqueya rifornisce fino a un terzo dell’energia necessaria le case circostanti.
I pannelli solari di PVC che costituiscono questi moduli, supportati da piattaforme galleggianti anticorrosione ancorate, ospitano celle solari fotovoltaiche che convertono direttamente l’energia solare in elettricità. Questa elettricità viene trasformata in corrente alternata tramite invertitori, e poi convertita viaggia attraverso cavi elettrici verso il punto di distribuzione, pronta ad essere distribuita ed utilizzata. I potenziali benefici i legati a questi pannelli sono numerosi, uno tra i quali il fatto che non comportano occupazioni di suolo, perdita di terreno agricolo o disturbo di paesaggio naturale. La loro struttura e dislocazione li rendono inoltre durevoli e poco danneggiabili, e la loro azione ombreggiante su larghe porzioni di acqua le rende anche utili per il contenimento della crescita delle alghe. Riducendo la quantità di radiazione che giunge alla superficie, la presenza di questi pannelli riesce inoltre a ridurre l’evaporazione, cosa cruciale in aree siccitose o in momenti di alte richieste idriche.
I vantaggi offerti dalla coesistenza con l’acqua circostante sono inoltre notevoli. Infatti, sull’acqua i pannelli si scaldano meno che a terra, e questo raffreddamento naturale ne aumenta l’efficienza fino al 20%. Anche la riflessione operata dall’acqua lavora a favore della loro efficacia per la produzione energetica, combinandosi al movimento fluttuante delle acque.
Tuttavia, non è possibile trovare soluzioni ubiquitarie per questi pannelli, che hanno il loro migliore potenziale di distribuzione in zone equatoriali in cui esistano larghe estensioni di acqua ma dove non esistano problemi di uragani, tifoni, forti venti. Con il limite del loro posizionamento in aree in cui le onde non superino i 6 m di altezza o il 20 non sorpassi i 15 metri/secondo, flotte di questi pannelli potrebbero produrre parecchie centinaia di TW/h/anno, contribuendo notevolmente alla auspicata decarbonizzazione.