È errato etichettare l'agricoltura come un settore assistito. Al contrario è caratterizzato da una crescente imprenditorialità che vive sempre meno di aiuti e sempre più di mercato.
Si apre con questa affermazione l'articolo di Giorgio dell'Orefice pubblicato su "Il Sole 24 Ore" del 13 novembre.
È questa peraltro la conclusione alla quale si giunge leggendo il report del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) curato da Lucia Briamonte e Stefano Vaccari sui contributi comunitari e nazionali destinati all'agricoltura.
Infatti negli ultimi 20 anni il complesso dei sostegni si è ridotto di oltre quattro miliardi di euro, facendo scendere l'incidenza del sostegno pubblico sul valore aggiunto agricolo dal 55% dell'anno 2000 al 34% del 2019.
Interessanti le informazioni che il report offre sulle agevolazioni fiscali che nel settore agricolo sono legate soprattutto al gasolio, che da solo pesa per il 30% e vale più di tutte le agevolazioni previdenziali dedicate al settore primario.
Altro luogo comune sfatato da questo report è che sia il Mezzogiorno ad assorbire la parte più consistente dei sostegni pubblici, che al contrario è destinata in prevalenza alle aziende settentrionali.
A questo proposito l'articolo si conclude indicando la Lombardia come una tra le regioni dove l'agricoltura riceve i maggiori sostegni, seguita da Emilia-Romagna e Veneto.
articolo integrale: https://www.ilsole24ore.com/art/in-20-anni-tagliati-4-miliardi-sostegni-all-agricoltura-AEB4bMw