La malva, nota fin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche, tanto da essere considerata una pianta magica, può tornare ad essere molto utile anche in cucina. Un accorgimento generale che bisogna sempre seguire quando si raccolgono le piante: è indispensabile conoscerle bene altrimenti informarsi da esperti del settore perché potrebbero essere dannose per il nostro organismo. Con il termine di malva si indica un genere di pianta che appartiene alla famiglia delle Malvacee. Ne esistono diverse specie, ma quella che viene più usata in cucina e la malva selvatica o Malva sylvestris. Si tratta di una pianta erbacea annuale, biennale o perenne, con fusto eretto o prostrato è da molti considerata come erba infestante. La parte usata di questa pianta sia in cucina che a scopo terapeutico è il fiore che è di un colore rosa-violaceo con striature più scure sui petali, e che fioriscono, a seconda della stagione, da aprile a settembre-ottobre. Questo è perché questa pianta è inserita fra le erbe spontanee primaverili e autunnali: da usarsi ma solo se sappiamo distinguerla da piante similari non commestibili che potrebbero essere molto tossiche o addirittura velenose. La parti commestibili della pianta di malva sono generalmente le foglie e i fiori. Per i fiori sarebbe consigliabile raccogliere i boccioli fiorali oppure i petali. Diverso il caso delle radici della malva essiccata che dovrebbe essere raccolta a fine stagione e che si possono trovare in vendita tutto l’anno nelle erboristerie. Nel linguaggio dei fiori la Malva simboleggia anche l’amore e la comprensione materna nonché la gentilezza e la pacatezza.
Proprietà, benefici e controindicazioni
La malva viene da sempre usata in fitoterapia e nella medicina tradizionale in virtù delle sue numerose proprietà benefiche: è ricca di vitamina A e contiene pochi lipidi e calorie. Le mucillaggini presenti nella malva sono utili in caso di gastrite, reflusso gastro-esofageo e bruciore di stomaco. Le mucillaggini sono dei polisaccaridi eterogenei ad elevato peso molecolare che, per le loro caratteristiche e idrofilicità, formano in acqua delle sospensioni viscose. Questa loro proprietà le rende utili nella terapia medica come emollienti e protettivi della mucosa intestinale. La Malva può avere un’azione anti infiammatoria per chi soffre di artrosi, ma anche in caso di patologie del tratto respiratorio e lenitiva per il mal di gola e le tosse. E’ usata anche per chi soffre di cistiti. Lassativa se non soffrite di problemi di stipsi. Sindrome del colon irritabile non con diarrea. Depurativa e diuretica: depura l’organismo e il colon inoltre stimola la diuresi. Disinfettante: funziona anche a livello muco nasale. Cicatrizzante e antiarrossamenti: le mucillaggini aiutano a far guarire velocemente le ferite e anche contro le dermatiti. Azione ansiolitica; riduce ansia, nervosismo, stress e agitazione. Disinfettante funziona anche a livello muco nasale. L’uso della Malva, di per sé, non ha particolari controindicazioni. Tuttavia come sempre accade visto che naturale non significa privo di effetti collaterali o interazioni, prima di assumerla sarebbe molto meglio consigliarsi con il proprio medico o un erborista. Questo soprattutto se si è in gravidanza o allattamento oppure si soffre di particolari patologie.
La malva in cucina
Se in fitoterapia la Malva la si usa solitamente sotto forma di infuso, tisana o sciroppo ecco che in tale ottica può essere usata per preparare dei cocktail primaverili estivi colorati. Le foglie giovani della malva possono essere mangiate crude nelle insalate miste. Inoltre potete lessarle insieme ad altre verdure cotte. Nulla vi vieta di prepararle al gratin o fritte. Se tritate finemente le foglie di malva selvatica trovano impiego nelle zuppe di erbe e nelle minestre rinfrescanti. I fiori possono essere usati come guarnizioni per torte e dolci senza dimenticare che con i fiori si possono preparare tisane o sciroppi oppure per arricchire bevande alla frutta. In autunno quando si possono raccogliere l radici si possono usare nelle minestre e negli stufati di carne. Se volete cucinare del pesce spada si può cucinare con ceci, infuso alla cacciatora e malva con una marinatura molto delicata. In una recente trasmissione di GEO (su RAI 3) la malva è stata presentata anche per ammorbidire e rendere la pelle del viso splendente: usare solo i petali e metterli in un recipiente a chiusura stagna e ricoprirli di olio extra vergine di oliva, Agitate il contenuto due tre volte al giorno per 1-2 settimane e poi togliete i petali e il contenuto spalmatelo con cotone sul viso e su altre parti del corpo. La pelle sarà splendida.
Osservazioni generali
Per la raccolta in campo della Malva e in generale delle piante per uso officinale o alimentare un atteggiamento non troppo diffuso ma fondamentale è identificarne la specie nonché il tempo o il periodo in cui la pianta ha la più alta concentrazione dei principi attivi evitando problemi che potrebbero essere dannosi per la nostra salute.