Una nuova malattia della vite, denominata provvisoriamente “malattia del Pinot grigio”, è stata recentemente portata all’attenzione del mondo scientifico e degli operatori del settore.
Le piante affette da questa malattia manifestano un complesso di sintomi particolarmente evidenti in primavera allorché inizia l’allungamento del germoglio, il quale nelle piante infette appare poco sviluppato ed in alcuni casi arresta del tutto la crescita a causa della necrosi dell’apice vegetativo. Gli internodi sono raccorciati, le foglie deformate, di consistenza più spessa, con maculature più o meno estese, necrosi puntiformi ed erosioni. La sintomatologia sulle foglie può essere confusa con i danni causati da infestazioni precoci di tripidi o di eriofidi, o essere scambiata per danni da diserbo o per carenza di microelementi. Il grappolo va soggetto ad acinellatura più o meno severa che comporta una riduzione della produzione di uva.
Questa sintomatologia è stata segnalata per la prima volta in vigneti commerciali della provincia di Trento sulla varietà Pinot grigio, da qui la denominazione delle malattia, e successivamente anche in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia e in provincia di Bolzano. Analoga sintomatologia, pur con delle varianti in relazione ai vitigni assoggettati, è stata descritta in Giappone, Korea, Slovenia e recentemente in Slovacchia e Repubblica Ceca su varietà di uve da vino e da tavola anche da incroci interspecifici.
A seguito del ritrovamento di un nuovo Trichovirus, denominato GPGV (Grapevine Pinot gris virus), che è presente nelle piante sintomatiche di Pinot grigio e di altre varietà, con percentuali di associazione alla sintomatologia pari al 79%, ma che si ritrova anche nelle piante asintomatiche. è stato attivato un progetto di ricerca coordinato da Valeria Gualandri della Fondazione E. Mach e svolto con la collaborazione dell’Università di Bari, Istituto di Virologia Vegetale CNR di Bari, Università di Padova e l’ Università di Bologna, allo scopo promuovere lo studio della malattia. Tale virus risulta tassonomicamente correlato al Trichovirus Grapevine berry inner necrosis virus (GINV), descritto nel passato unicamente in Giappone, trasmissibile per innesto e da acari.
La malattia non interessa solamente il Pinot grigio, ma anche altre varietà a bacca bianca quali: Glera, Traminer aromatico, Pinot bianco, Friulano, Sauvignon, Chardonnay. Sono stati segnalati casi anche in varietà ad uva nera (Pinot nero), portinnesto, uve da tavola (Black Magic).
La sintomatologia è riproducibile per innesto impiegando Traminer aromatico e Pinot grigio come indicatrici. Nell’ambito dello stesso progetto di ricerca sono stati messi a punto anche degli strumenti diagnostici che possono permettere la diagnosi della presenza del virus GPGV associato provvisoriamente alla malattia attraverso RT-PCR o RT- Real Time PCR.
Al fine di prevenire la diffusione della malattia si consiglia un attento controllo visuale di sospette sintomatologie nel periodo di maggiore espressione dei sintomi non solo negli impianti commerciali, ma anche negli impianti di piante madri e nei vivai di cv. Pinot grigio-bianco-nero, Glera, Traminer aromatico, Friulano, Sauvignon, Chardonnay e la pronta segnalazione al Servizio Fitosanitario di competenza per avere indicazioni in merito.